Scenario
Il clima della Terra sta cambiando e gli effetti sono visibili sia in Europa sia nel resto del mondo: aumento delle temperature, modifica dei regimi delle precipitazioni, incremento in frequenza ed intensità degli eventi climatici estremi, precipitazioni molto intense, ondate di calore, siccità prolungate, riscaldamento degli oceani e fusione dei ghiacciai, sono tra i fenomeni più evidenti e ormai percepibili nella comune esperienza. Gli scienziati sostengono che “l’influenza umana sul sistema climatico è chiara e le recenti emissioni antropogeniche di gas serra sono le più alte nella storia con diffusi impatti sui sistemi umani e naturali» (5°Rapporto IPCC). Tali cambiamenti colpiscono in maniera significativa le risorse naturali ed ambientali, i sistemi sociali e gli stili di vita delle comunità, inclusi i luoghi dove le persone possono vivere, la tipologia di colture e in generale le geografie economiche. L’impatto è tale che il cambiamento climatico negli ultimi anni è passato dall’essere un’”influenza negativa” per gli esseri umani e gli ecosistemi a rappresentare una “minaccia urgente e potenzialmente irreversibile” per gli stessi.
Le strategie definite a livello internazionale e nazionale per affrontare le minacce climatiche – dall’Accordo di Parigi del 2015, per arrivare all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, al più recente Green Deal europeo nonché al successivo Recovery e Resilience Facility Plan – sono di due tipi. La mitigazione, ovvero l’insieme delle azioni di prevenzione che agiscono sulle cause delle emissioni di gas serra provenienti dalle attività umane per arrestarne o rallentarne l’accumulo in atmosfera e l’adattamento, che agisce invece sugli effetti dei cambiamenti climatici, con l’obiettivo di contenerne gli impatti negativi sui sistemi ambientali e socio-economici e massimizzare eventuali impatti positivi, mantenendo le condizioni per uno sviluppo sostenibile, anche secondo il principio di equità intergenerazionale. Le due strategie sono complementari: quanto maggiore sarà l’impegno per la mitigazione, tanto minori saranno le esigenze di adattamento e viceversa. Accanto agli sforzi globalmente intrapresi per ridurre le emissioni, è pertanto necessario intraprendere con urgenza anche azioni complementari per adattarsi agli effetti, ormai inevitabili, che il climate change produce.
Il cambiamento climatico di natura antropica (di seguito CC) determina, infatti, una serie di impatti tanto più gravosi quanto più aumenta l’entità del riscaldamento globale: si tratta di impatti diretti e indiretti già evidenti, ma che negli scenari futuri – anche ponendo in essere le migliori politiche di mitigazione – saranno ancora più rilevanti, a causa delle emissioni cumulate registrate fino ad oggi e di quelle che si accumuleranno nel corso dei prossimi anni. Gli impatti indiretti possono agire in modo sinergico, trasferendo il danno su comparti apparentemente fino ad oggi neutrali al cambiamento climatico, nonché amplificarne gli effetti negativi anche attraverso l’incremento della vulnerabilità, determinando una minaccia per la salute, la sicurezza, la produzione alimentare, la povertà e la stabilità sociale.
È allora essenziale conoscere scientificamente le caratteristiche specifiche del cambiamento climatico, alle diverse scale geografiche, compresa quella locale.
La definizione di rischio climatico assunta in questo bando è tridimensionale, così come suggerisce l’IPCC- Intergovernmental Panel on Climate Change: esso è la combinazione moltiplicativa dei fattori “pericolosità” (le sorgenti di pericolo afferenti all’impatto climatico considerato), “esposizione” (oggetto sottoposto all’impatto considerato) e “vulnerabilità” (le caratteristiche che rendono più o meno sensibile il campione esposto). Risulta quindi necessario analizzare e valutare i principali rischi presenti su un dato territorio, così da intraprendere le azioni di adattamento necessarie, in un’ottica di analisi del rischio contemperata da una sua riduzione in seguito all’azione.
