Elementi di contesto
La tutela del capitale naturale, la lotta al cambiamento climatico, il contrasto al rischio idrogeologico, il recupero degli ecosistemi degradati, la sensibilizzazione e il coinvolgimento attivo della popolazione sulle sfide ambientali sono assi di intervento prioritari per la Fondazione Compagnia di San Paolo e in particolare ispirano l’operato dell’Obiettivo Pianeta e della Missione Proteggere l’Ambiente, come enunciato nel Documento di Programmazione Pluriennale 2025-2028 della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Le azioni della Fondazione sui temi ambientali si pongono in continuo allineamento con l’evoluzione del quadro legislativo europeo e italiano. La tutela della biodiversità e la valorizzazione del capitale naturale rivestono un ruolo centrale tra gli obiettivi strategici dell’Unione Europea, come evidenziato nel Green Deal europeo, nella Legge Europea sul Clima, nella Nature Restoration Law, nella EU Mission climate-neutral and smart cities e nella recente Direttiva Europea sul Suolo. Nel contesto italiano, numerose politiche nazionali sottolineano l’importanza di preservare il capitale naturale e la biodiversità: dalla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, al Piano per la Transizione Ecologica, fino alla Strategia Nazionale per la Biodiversità 2030 e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In questo quadro legislativo si inserirà a breve il Piano Nazionale di Ripristino della Natura, che l’Italia dovrà presentare entro settembre 2026 alla Commissione Europea a seguito dell’entrata in vigore della Nature Restoration Law.
Un utile riferimento per comprendere lo stato del capitale naturale in Italia è rappresentato dal Rapporto annuale sullo Stato del Capitale Naturale, giunto alla sua sesta edizione, che include raccomandazioni e impegni prioritari per la tutela del capitale naturale, ritenuti urgenti da attuare, anche alla luce della recente integrazione dei principi di protezione ambientale e biodiversità, tra i valori fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana (articolo 9). Dal rapporto emerge che, allo stato attuale, in Italia sono a rischio 58 ecosistemi e 18 lo saranno nel futuro e che la superficie nazionale sottoposta a diversi livelli di pressioni è stimata al 19%. Un aspetto particolarmente critico evidenziato dal rapporto riguarda il degrado del suolo: in Europa, tra il 60% e il 70% dei terreni è considerato “non sano”, con circa 2,8 milioni di siti potenzialmente contaminati. Risulta dunque urgente investire nel ripristino della natura per fermare la perdita di biodiversità e migliorare la salute degli ecosistemi, un impegno essenziale per garantire la sostenibilità ambientale a lungo termine.
All’interno di questo scenario si colloca anche la problematica del dissesto idrogeologico in Italia: secondo il quarto rapporto sul “Dissesto idrogeologico in Italia” – Edizione 2024 (il più recente) il 94,5% dei comuni italiani è a rischio frana, alluvione, erosione costiera o valanghe. Contrastare il dissesto idrogeologico è dunque una priorità che richiede un approccio integrato, che metta al centro strategie di prevenzione, riqualificazione del territorio, tutela degli ecosistemi e una gestione sostenibile delle risorse idriche.
In questo quadro, la crisi ecologica e climatica continua ad aggravarsi, con impatti ormai evidenti e spesso catastrofici soprattutto nei paesi del bacino del Mediterraneo – uno degli hotspot del cambiamento climatico. Malgrado questo scenario allarmante, si registra un crescente disimpegno politico verso i problemi ambientali e la diffusione di posizioni apertamente antiscientifiche, negazioniste o fatalistiche nel dibattito pubblico. Nonostante le emergenze climatica e ambientale siano ancora percepite dagli italiani come una delle principali minacce alla sicurezza del Paese, c’è una crescente sfiducia nell’efficacia delle azioni individuali verso la crisi climatica e un italiano su quattro è meno motivato contro il cambiamento climatico rispetto a pochi anni fa. In questo contesto risulta, pertanto, fondamentale continuare ad investire per costruire consapevolezza pubblica e individuale riguardo ai benefici dell’investimento in capitale naturale, anche per le sue ricadute sul benessere e sulla salute delle persone, favorire una fruizione consapevole e rispettosa del patrimonio ambientale e valorizzare i luoghi di presidio ambientale quali i rifugi alpini.
