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Elementi di contesto e di scenario

Da oltre un decennio le strategie internazionali, europee in particolare, evidenziano l’alto potenziale trasformativo e generativo del settore culturale per trovare soluzioni efficaci a bisogni sociali e collettivi, come salute e benessere della persona, emancipazione e diritti, istruzione di qualità, inclusione sociale, ambiente e rigenerazione urbana.

Le sfide globali nel frattempo sono cresciute esponenzialmente, accelerate anche dalla pandemia. Evoluzione tecnologica e iperconnessione, transizione verde e sfide ambientali, estremizzazione ed estensione delle disuguaglianze sociali, come della marginalizzazione e della povertà educativa, cambiamento dei modelli lavorativi e delle modalità di apprendimento e istruzione rappresentano traiettorie o driver di cambiamento che anche il settore culturale deve riconoscere ed accogliere, per rispondere appieno al ruolo affidatogli dall’Unione Europea e contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 e delle sfide definite dal PNRR italiano.

Perché questo avvenga, è fondamentale che il settore culturale disponga di operatori dotati di professionalità adeguate, in grado di leggere il contesto, reagire rapidamente ed efficacemente alle sollecitazioni e in molti casi di anticipare i fenomeni, per governare i cambiamenti e coglierne le opportunità. Ciò riguarda sia le professioni core, come artisti e creativi, che rappresentano il cuore dell’azione culturale, sia le altre professioni di natura più tecnica e gestionale, definibili come trasversali, funzionali e/o di supporto alla messa in atto dell’azione culturale stessa.

A livello internazionale e forse ancora più in Italia il settore professionale culturale appare però molto fluido, dai contorni sfumati e caratterizzato da alta flessibilità occupazionale, che di frequente diviene precarietà, soprattutto per le giovani generazioni e per le donne. Carriere non lineari, con pochi margini di progressione e forti limitazioni all’ascesa verso posizioni apicali, in un dualismo tra professioni tradizionali, spesso più strutturate, e altre emergenti e in costante evoluzione, rispondenti alle traiettorie di cambiamento e meno incardinate nelle strutture e meno formalizzate con funzioni dedicate.

A questo quadro si aggiunge un parziale disallineamento tra domanda e offerta formativa, che rivela da una parte l’effettivo manifestarsi di nuovi bisogni e dall’altra la difficoltà dell’offerta a rispondervi, per una tendenza del mondo formativo a disgiungere l’insegnamento delle materie tecnico/creative dalle competenze di natura trasversale (di progettazione, economico-manageriali e gestionali, di comunicazione, analisi dati, capacità didattica, di mediazione e partecipazione, analisi di contesto, …) e da capacità attitudinali e relazionali, allenabili e preziose per rispondere efficacemente alle sfide attuali.

Nel periodo formativo, inoltre, non sono molte neanche le opportunità di mettere alla prova nella pratica quanto appreso, per prepararsi all’ingresso nella professione. Questo aspetto è in parte legato alla carenza di figure, reti, strutture, e strumenti di intermediazione, orientamento e accompagnamento che mettano i giovani che escono dalla formazione in rapporto con il mondo del lavoro, culturale in particolare, inteso come l’insieme di soggetti potenzialmente interessato ad assorbire a scopo di inserimento lavorativo le figure in uscita dalla formazione e in cerca di occupazione, coerentemente con le competenze acquisite e i bisogni a cui possono dare risposta.

La sfida della Missione Sviluppare competenze dell’Obiettivo Cultura è quella di intervenire sulle fragilità rappresentate, per favorire il rafforzamento del settore culturale mediante la crescita professionale di coloro che intendono lavorare nella cultura e attraverso l’investimento sul sistema formativo che ne è alla base, come fattore abilitante per mettere in atto quel potenziale trasformativo di cui il contesto necessita.

 

Finalità generali e obiettivi specifici

Le “Linee guida per la formazione e l’avviamento alla professione culturale” inquadrano con riferimento all’anno 2022 la linea di intervento della Missione Sviluppare competenze lungo gli assi richiamati.La Fondazione Compagnia di San Paolo intende così contribuire al raggiungimento di una serie di obiettivi, che hanno la loro fonte nel DPP 2021-2024:

  • sviluppare iniziative rivolte alla costruzione delle carriere professionali di giovani artisti e creativi e operatori culturali, principalmente in fascia di età 20-30anni;
  • promuovere un sistema formativo e di incubazione composito e interconnesso, per la costruzione e l’avvio di professionalità artistico/creative, culturali e di servizio alla progettazione culturale adeguate alla domanda, tramite la costruzione di networking tra enti di formazione e mondo del lavoro culturale.

