L’intervento si inserisce in una strategia più ampia che vede nella sinergia tra natura e tecnologia un modello efficace per la tutela ambientale.
I rifugi, frutto di un’accurata analisi tecnico-scientifica condotta con il supporto di 3Bee, sono stati collocati dagli operatori di Impollinatori Metropolitani in due aree distinte dell’Oasi: una già oggetto di interventi di rigenerazione e monitoraggio, l’altra prossima agli spazi coltivati.
I dispositivi, delle dimensioni di circa 20 centimetri, sono stati progettati per offrire un habitat idoneo a una varietà di impollinatori, tra cui coccinellidi, crisopi, ortotteri (come grilli e cavallette), api solitarie (tra cui megachilidi e bombi) e pipistrelli. Ogni nido è stato installato tenendo conto delle specifiche esigenze di ciascuna specie, con soluzioni differenziate per posizione e altezza da terra.
L’obiettivo è quello di creare le condizioni per una progressiva colonizzazione da parte degli impollinatori, favorendo i cicli riproduttivi e lo sfarfallamento – ovvero l’emersione degli insetti adulti dall’involucro ninfale, al termine del ciclo di sviluppo – già a partire dalla primavera 2026.
I rifugi saranno inoltre oggetto di presidio e osservazione durante le stagioni primaverili ed estive, al fine di raccogliere ulteriori dati sull’efficacia delle azioni messe in campo.
Questa nuova implementazione si integra con le attività già avviate nell’Oasi a partire dallo scorso anno. L’area ospita infatti cinque alveari dotati della tecnologia Hive-Tech, in grado di monitorare parametri ambientali chiave come peso, temperatura, umidità e intensità sonora.
A completare il sistema, è attivo anche Spectrum, un sensore di bioacustica che consente di rilevare la presenza e l’attività degli impollinatori selvatici attraverso l’analisi del suono.
A questa rete tecnologica si è recentemente aggiunto PollyX, un sensore IoT in grado di misurare la qualità dell’aria, con particolare attenzione alla concentrazione di particolato fine (PM2.5 e PM10). Già applicato a Polly House – una struttura in legno progettata per accogliere api selvatiche – PollyX si integra ai nuovi rifugi installati di recente, rappresentando un ulteriore tassello nella raccolta di dati ambientali, utili a delineare un quadro sempre più completo delle condizioni ecologiche dell’area.
Parallelamente all’attività scientifica e tecnologica, l’Oasi Pianeta mantiene una forte dimensione sociale. Il progetto prevede il coinvolgimento attivo di oltre 15.000 persone nell’arco di cinque anni, attraverso visite, laboratori e attività divulgative pensate per sensibilizzare la cittadinanza. L’obiettivo è duplice: da un lato promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza degli impollinatori, dall’altro favorire l’adozione di comportamenti quotidiani sostenibili.
Oasi Pianeta si configura così come un ecosistema dinamico, in cui la natura e l’innovazione dialogano per costruire nuovi modelli di tutela ambientale e coinvolgimento civico.
Per ulteriori approfondimenti è possibile visitare la pagina progetto dedicata all’Oasi.[/vc_column_text][vc_empty_space height=”64px”][vc_video link=”https://www.youtube.com/watch?v=h2Y6KuX7TiI” css=””][/vc_column][/vc_row][vc_row el_class=”sdg-list-wrap”][vc_column][vc_raw_html]JTVCbW9zdHJhU0RHUyU1RA==[/vc_raw_html][vc_raw_html]JTVCU2V6aW9uZV9Eb2N1bWVudGklNUQlMEE=[/vc_raw_html][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column]
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