È stato pubblicato oggi “Cultura per Crescere”, il nuovo bando dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, realizzato in collaborazione con la Regione Piemonte e pensato per rinnovare e rilanciare lo storico sostegno al progetto “Nati per Leggere Piemonte”, che diventa ora il cuore di una linea di intervento tesa a promuovere strategie e azioni di welfare culturale per la prima infanzia definite e attuate da reti territoriali pubblico-private, operanti come comunità educanti.La Fondazione Compagnia di San Paolo guarda alla prima infanzia come fase cruciale su cui investire e in generale vede nell’educazione un ambito prioritario di azione.La Cultura svolge infatti un ruolo essenziale, come componente riconosciuta e integrata per favorire processi trasformativi di cui il nostro tempo necessita, prima di tutto prendendosi cura dei bambini e delle bambine e delle loro famiglie, dentro alle proprie comunità.Proprio su questi principi si fonda il bando “Cultura per Crescere”, che contribuisce ad affrontare la sfida della Missione Sviluppare competenze dell’Obiettivo Cultura e mira a rendere l’esperienza culturale una risorsa sempre più determinante nella formazione delle persone sin dai primi anni di vita.Nello specifico, il bando intende perseguire i seguenti obiettivi principali:
- Consolidare e rilanciare le esperienze più significative di Nati per Leggere Piemonte, incentivando prassi innovative che favoriscano il coinvolgimento duraturo di famiglie non abituate a frequentare le biblioteche ma anche la diffusione capillare dell’esperienza oltre i luoghi della lettura più istituzionali e canonici;
- Favorire, attraverso l’estensione e l’affinamento dei partenariati intersettoriali di Nati per Leggere, l’emersione e il radicamento di sistemi territoriali integrati pubblico-privati, che, in una logica di comunità educante, riconoscano alla cultura un ruolo di primo piano per lo sviluppo del bambino e operino con continuità e capillarità per mettere in atto un sistema di welfare culturale rivolto alla prima infanzia;
- Favorire la progressiva penetrazione delle esperienze culturali condivise nelle abitudini delle famiglie, con particolare cura verso i nuclei più vulnerabili, riducendo le barriere culturali, sociali ed economiche che spesso frenano la partecipazione non episodica alle proposte culturali e contribuire così al contenimento delle disuguaglianze;
- Investire sullo sviluppo di competenze professionali o meno idonee a consolidare, radicare e strutturare l’approccio integrato proposto;
- Favorire il passaggio dall’episodicità progettuale al radicamento nelle politiche e nelle pratiche delle esperienze di welfare culturale per la prima infanzia.