Alla luce di queste premesse si ispirano, con volontà di coerenza, le strategie della Fondazione Compagnia di San Paolo, rafforzando in tal modo anche le scelte locali. Prima fra tutte l’impegno della Città di Torino a raggiungere la neutralità climatica, con emissioni nette di gas serra pari a zero entro il 2030, nella quale la Fondazione Compagnia di San Paolo ha assunto un ruolo attivo sottoscrivendone il Climate City Contract. Da tali presupposti, e seguendo le indicazioni della letteratura scientifica, si sviluppa, in continuità con le precedenti edizioni, l’attuale bando Simbiosi 2026, confermando l’impegno della Fondazione nel contrasto al cambiamento climatico, nella protezione del capitale naturale, nel ripristino degli ecosistemi degradati e nel coinvolgimento della società civile su un tema di tale rilevanza e urgenza.
Struttura del bando, finalità, requisiti e linee di intervento
Struttura del bando
Il Bando Simbiosi 2026 è strutturato in tre fasi:
- una prima fase (definita in seguito anche “call for ideas”) di raccolta di proposte preliminari, ovvero idee progettuali che si inseriscano in una delle linee di intervento descritte successivamente, individuino una o più problematiche ambientali e siano coerenti con gli obiettivi del bando;
- una seconda fase rappresentata da un percorso di capacity building, al quale potranno accedere le idee progettuali ritenute più meritevoli, che ha l’obiettivo di rafforzare le competenze in ambito di progettazione e sostenibilità ambientale e offrire un accompagnamento alla progettazione di dettaglio;
- una terza fase, in cui gli enti che hanno partecipato al capacity building avranno la possibilità di presentare una proposta progettuale definitiva, che rappresenta una maturazione dell’idea progettuale candidata nella prima fase e che potrà essere oggetto di finanziamento.
Informazioni maggiormente dettagliate sulle fasi sono disponibili nel capitolo successivo (Fasi).
Finalità e requisiti
Il bando Simbiosi ha l’obiettivo di tutelare e conservare il capitale naturale, contrastare il cambiamento climatico e il rischio idrogeologico e infine promuovere una consapevolezza pubblica e individuale sui temi di natura ambientale, nei territori del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Nello specifico, i progetti dovranno:
- realizzarsi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta o in più di una di queste regioni;
- avere una durata massima triennale;
- avere un taglio applicativo e dovranno generare risultati concreti;
- puntare a rafforzare la resilienza dei territori rispetto alle sfide ambientali oltre a
connettere specifiche finalità ambientali con il benessere sociale, la salute e le prospettive di sviluppo delle comunità. Saranno pertanto valutate positivamente le proposte che includano il coinvolgimento attivo della cittadinanza nelle fasi di progettazione dell’iniziativa e/o nelle successive fasi di attuazione e gestione; - prevedere anche azioni collaterali di sensibilizzazione ed educazione ambientale;
- includere specifiche attività di monitoraggio pre e post-intervento in modo da indicare e quantificare l’effetto migliorativo ascrivibile agli interventi previsti dal progetto;
- non rappresentare progettualità di pura ricerca, in quanto non ammissibili.
