[vc_row][vc_column][vc_column_text el_class=”text-headline2″]In provincia di Torino, il primo esempio di residenza progettata per accogliere anche persone con grave disabilità motoria.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text] [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/4″][vc_column_text] [/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”3/4″ el_class=”page-content”][vc_column_text el_class=”text”]Progettare spazi condivisi, da realizzare favorendo l’inclusione di soggetti con esigenze particolari, e creare un equilibrio economico per rendere possibile l’applicazione di canoni sociali. Sono questi gli obiettivi che hanno portato alla nascita del progetto di Social Housing di Orbassano, in provincia di Torino, immaginato dalla Città di Orbassano, dalla Cooperativa Giuseppe di Vittorio e sostenuto dal FASP (Fondo Abitare Sostenibile Piemonte), dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, CDP Investimenti SGR (del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti) e InvestiRE SGR.

Il cantiere avviato e gennaio 2019 si concluderà, nei tempi stabiliti, entro l’autunno 2021, con la finalità precisa di offrire una risposta al disagio abitativo della zona e sviluppare un nuovo servizio residenziale dedicato in particolare all’integrazione di persone affette da disabilità motoria – alle quali saranno destinate il 10 per cento delle unità abitative – in collaborazione con il “Gruppo di Aiuto e Sostegno del Disagio Abitativo delle Persone con gravi disabilità”.

Proprio per la necessità di andare incontro alle esigenze di chi ha una grave disabilità, il progetto prevede anche la realizzazione di spazi comuni che ospiteranno attività e servizi quali: attività rieducative e assistenza psicologica, isole tecnologiche per laboratori e luoghi collettivi di relazione.

La Fondazione Compagnia di San Paolo, che già partecipa al fondo FASP con 25 milioni di euro, sostiene con un ulteriore supporto diretto di 350 mila euro le attività e le lavorazioni specificatamente pensate ai fini della realizzazione della componente dedicata alle persone disabili.

“Consideriamo l’abitare sociale come risposta alle domande emergenti, integrando le esigenze economiche, sociali, relazionali e lavorative delle persone e sperimentando modelli nuovi e replicabili – dichiara Francesco Profumo, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo -. Il progetto rappresenta un nuovo modello di Social Housing che riteniamo essere estremamente importante: un’infrastruttura sociale che favorisce la vita indipendente delle persone con disabilità, attraverso percorsi di sviluppo dell’autonomia, ed è capace di creare una comunità di persone che non solo condividono gli spazi ma una nuova modalità di ‘abitare insieme’. 

Pensiamo che sia un esempio replicabile capace di contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, in particolare gli SDGs 10, Ridurre le disuguaglianze, e 11, Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”.

Nell’ambito della sua Missione Abitare tra casa e territorio, la Fondazione sostiene, infatti, interventi che rappresentano vere e proprie attività di rigenerazione urbana, sviluppando infrastrutture sociali dove l’abitare si integra con le dimensioni lavorative, relazionali e socio-culturali per trasformare in modo sostenibile il territorio.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row el_class=”sdg-list-wrap”][vc_column][vc_raw_html]JTVCU2V6aW9uZV9Eb2N1bWVudGklNUQ=[/vc_raw_html][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column]

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