Contesto e obiettivi
In Piemonte si registra una tendenza statisticamente significativa di aumento delle temperature con un trend dell’ordine di 0,58°C ogni 10 anni negli ultimi 30 anni, per un aumento complessivo superiore a 2°C negli ultimi 60 anni. Questo dato fa del Piemonte, e in generale dell’area alpina italiana, un “hotspot” del riscaldamento climatico, evidenziando valori decisamente superiori rispetto alla media globale. Per quanto riguarda gli scenari futuri, è previsto un aumento fino a fine secolo, con incrementi che vanno dagli 1,8°C nell’ipotesi di scenario emissivo globale intermedio e fino a oltre 3-4°C negli scenari più pessimistici (ovvero in mancanza di politiche di riduzione delleemissioni di gas climalteranti). Gli scenari, inoltre, indicano che il nord dell’Italia dovrà fronteggiare importanti cambiamenti dei regimi di pioggia, in particolare un incremento delle piogge stagionali durante il periodo autunnale ed invernale e una riduzione durante le restanti stagioni. Gli scenari riportano infine un trend generale di aumento degli eventi estremi, in particolare per ciò che concerne la temperatura e le precipitazioni.
Nelle aree montane, inoltre, sono evidenziati aumenti di temperatura ancora più elevati a causa della cosiddetta “alpine amplification” , mentre nelle aree interessate da pressioni quali l’antropizzazione elevata e il forte consumo di suolo, le fragilità maggiori si registrano in relazione agli effetti sanitari delle ondate di calore e agli impatti sinergici di temperatura e inquinamento atmosferico.
Il quadro per definire l’approccio al tema dell’adattamento è quello delineato dalla Strategia Nazionale sull’Adattamento ai Cambiamenti Climatici, dal più operativo Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (attualmente in fase di approvazione) e dalla recentissima strategia della Commissione Europea sull’adattamento climatico che ha individuato gli obiettivi che l’Europa deve perseguire per adattarsi ed essere più resiliente di fronte al cambiamento climatico. Questa strategia prospetta, tra l’altro, la prioritarizzazione di azioni di adattamento al cambiamento climatico a livello locale. La strategia della Commissione Europea ha identificato altresì alcuni nodi critici:
- vi sono lacune nei dati e nelle metodologie a sostegno del processo decisionale, dovute a non sufficiente conoscenza e consapevolezza sull’adattamento, il rischio, la vulnerabilità e la resilienza ai cambiamenti climatici;
- persistono carenze nella pianificazione, nel monitoraggio, nella rendicontazione e nella valutazione delle azioni di adattamento ai cambiamenti climatici;
- la lentezza dell’azione a causa dell’inadeguatezza degli investimenti pubblici e privati e della mancanza di consapevolezza e/o attuazione di soluzioni efficaci in termini di costo.
Da queste premesse nasce il bando Mutamenti – Idee e azioni per il clima che cambia, promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo in collaborazione con la Fondazione CMCC – Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti climatici – con l’obiettivo di agire per aumentare la resilienza dei territori di Piemonte, Valle d’Aosta e dell’entroterra ligure agli impatti del cambiamento climatico.
Il bando ha un orizzonte temporale di media durata e associa diversi strumenti indicati nel Documento Programmatico Pluriennale 2021-2024 della Fondazione Compagnia di San Paolo. Gli obiettivi sono:
- favorire una maggiore comprensione sul fenomeno del cambiamento climatico (CC) e sugli scenari climatici futuri;
- favorire la diffusione di una maggior consapevolezza sugli impatti del CC per le persone, l’ambiente e l’economia, basandosi su dati e analisi;
- diffondere una maggiore conoscenza sul quadro delle politiche strategiche globali, europee e nazionali in materia di adattamento al CC e sulle opportunità di finanziamento progettuale che scaturiscono da queste politiche;
- favorire e accompagnare il territorio nella progettazione di azioni a livello locale di adattamento al CC;
- sostenere la progettazione e in una seconda fase eventualmente anche la realizzazione di specifiche azioni di adattamento al CC.
Fasi
Il bando è strutturato in più fasi.
Fase 1 – scadenza 5 luglio 2021
In questa prima fase, agli enti che intendono partecipare è richiesto di presentare alla Compagnia la propria idea progettuale in forma sintetica, tramite la compilazione un apposito modulo e la fornitura degli allegati richiesti sulla piattaforma ROL (Richiesta On Line) entro il 5 luglio 2021.
La Compagnia selezionerà le idee più coerenti con il proposito del bando; gli esiti di questa prima fase verranno pubblicati entro il 30 settembre 2021.
L’elenco delle iniziative selezionate sarà pubblicato sul sito www.compagniadisanpaolo.it. È inteso che le iniziative non citate in tale elenco debbano ritenersi non selezionate e quindi escluse dall’attribuzione di contributi. L’assenza di citazione è conseguentemente da ritenersi come comunicazione informativa di esito negativo.
