La Fondazione Compagnia di San Paolo opera per incentivare la conoscenza, il recupero e il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata in quanto beni comuni attivatori di partecipazione, inclusione e sviluppo.

La Missione Favorire partecipazione attiva dell’Obiettivo Cultura, nell’ambito delle sue azioni per il rafforzamento della partecipazione civica, riconosce nei beni confiscati alla criminalità organizzata una risorsa strategica. Beni comuni in grado di generare inclusione, collaborazione e sviluppo nei territori.

Nel Nord Ovest italiano, e in particolare in Piemonte, i numeri sono rilevanti: si contano circa 380 beni confiscati, ma solo il 23% è attualmente destinato al riutilizzo sociale. Un dato che colloca il Piemonte al terzultimo posto a livello nazionale, nonostante l’impegno della Regione che pubblica annualmente un bando volto a sostenere i Comuni nei costi di recupero e valorizzazione.

Per rispondere a questa sfida e aumentare l’impatto delle iniziative territoriali, nel 2024 è stato siglato un Protocollo d’Intesa tra Regione Piemonte e Fondazione Compagnia di San Paolo. L’accordo ha introdotto una serie di azioni concrete, in collaborazione con Libera Piemonte e Avviso Pubblico, volte a rafforzare le competenze progettuali e ad accompagnare le amministrazioni comunali nel percorso di recupero e riutilizzo dei beni.

Il Protocollo è stato rinnovato per il periodo maggio 2025 – aprile 2028, con l’obiettivo di consolidare e ampliare l’impatto delle attività.

Il nuovo accordo prevede interventi strutturati su più livelli: sensibilizzazione e formazione di Comuni ed enti del Terzo Settore (anche attraverso eventi dal vivo nei territori con una maggiore concentrazione di beni non ancora riutilizzati e la produzione di materiali video); accompagnamento tecnico nelle fasi chiave – dall’acquisizione degli immobili alla candidatura ai bandi, fino all’implementazione e alla rendicontazione dei progetti vincitori.

La collaborazione include inoltre il sostegno con competenze specialistiche e grant per promuovere modelli virtuosi di partecipazione attiva e riutilizzo sostenibile, contribuendo a rafforzare le reti locali e la coesione sociale.

Per consultare il Bando 2025-2026 per l’erogazione di contributi ai Comuni per il recupero dei beni confiscati previsti dalla L.R. 14/2007, art. 7 lett. a) emanato dalla Regione vi invitiamo a consultare il link: https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/bando-2025-2026-lerogazione-contributi-ai-comuni-recupero-dei-beni-confiscati-previsti-dalla-lr

Contenuti realizzati durante il percorso

2024

Per il 2024 la Fondazione ha proposto un percorso di formazione articolato in 4 webinar e un workshop in presenza, un help desk per la redazione dell’idea progettuale da candidare, un accompagnamento all’attuazione del progetto per gli enti vincitori e premi per gli enti gestori che sperimentano pratiche di partecipazione attiva d’impatto nei beni riutilizzati.

Di seguito sono disponibili le registrazioni di ciascun webinar.

2023

Nel 2023, il lavoro di sensibilizzazione è proseguito con la composizione di un racconto in 7 puntate podcast della durata di circa 10 minuti ciascuna, per fotografare l’infiltrazione, il radicamento e il contrasto alle mafie nelle regioni del Nord Ovest italiano. Il progetto intende contribuire alla comprensione dell’enorme potenziale sociale nascosto all’interno dei patrimoni sottratti al crimine organizzato di stampo mafioso.

Dopo una prima puntata utile a comprendere e le ragioni politichelegislative e sociali legate ai beni patrimoniali confiscati alla mafia, la serie di podcast prevede ulteriori 6 episodi utili ad inquadrare al meglio il grado d’infiltrazione mafiosa nelle tre regioni e a far spiccare le azioni di riscatto – ad alto impatto sociale – attivate sui territori.

Vai alla sezione CSP Play “Un bene confiscato è un bene comune” per ascoltare alcune testimonianze e per esplorare i luoghi confiscati alla mafia che oggi sono stati restituiti alla comunità.

2022

Il lavoro della Missione è iniziato nel 2022 in collaborazione con Libera, con il progetto “Beni confiscati in rete”, per rendere accessibili informazioni, competenze e favorire la condivisione di pratiche, saperi e relazioni sul tema. Esiti del progetto: 3 mappature regionali dei beni confiscati, visitabili online, e sempre aggiornate, uniche in Italia perché incrociano dati dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), degli atti processuali e di monitoraggi diretti dei beni; percorsi di formazione e accompagnamento per enti del terzo settore e pubbliche amministrazioni nell’ideazione di progetti di recupero e riutilizzo; creazione di una rete per la condivisione di buone e cattive pratiche, saperi e relazioni.

Il lavoro è proseguito con la realizzazione di contributi video, “Un bene confiscato è un bene comune”, per raccontare i beni confiscati dalla viva voce dei familiari delle vittime, di rappresentanti delle istituzioni e degli enti del terzo settore che li gestiscono , per capire come i beni confiscati sono già punti di aggregazione culturale per le comunità del territorio.

Questo progetto contribuisce al raggiungimento dei seguenti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

SDG 9  Imprese, innovazione e infrastrutture
SDG 17  Partnership per gli obiettivi