Linee di intervento
I progetti candidati dovranno ricadere in una delle seguenti linee di intervento:
- Linea capitale naturale – Tutela e conservazione del capitale naturale e delle risorse naturali
In questa linea si potranno candidare progetti di:
– rinaturalizzazione e/o di restituzione di capitale naturale in aree urbane (quali, a titolo esemplificativo, progetti di deimpermeabilizzazione, di realizzazione di parchi, di giardini urbani fruibili, di foreste urbane, di tetti verdi, di raingardens, di food forests, corridoi ecologici…);
– recupero di ecosistemi terrestri, fluviali, lacustri e marini, di habiat costieri e di zone umide;
– riforestazione, tutela e valorizzazione del patrimonio boschivo;
– contrasto all’erosione del suolo e miglioramento dello stato dei suoli; miglioramento ambientale degli agroecosistemi e delle produzioni agricole;
– tutela, recupero e valorizzazione della fauna e flora selvatica, comprese attività di reintroduzione di specie autoctone, ripopolamento, miglioramento degli habitat e riduzione delle pressioni antropiche;
– contrasto alla perdita di biodiversità e azioni di contrasto alla diffusione di specie aliene invasive;
– contrasto al degrado ambientale. - Linea cambiamento climatico e rischio idrogeologicoIn questa linea sarà possibile candidare progetti che si occupano di:
– promozione degli sforzi verso la neutralità climatica dei centri urbani;
– azioni di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico, incluse misure per affrontare ondate di calore, siccità, strss idrico, eventi meteo estremi;
– prevenzione, riduzione e mitigazione del rischio idrogeologico;
– monitoraggio e allerta precoce;
– ridurre sprechi e perdite idriche, migliorare la qualità e la disponibilità dell’acqua, favorire il riuso e l’efficienza, migliorare la gestione delle acque meteoriche. Linea società e ambiente
Questa linea è pensata per candidare progetti che si propongono di:
– favorire la consapevolezza pubblica e individuale riguardo ai benefici dell’investimento nel capitale naturale, anche per le sue ricadute sul benessere e sulla salute delle persone, secondo un approccio di salute circolare;
– favorire la consapevolezza sugli impatti degli inquinanti e promuovere iniziative di sensibilizzazione e advocacy in questo ambito;
– migliorare il sistema di monitoraggio dello stato ecologico degli ecosistemi;
– favorire una fruizione consapevole e rispettosa del patrimonio ambientale;
– migliorare la sostenibilità dei rifugi alpini (ad esempio in termini di smaltimento dei rifiuti e acque reflue, efficientamento idrico o energetico) o di altri luoghi fisici che si occupano di educazione e sensibilizzazione ambientale, valorizzandoli quali luoghi di presidio ambientale.Le tipologie sopra elencate intendono chiarire meglio i contenuti delle linee di intevento, hanno pertanto un carattere puramente indicativo e l’elenco non è da ritenersi esaustivo. Inoltre, le diverse linee potrebbero sovrapporsi, e un singolo progetto potrebbe affrontare temi appartenenti a più linee. Tuttavia, come specificato nella sezione “Documenti necessari”, è obbligatorio, in fase di presentazione della propria candidatura, indicare la linea di intervento prioritaria a cui l’idea progettuale si riferisce.
FASE I “Call for ideas”– Proposta preliminare
In questa fase gli enti sono invitati a presentare una proposta preliminare all’interno della piattaforma ROL (Richieste On Line) contenente la documentazione richiesta descritta nella sezione “Documenti necessari”. In questa fase andrà anche inserita una richiesta di contributo fino a € 5.000, volta a coprire i costi di partecipazione al percorso di capacity building e di accompagnamento alla progettazione previsto nella Fase II.
Indicativamente entro la fine del mese di aprile 2026, gli uffici della Fondazione procederanno alla selezione delle proposte. Le progettualità selezionate accederanno così alla Fase II.
FASE II – Percorso di capacity building e accompagnamento alla progettazione, finalizzato alla presentazione delle richieste di contributo
Il percorso di capacity building ha l’obiettivo di rafforzare le competenze tematiche e operative degli enti selezionati nella Fase I e in tal modo accompagnarli nella finalizzazione delle proposte progettuali definitive. Il percorso di capacity building avrà una durata variabile a seconda delle esigenze formative degli enti, con inizio previsto tra aprile e maggio 2026. E’ prevista una prima conclusione del capacity building tra giugno e luglio 2026 (prima scadenza) e una seconda conclusione del percorso a ottobre 2026 (seconda scadenza).
Il percorso di capacity building sarà organizzato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo anche con il ricorso a esperti esterni.
Tutti gli enti che parteciperanno al percorso di capacity building avranno la possibilità di candidare la propria proposta progettuale definitiva alla Fase III.
FASE III – Proposta progettuale definitiva
Nella Fase III, gli enti che avranno partecipato al capacity building potranno sottomettere delle proposte progettuali definitive all’interno della piattaforma ROL (Richieste On Line) inviando i documenti descritti nella sezione “Documenti necessari”. Le proposte progettuali più meritevoli potranno essere oggetto di finanziamento.