Più in particolare, la Fondazione vuole contribuire a produrre opportunità affinché:

  • artisti e creativi possano costruirsi una professionalità rafforzata da competenze che integrino la componente core (artistico/creativa) con conoscenze di carattere tecnico e trasversale e capacità relazionali e attitudinali (soft skills), che permettano loro di inserirsi efficacemente nel mondo del lavoro;
  • gli operatori culturali possano costruirsi professionalità caratterizzate da competenze trasversali e di supporto adeguate ai bisogni delle comunità professionali e territoriali di riferimento e all’innovazione, nonché a consentire la diversificazione estensiva (lavoro in più settori culturali) o intensiva (più professioni nello stesso settore) che caratterizza il lavoro culturale;
  • aumentino le opportunità di sperimentazione concreta di quanto appreso durante la formazione, per integrare teoria e pratica con la partecipazione di soggetti appartenenti al mondo del lavoro culturale e offrire esperienze di stage, tirocini, apprendistati, affiancamenti e altre occasioni applicative;
  • gli enti di formazione possano proporre un’offerta formativa appetibile e qualificata, che risponda alle esigenze attuali e alle sfide del prossimo futuro lungo le traiettorie di cambiamento richiamate;
  • gli enti e le istituzioni culturali del territorio accedano più facilmente, tramite un adeguato collegamento con gli enti di formazione, a un’offerta di giovani profili professionali qualificati, con competenze in grado di rispondere alle esigenze esterne ed interne, anche in termini di rinnovamento e ricambio generazionale;
  • gli enti formativi, istituzionali, accreditati o informali, e le realtà indipendenti che si occupano di incubazione e avviamento alla professione, si connettano in un’ottica di sistema consapevoli della complementarità reciproca, dialogando in modo stabile anche con il mondo del lavoro culturale.

Le Linee guida sono rivolte agli enti non profit del settore culturale di tutta Italia purché comprovatamente attivi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, con missione e attività nel campo della formazione, dell’incubazione e dell’avviamento alla professione, che propongano percorsi di formazione a seguito dei quali può avvenire o meno la certificazione di competenze, senza riconoscimento ministeriale.

Sono esclusi dalle Linee guida gli enti pubblici (Università, Accademie, Conservatori, Istituti Statali Superiori) e altre istituzioni private (AFAM in particolare) autorizzate dal Ministero al rilascio di titoli aventi valore legale e di equipollenza. Nei confronti di questi enti, infatti, la Compagnia ha separate politiche di sostegno.

Sono considerati ammissibili gli enti in possesso dei requisiti soggettivi indispensabili per la presentazione di richieste secondo quanto indicato nelle Linee applicative del Regolamento delle attività istituzionali.

Nell’ambito delle presenti Linee guida, potranno essere presentate richieste di contributo riguardanti iniziative di formazione, incubazione e avviamento alla professione culturale con formati differenti (residenze, masterclass, laboratori, corsi strutturati …) che si collochino nella fase di passaggio tra la conclusione del percorso formativo e l’ingresso nel mondo del lavoro culturale, rivolte a:

  • artisti e creativi (ad esempio: artisti visivi, performer, musicisti, designer, fotografi) italiani e stranieri;
  • operatori culturali con funzioni trasversali e/o di supporto all’azione culturale, che prestano servizi funzionali ad affrontare le sfide nel contesto globale (economico, sociale, ambientale e culturale) lungo i driver del cambiamento che più impattano sul comparto, con particolare attenzione alle professioni emergenti nei campi del: digitale, comunicazione, project management culturale, sostenibilità, analisi dei dati, integrazione tra cultura e welfare (ad esempio: project manager culturali, community manager, comunicatori, esperti in campo digitale);

Le iniziative dovranno obbligatoriamente:

  • svolgersi in almeno una delle tre Regioni Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta;
  • iniziare nel 2022, successivamente alla data di pubblicazione delle presenti Linee guida e concludersi entro luglio 2023;
  • rivolgersi principalmente a persone under 30, selezionate dall’ente che presenta richiesta di contributo in base alle loro capacità ed accertate esperienze pregresse;
  • porre l’attenzione sulle tematiche di genere e pari opportunità all’interno dei percorsi formativi, per favorire cultura e sensibilità diffusa e incentivare la crescita professionale delle donne nonché il loro inserimento lavorativo in carriere dinamiche;
  • presentare un’offerta formativa qualificata e articolata, che comprenda e integri componenti core, trasversali e attitudinali, ispirandosi ai seguenti modelli:
    • per proposte formative rivolte ad artisti e creativi: integrazione di percorsi di sviluppo e approfondimento artistico-creativo con conoscenze, abilità, competenze e capacità di tipo economico/finanziario; tecnologico; di produzione digitale; didattico/educativo; di progettazione e project management culturale. Attitudine e abilità al lavoro in team, alla cooperazione e alla relazione, alla costruzione e gestione di reti di contatti professionali, al networking, alla competitività (verso l’esterno), alla leadership e al problem solving;
    • per proposte formative rivolte a operatori culturali: conoscenze, abilità e competenze finalizzate alla pianificazione strategica, alla valutazione, alla progettazione e al project management culturale; alla produzione digitale e alla diffusione in ambienti digitali di prodotti e servizi; alla comunicazione e al coinvolgimento e all’ampliamento dei destinatari dell’azione culturale (pubblici, utenti, partecipanti, ecc.); alla gestione degli incroci tra arti, cultura e politiche sociali, riqualificazione urbana, crescita delle comunità, benessere e salute; alla raccolta, produzione e analisi dei dati; al miglioramento della sostenibilità delle risorse umane, finanziarie, logistiche, tecnologiche, conoscitive e ambientali e in generale allo sviluppo sostenibile. Attitudini e abilità al lavoro in team, alla cooperazione e alla relazione, alla costruzione e gestione di reti di contatti professionali, al networking, alla competitività (verso l’esterno), alla leadership e al problem solving.
  • prevedere che una parte adeguata delle attività sia destinata allo sviluppo di esperienze pratiche e applicative (stage, tirocini, affiancamenti…);
  • prevedere la presenza di partner appartenenti al mondo del lavoro culturale o comunque a un settore coerente con il percorso formativo proposto, da coinvolgere nella fase applicativa dell’attività formativa citata al punto precedente.

Sono inoltre considerati ammissibili i progetti che si caratterizzino per l’erogazione di borse di studio per la partecipazione di studenti italiani o residenti in Italia a percorsi formativi congruenti con le caratteristiche obbligatorie sopra descritte e realizzati in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Tali progetti dovranno prevedere una “fase di accompagnamento” dei fruitori delle borse dedicata all’avviamento alla professione.

Saranno invece escluse le iniziative:

  • che abbiano una durata complessiva inferiore alle due settimane o caratterizzate da una forma seminariale di approfondimento verticale e/o con un’unica figura docente o un corpo insegnanti che non rispecchi le finalità di integrazione e complementarità delle competenze come indicato precedentemente;
  • finalizzate alla mobilità formativa outgoing, verso destinazioni fuori dal Piemonte, dalla Liguria e dalla Valle d’Aosta.

Il sostegno massimo accordato a ciascuna iniziativa selezionata non supererà i € 40.000, con copertura massima da parte del contributo pari al 75% dei costi complessivi previsti ed effettivamente sostenuti per l’iniziativa. Entro questo tetto, la percentuale di copertura verrà definita per ogni singolo progetto, anche in considerazione dell’effettiva sostenibilità economica dell’iniziativa già riscontrata in edizioni precedenti, della composizione del cofinanziamento (che potrà prevedere anche costi di partecipazione a carico dei fruitori), nonché dell’interesse di promuovere esperienze di carattere più indipendente e sperimentale.

Le richieste di contributo afferenti alle presenti Linee guida dovranno essere presentate mediante procedura ROL, con utilizzo del Modulo generico richiesta di contributo.

All’interno del modulo di richiesta dovrà essere indicato il riferimento “Linee guida formazione” nel titolo dell’iniziativa.

In fase di richiesta dovranno inoltre essere inseriti i seguenti allegati obbligatori:

ALLEGATO 1: approfondimento riguardante il percorso formativo, secondo il FORMAT fornito;

ALLEGATO 2: dettagliato budget dell’iniziativa;

ALLEGATO 3: Lettere di adesione o manifestazioni di interesse degli enti culturali e soggetti del mondo del lavoro culturale effettivamente coinvolti.

