L’installazione di Polly X, rifugio per api solitarie e biosensore ambientale, arricchisce ulteriormente il progetto, contribuendo alla sensibilizzazione ambientale e alla promozione della biodiversità. Dal 2025, inoltre, l’Oasi Pianeta apre le sue porte anche alle scuole.
Prosegue l’evoluzione dell’Oasi Pianeta, il progetto promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo con l’obiettivo di contribuire alla prosperità degli ecosistemi, rigenerando la biodiversità e rafforzando il legame tra comunità e ambiente.
Sviluppato in collaborazione con il Consorzio Kairos e l’Associazione Impollinatori Metropolitani, l’iniziativa ambisce a trasformare Cascina Falchera in un luogo vivo, partecipato e in continuo dialogo con la natura.
In linea con questo spirito, l’Oasi si è recentemente arricchita con l’installazione di Polly X, un innovativo rifugio per api solitarie del genere Osmia, che svolge anche la funzione di biosensore ambientale. Sviluppato da 3Bee, Polly X monitora in tempo reale la qualità dell’aria rilevando la concentrazione di particolato atmosferico, in particolare PM10 e PM2.5, attraverso un sistema basato su tecnologia laser. Polly X è applicato a Polly House, una casetta di legno appositamente progettata per ospitare api selvatiche.
I dati vengono quindi trasmessi due volte al giorno alla piattaforma di monitoraggio ambientale di 3Bee e sono consultabili tramite app, offrendo uno strumento trasparente e accessibile per tenere traccia della qualità dell’aria.
Oltre a offrire un habitat per le api selvatiche, Polly X si inserisce nel più ampio lavoro di tutela e valorizzazione degli impollinatori, organismi chiave per garantire l’armonia e l’equilibrio degli ecosistemi.
Oltre il 70% delle piante presenti sul pianeta dipende infatti dall’impollinazione entomofila, ovvero veicolata dagli insetti; la scomparsa di questi organismi comprometterebbe gravemente la sopravvivenza di molte specie vegetali e, con essa, la stabilità degli ecosistemi naturali.
Contrariamente a quanto spesso si crede, l’ape da miele rappresenta solo una delle oltre mille specie di api presenti in Italia, la maggior parte delle quali è costituita da api selvatiche. Alcune vivono in società organizzate, molte altre sono solitarie e più vulnerabili agli impatti ambientali.
A partire da aprile, l’Oasi Pianeta compie un ulteriore passo avanti, aprendo le porte alle scuole e trasformandosi in un luogo in cui studentesse e studenti possono osservare la vita degli impollinatori, esplorare i meccanismi della natura e comprendere il valore della biodiversità.
L’Oasi continua così a crescere e a radicarsi nel territorio come laboratorio a cielo aperto per la sostenibilità.
Un progetto che guarda al futuro con fiducia, coinvolgendo cittadine e cittadini in un percorso collettivo verso un modo nuovo di abitare il pianeta.
Per approfondire il progetto dell’Oasi Pianeta, dalla sua nascita a oggi, è possibile consultare la pagina dedicata sul sito della Fondazione.