Gli enti che avranno concluso il percorso di capacity building nella prima scadenza (giugno/luglio 2026) avranno la possibilità di inviare le proposte progettuali definitive entro il 30 settembre 2026 e riceveranno comunicazione sull’eventuale selezione entro novembre 2026. I soggetti che avranno concluso il capacity building a ottobre 2026 (seconda scadenza) avranno la possibilità di inviare le proposte progettuali definitive entro il 30 dicembre 2026 e riceveranno comunicazione sull’eventuale selezione entro marzo 2027.
Sono ammessi alla partecipazione gli enti così come indicati nel documento “Linee applicative del Regolamento per le Attività Istituzionali” presente sul sito web della Fondazione Compagnia di San Paolo alla sezione “Documenti Istituzionali”.
Ciascun ente potrà presentare una sola proposta progettuale in qualità di proponente unico o ente capofila di un partenariato; è tuttavia ammessa la possibilità di partecipare come partner anche ad altre proposte presentate da altri enti capofila.
La candidatura potrà essere presentata da un singolo ente oppure da un partenariato. In questo secondo caso:
- il capofila è l’ente che presenta la richiesta e che costituirà il riferimento per le comunicazioni con la Fondazione Compagnia di San Paolo inerenti al progetto, comprese le operazioni di rendicontazione complessiva;
- sono partner le organizzazioni del partenariato che contribuiscono alla realizzazione del progetto. Esse possono ricevere una quota definita del contributo e possono partecipare, così come l’ente capofila, al cofinanziamento del budget totale del progetto.
Tutti i partner beneficiari di quota parte di contributo dovranno essere, dal punto di vista della loro natura giuridica e delle loro caratteristiche, ammissibili all’erogazione ai sensi del richiamato Regolamento per le attività istituzionali della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Sia le proposte di enti singoli, sia quelle di partenariati, potranno avvalersi di esperti/professionisti esterni, che si configureranno come fornitori/consulenti del progetto, nonché di enti commerciali che condividano le finalità e partecipino all’attivazione e alla realizzazione del progetto. Tali enti non potranno essere beneficiari diretti di contributo erogato dalla Fondazione.
Gli Enti selezionati nella Fase I potranno ricevere un contributo massimo di € 5.000 per la partecipazione alla Fase II del capacity building. Per questa fase non è richiesto alcun cofinanziamento.
Il contributo della Fondazione ai progetti selezionati nella Fase III sarà compreso tra un minimo di € 50.000 e un massimo di € 350.000, a seconda delle caratteristiche progettuali.
Nella Fase III, il contributo non potrà essere superiore al 75% del budget complessivo di realizzazione del progetto.
Alla copertura del restante 25% sono ammesse risorse proprie del capofila e dei partner, contributi pubblici e/o privati, valorizzazioni di beni e servizi forniti in natura da capofila e partner, compresi quelli forniti a titolo gratuito da professionisti ed enti for profit; non potrà essere valorizzata l’attività di volontariato non riconducibile a una prestazione professionale pro bono.
Per ulteriori specifiche si rimanda al seguente paragrafo “Spese ammissibili”.
Come indicato nella sezione sottostante denominata “Documenti necessari”, nella documentazione di candidatura alla Fase I è necessario presentare un budget preliminare contenente una prima stima dei costi. Per la presentazione, nella Fase III, della proposta definitiva dovrà essere inviato un budget consolidato.
Le spese di progetto ammissibili sono:
- spese per risorse umane specificatamente dedicate al coordinamento, all’implementazione, alla gestione, al monitoraggio e controllo del progetto, sia che tali risorse siano interne (dipendenti) sia che siano esterne (collaboratori, professionisti ecc.) agli enti proponenti;
- spese per le attività di monitoraggio dei parametri ambientali del progetto;
- spese di comunicazione e promozione;
- spese per attività di educazione ambientale / sensibilizzazione;
- spese generali (overhead) dell’ente capofila (solo nel caso in cui non si tratti di ente pubblico) fino ad un massimo del 10% del costo complessivo del progetto.
Per quanto riguarda il cofinanziamento, esso potrà derivare da:
- somme ottenute da enti pubblici e privati (contributi acquisiti mediante partecipazione a
bandi o altre forme di sostegno, sponsorizzazioni, azioni di fundraising e/o crowdfunding…), riguardo all’iniziativa stessa o derivanti da altre attività proprie, comprese disponibilità economiche destinabili all’iniziativa; - servizi e prestazioni professionali in natura offerti da soggetti del partenariato e/o esterni ad esso, ma specificatamente indirizzati alla realizzazione del progetto. Tali servizi potranno essere accettati come parte del cofinanziamento solo se accompagnati da una dichiarazione del fornitore che quantifichi il valore economico della prestazione offerta.