Dovrà infine essere compilato il questionario presente al seguente link

https://rol.compagniadisanpaolo.it/survey/5ce8881d-fe4e-4fda-ad14-adab7ed43599, indicando il numero di richiesta ROL e il titolo dell’iniziativa.

A partire dalla data di pubblicazione delle presenti Linee guida e fino al 15 settembre 2022, gli enti rispondenti al punto “soggetti ammissibili” potranno presentare in qualunque momento richiesta di contributo a sostegno di iniziative di formazione come descritte al punto “iniziative ammissibili”.

La valutazione delle richieste di contributo dipenderà dal momento di ricezione delle richieste medesime e avverrà progressivamente, anche in data anteriore al 15 settembre. L’iter di istruttoria di ogni singola pratica si concluderà con la comunicazione dell’esito al proponente mediante piattaforma ROL.

La valutazione delle richieste che perverranno nel medesimo periodo sarà comunque svolta con modalità comparativa e si concluderà con deliberazioni congiunte. I criteri primari di valutazione saranno i seguenti:

  • capacità dell’iniziativa di accompagnare verso la professione i destinatari della formazione, mediante la combinazione di competenze core, tecniche e/o artistiche, competenze trasversali e capacità attitudinali, in un equilibrio coerente con il percorso professionale individuato;
  • capacità dell’iniziativa di favorire l’esperienza pratica mediante un’adeguata compenetrazione tra fasi teoriche e fasi applicative e lo sviluppo delle relazioni tra i beneficiari e il mondo del lavoro culturale;
  • presenza di una rete efficace di soggetti della formazione e del mondo del lavoro culturale destinata a seguire i giovani nel loro percorso formativo e di sviluppo della professione;
  • capacità dell’iniziativa di inserirsi in modo complementare nell’offerta formativa formale e informale del territorio di riferimento;
  • monitoraggio sistematico, con opportuna metodologia, dei percorsi di carriera avviati dai giovani coinvolti;
  • funzione affidata al contributo richiesto alla Fondazione in rapporto alla sostenibilità economica dell’iniziativa, attuale e nelle sue eventuali edizioni precedenti;
  • livello delle eventuali quote di iscrizione e/o partecipazione richieste ai fruitori in coerenza con la sostenibilità economica dell’iniziativa e presenza di facilitazioni per favorire l’accesso e le pari opportunità;
  • capacità dell’iniziativa di contribuire a superare le barriere di genere nella costruzione dei percorsi di carriera, investendo su competenze, attitudini e processi di inserimento lavorativo che favoriscano le pari opportunità e riducano il divario esistente nell’inquadramento lavorativo tra uomini e donne, in termini di mansioni, ruoli, sviluppi di carriera e salari;
  • Capacità dell’iniziativa di favorire l’inserimento lavorativo dei giovani fornendo loro competenze e attitudini adeguate a rispondere ai bisogni presenti e futuri del contesto e del mondo del lavoro culturale e per costruirsi una professione solida, equa e dignitosa, coerente con le proprie ambizioni e i propri investimenti formativi.

Gli enti destinatari di contributo saranno coinvolti in azioni di networking che verranno sviluppate lungo l’anno 2022, con l’intento di favorire la complementarità formativa tra istituzioni ed enti del terzo settore di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, la diffusione di esperienze di messa in pratica della formazione in connessione con il mondo del lavoro (stage/tirocini) e la facilitazione delle modalità di reclutamento da parte di quest’ultimo.

Gli enti destinatari di contributo saranno inoltre coinvolti in un percorso di monitoraggio sui percorsi di carriera dei fruitori dell’offerta formativa.

N.B.: l’accettazione del contributo da parte dell’ente implica l’accettazione a partecipare con assiduità e responsabilità alle attività suddette.

Per quesiti o approfondimenti, è possibile scrivere un’e-mail all’indirizzo missionecompetenze@compagniadisanpaolo.it.

Queste Linee Guida contribuiscono al raggiungimento dei seguenti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

SDG 4  Istruzione di qualità
SDG 5  Parità di genere
SDG 8 Lavoro dignitoso e crescita economica
SDG 17  Partnership per gli obiettivi