Nella quota di cofinanziamento non possono essere compresi:
- le spese di funzionamento ordinario degli enti del partenariato;
- la valorizzazione economica delle attività prestate da volontari.
Si precisa che uno dei criteri della valutazione delle proposte sarà l’appropriatezza del budget, la struttura e l’entità delle voci di costo, la solidità del cofinanziamento.
I proponenti dovranno utilizzare esclusivamente la procedura ROL (Richiesta On Line) sul sito della Fondazione Compagnia di San Paolo e l’apposita modulistica alla voce “Bando Simbiosi 2026”.
DOCUMENTAZIONE FASE I: PROPOSTA PRELIMINARE
Alla richiesta, debitamente compilata sul Sistema ROL, dovranno essere allegati nella Fase I i seguenti documenti:
- scheda illustrativa dell’idea progettuale (sintetica, di massimo 3 pagine) che identifichi: la linea nella quale la candidatura si colloca, il problem statement (a quale problematica/sfida ambientale si vuole rispondere con questa progettualità?), gli obiettivi specifici del progetto, le macroazioni previste dal progetto, la rete degli attori coivolti o da coinvolgere, le tempistiche e l’impatto atteso in termini di benefici ambientali. (OBBLIGATORIO, SEGUENDO IL TEMPLATE FORNITO).
- Budget preliminare, con una prima stima preliminare sul costo delle azioni progettuali (OBBLIGATORIO, SEGUENDO IL TEMPLATE FORNITO).
- Cronoprogramma preliminare, ipotizzando una durata massima triennale dall’avvio del progetto (OBBLIGATORIO, SEGUENDO IL TEMPLATE FORNITO).
- Documentazione fotografica (in digitale) e/o video dell’area oggetto dell’iniziativa (FACOLTATIVO).
Qualora l’iniziativa preveda la realizzazione di interventi di natura architettonica/ingegneristica (es. opere edili, opere strutturali, opere di sistemazione di aree esterne, opere di ingegneria naturalistica, ecc…) è inoltre richiesta una dichiarazione da parte dell’ente partecipante che attesti, in caso di selezione positiva, la proprietà/disponibilità delle aree o dei beni oggetto di intervento, oppure l’impegno della proprietà alla formalizzazione del conferimento delle aree o dei beni, ed a quale titolo. In caso di finanziamento nella Fase III, l’acquisizione del titolo giuridico dovrà essere formalizzata prima dell’avvio dell’iniziativa. Gli interventi proposti dovranno inoltre essere approvati dalla proprietà dei beni coinvolti e dovrà essere contenuto un impegno scritto della medesima a non esercitare eventuali diritti di restituzione e recupero prima del termine dell’iniziativa. Il titolo in virtù del quale il bene è nella disponibilità dell’ente dovrà avere una durata coerente rispetto agli obiettivi e alla tipologia di interventi previsti. (FACOLTATIVO, A FORMATO LIBERO).
Si specifica inoltre che:
- in fase di invio delle proposte preliminari non viene richiesto un accordo di partenariato formalizzato ed è sufficiente dare contezza dei soggetti coinvolti all’interno della scheda illustrativa dell’idea progettuale. In caso di selezione, verrà richiesta la formalizzazione di un accordo di partenariato che dovrà essere stipulato entro il termine della Fase II (FACOLTATIVO, SEGUENDO IL TEMPLATE FORNITO).
- all’interno del modulo ROL, gli enti sono tenuti a fare una richiesta di contributo fino ad un massimo di 5.000 euro, finalizzata alla partecipazione al percorso di capacity building e accompagnamento alla progettazione (Fase II).
- È necessario specificare la linea alla quale afferisce la candidatura. E’ possibile inviare una candidatura a una sola linea di intervento. Uno stesso soggetto può candidare una sola volta come capofila, mentre può figurare come partner in più candidature.
DOCUMENTAZIONE FASE III: PROPOSTA PROGETTUALE DEFINITIVA
Per partecipare alla Fase III, gli enti dovranno sottomettere la seguente documentazione all’interno della richiesta compilata sul Sistema ROL:
- proposta progettuale definitiva (OBBLIGATORIA, SEGUENDO IL TEMPLATE FORNITO SUCCESSIVAMENTE NEL CORSO DEL CAPACITY BUILDING);
- budget definitivo che dettagli le varie voci di costo. Sarà possibile effettuare delle variazioni rispetto al budget preliminare inviato nella Fase I (OBBLIGATORIO, SEGUENDO IL TEMPLATE FORNITO);
- cronoprogramma definitivo (OBBLIGATORIO, SEGUENDO IL TEMPLATE FORNITO);
- in caso di partenariato: atto di collaborazione formale che definisca la durata, i ruoli e i compiti di ogni soggetto coinvolto e la suddivisione dei costi; statuti degli enti privati partner di progetto e precettori di parte del contributo (FACOLTATIVO, SEGUENDO IL TEMPLATE FORNITO).
- Qualora l’iniziativa preveda la realizzazione di interventi di natura architettonica/ingegneristica (es. opere edili, opere strutturali, opere di sistemazione di aree esterne, opere di ingegneria naturalistica, ecc…) è inoltre obbligatoriamente richiesta tale ulterioriore documentazione:
- Documentazione attestante la proprietà/disponibilità delle aree o dei beni oggetto di intervento (OBBLIGATORIO PER PROGETTI CHE PREVEDONO ANCHE INTERVENTI DI NATURA ARCHITETTONICA/INGEGNERISTICA A MENO CHE NON SIA GIA’ STATA PRESENTATA NELLA CANDIDATURA IN FASE 1, A FORMATO LIBERO).
- Relazione tecnica (OBBLIGATORIO PER PROGETTI CHE PREVEDONO ANCHE INTERVENTI DI NATURA ARCHITETTONICA/INGEGNERISTICA, A FORMATO LIBERO).
- Documentazione fotografica delle aree (OBBLIGATORIO PER PROGETTI CHE PREVEDONO ANCHE INTERVENTI DI NATURA ARCHITETTONICA/INGEGNERISTICA, A FORMATO LIBERO).
- Planimetrie ed eventuali prospetti e sezioni dello stato di fatto e di progetto (OBBLIGATORIO PER PROGETTI CHE PREVEDONO ANCHE INTERVENTI DI NATURA ARCHITETTONICA/INGEGNERISTICA, A FORMATO LIBERO).
La Fondazione Compagnia di San Paolo si riserva di richiedere informazioni aggiuntive ai fini dell’istruttoria.
Maggiori informazioni sui contenuti dei singoli allegati sono riportate nel documento “Elenco allegati Bando Simbiosi 2026”.
Il termine di presentazione delle domande per la Fase I è previsto per venerdì 27 febbraio 2026.
Entro tale data sarà necessario chiudere e inviare la richiesta, firmata dal rappresentante legale dell’ente partecipante (se singolo) o del rappresentante legale dell’ente capofila (in caso di partenariato), tramite il sistema ROL (Richiesta On Line) nel sito della Fondazione Compagnia di San Paolo. Non saranno accolte domande pervenute alla Fondazione successivamente alla scadenza del bando.
Le proposte preliminari e poi quelle definitive saranno esaminate sotto il profilo dell’ammissibilità formale e della valutazione di merito.
VALUTAZIONE FORMALE
Per quanto riguarda l’ammissibilità formale, non verranno considerate ammissibili le richieste:
- non complete (con modulistica non integralmente compilata o prive di uno o più documenti indicati tra la documentazione obbligatoria da allegare alla domanda);
- presentate da enti non ammissibili al contributo;
- che non rispondono agli obiettivi del Bando;
- relative a progetti fuori ambito territoriale;
- relative a progetti di sola ricerca.
VALUTAZIONE DI MERITO PROPOSTE PRELIMINARI
La valutazione di merito delle idee progettuali avverrà secondo criteri di qualità formale, solidità della proposta, rilevanza delle problematiche ambientali identificate, robustezza delle motivazioni e completezza del quadro informativo fornito.
VALUTAZIONE DI MERITO PROPOSTE PROGETTUALI DEFINITIVE
La valutazione sarà incentrata su tre criteri (Excellence, Impact e Implementation) e nel dettaglio sulla base dei seguenti parametri:
Excellence
- Chiarezza della proposta progettuale e qualità della documentazione fornita
- Caratteristiche qualitative dell’intervento proposto
- Qualità della progettazione, coerenza tra azioni previste e risultati attesi, solidità del quadro progettuali
- Contesto ecologico dell’intervento e motivazioni
Impact
- Capacità di generare impatti ambientali positivi e concreti
- Capacità di monitorare gli impatti dell’intervento
- Analisi delle possibili criticità e strategie di contenimento dei rischi, fattibilità dell’iniziativa
- Sostenibilità dell’intervento nel medio-lungo periodo, scalabilità e replicabilità
Implementation
- Affidababilità, composizione e competenze del soggetto realizzatore e del team di progetto
- Chiarezza, coerenza e appropriatezza della dimensione e della struttura del budget rispetto alle azioni previste, entità del cofinanziamento
- Mobilitazione di altre risorse, di stakeholder e di forme di collaborazione attiva, che contribuiscano a rafforzare il beneficio dell’azione e a stimolare interventi di rete e progettualità condivise con altri enti del territorio
- Misure per la condivisione del progetto, la valorizzazione dei risultati e la responsabilizzazione delle comunità locali
La responsabilità della selezione delle proposte è in capo al Comitato di Gestione della Fondazione Compagnia di San Paolo, assistito da una commissione formata dalla struttura e da esperti ed esperte indipendenti di settore. La selezione avverrà, con modalità comparative, a insindacabile giudizio del Comitato di Gestione.
FASE I
Gli esiti delle proposte progettuali selezionate e ammesse a partecipare alla Fase II verranno comunicati entro la fine del mese di aprile 2026 mediante pubblicazione dell’elenco dei progetti selezionati sul sito della Fondazione Compagnia di San Paolo.
FASE III
Gli enti che hanno partecipato alla prima scadenza del capacity building, con invio della proposta progettuale definitiva entro il 30 settembre 2026, riceveranno comunicazione sull’eventuale selezione entro dicembre 2026. Gli esiti verranno pubblicati, mediante elenco, sul sito della Fondazione Compagnia di San Paolo.
I soggetti che hanno partecipato alla seconda scadenza del capacity building, con invio della proposta progettuale definitiva entro il 30 dicembre riceveranno comunicazione sull’eventuale selezione entro marzo 2027. Gli esiti verranno pubblicati, mediante elenco, sul sito della Fondazione Compagnia di San Paolo.
È inteso che le iniziative non citate in tali elenchi debbano ritenersi non accolte. Agli enti selezionati perverrà una successiva comunicazione con le necessarie indicazioni.
La rendicontazione del progetto dovrà essere presentata mediante la compilazione della modulistica dedicata nel sistema ROL. Ulteriori informazioni verranno fornite agli enti selezionati in occasione dei previsti incontri di avvio e monitoraggio progetti.
La Fondazione Compagnia di San Paolo potrà effettuare verifiche dirette o indirette sull’attuazione dell’iniziativa e sulle sue concrete ricadute.
Per informazioni e chiarimenti di carattere tecnico sulla procedura di compilazione dei format, si prega di rivolgersi a: assistenzarol@compagniadisanpaolo.it.
Per informazioni sul Bando è possibile rivolgersi alla Fondazione Compagnia di San Paolo scrivendo a: missioneambiente@compagniadisanpaolo.it specificando nell’oggetto Bando Simbiosi 2026.
Eventuali ulteriori comunicazioni, relativamente alle modalità di presentazione dei progetti o chiarimenti in merito a questioni di interesse generale, potranno essere specificate nella sezione “Domande frequenti” del Bando sul sito della Fondazione Compagnia di San Paolo, integrando quanto già previsto nel testo del presente Bando.
Il presente bando accetta esclusivamente l’uso di AI ai fini di rielaborazione linguistica e testuale. La Fondazione declina ogni responsabilità per l’eventuale utilizzo improprio o non conforme dell’AI generativa, in quanto è responsabilità degli enti garantire che l’impiego di tali tecnologie avvenga in modo etico, nel rispetto degli standard di correttezza accademica scientifica.