Tra ottobre 2021 – dicembre 2021 le proposte che avranno superato la prima fase di istruttoria saranno invitate a partecipare a un percorso di formazione e accompagnamento progettuale curato dalla Fondazione CMCC. Tale percorso, rivolto all’ente capofila e ai suoi eventuali partner (cfr. infra), avrà lo scopo di fornire elementi e dati utili alla progettazione di dettaglio delle azioni locali di adattamento proposte. La partecipazione al percorso di accompagnamento previsto in questa fase è da considerarsi tassativa per l’accesso ai contributi del Bando, pertanto è richiesta agli enti promotori la disponibilità a presenziare a questi momenti.
Fase 2 – scadenza aprile 2022
Al termine del percorso, gli enti che hanno svolto il percorso di accompagnamento saranno invitati a presentare un’ulteriore richiesta di contributo per la concreta realizzazione dell’iniziativa, giunta ad uno stato più avanzato di progettazione.
Le caratteristiche della fase 2 del bando saranno definite nell’autunno 2021, mentre la scadenza per la presentazione delle richieste è comunque fissata ad aprile 2022, termine entro il quale la pratica ROL (Richiesta On Line) dovrà essere chiusa e inoltrata online.
Le richieste debitamente formalizzate e presentate entro la scadenza indicata, verranno quindi sottoposte a ulteriore istruttoria, al fine di selezionare le proposte che saranno destinatarie di un ulteriore contributo per la realizzazione delle azioni o degli interventi progettati.
Laddove ne riscontrasse la necessità, la Fondazione si riserva di richiedere informazioni aggiuntive ai fini dell’istruttoria in ogni fase del bando.
Sono ammessi alla partecipazione al bando gli enti così come indicati in dettaglio nel documento “Linee applicative del Regolamento per le Attività Istituzionali” della Fondazione Compagnia di San Paolo (disponibile sul sito della Fondazione Compagnia di San Paolo alla sezione “Contributi”.
I progetti dovranno insistere su Comuni al di sotto dei 20.000 abitanti delle regioni Piemonte, Valle d’Aosta e dell’entroterra della Liguria.
Il bando sostiene e accompagna la progettazione di azioni locali di adattamento al cambiamento climatico. L’adattamento è un processo incrementale e parzialmente trasformativo del territorio, attuabile tramite azioni singole o coordinate, scalabili ed eventualmente sinergiche tra loro, volto a ridurre gli effetti negativi dei cambiamenti climatici e adottare misure appropriate per prevenire o ridurre al minimo i danni e/o sfruttare le opportunità che possano sorgere. L’adattamento può essere perseguito attraverso strategie nazionali, regionali ma una sua declinazione, anche a livello locale, è necessaria, poiché gli impatti del cambiamento climatico assumono forme, caratteristiche e dimensioni diverse a seconda del territorio e, in generale dei contesti, in cui si manifestano.
Per affrontare questa sfida, i territori devono dotarsi di politiche e strumenti ad hoc, sviluppare nuovi modelli economici, sociali ed ambientali per adattarsi e per resistere nel lungo periodo alle sollecitazioni di un clima che cambia, sviluppare la necessaria resilienza e assistere le comunità nel prepararsi a rispondere efficacemente alle sollecitazioni dovute al cambiamento climatico.
A titolo di esempio, azioni di adattamento al cambiamento climatico possono riguardare una diversa gestione, in termini di pianificazione o programmazione ma anche di misure di early warning, per fenomeni quali allagamenti, incendi e frane, ondate di calore, la realizzazione di una specifica opera o azione volta a contenere l’impatto di pericoli connessi alle condizioni atmosferiche che sono attesi in aumento, in termini di frequenza ed intensità, la progettazione di nuovi modelli di sviluppo territoriale che tengano in considerazione le mutate condizioni climatiche, la diffusione di diversi modelli di comportamento volti a minimizzare gli sprechi di risorse naturali e più genericamente tutte le azioni che in un dato contesto possono essere attuate per limitare gli impatti negativi che gli eventi meteorici estremi, esacerbati dai cambiamenti climatici, possono causare.
La costruzione della resilienza di un territorio agli impatti del cambiamento climatico deve però necessariamente avvenire attraverso un processo di coinvolgimento della popolazione, degli stakeholder e di tutti i comparti che devono convivere con le azioni di adattamento, perché non solo, in questo modo, ci si assicura che l’azione intrapresa mantenga la sua efficienza ed efficacia nel tempo, ma ci si assicura, anche, che tutti gli attori prendano realmente coscienza che adattarsi può rappresentare un’opportunità per rendere gli abitati più sicuri e attrattivi, con una migliorequalità della vita, rendendoli luoghi più collaborativi, equi e solidali, in grado innescare processi di rivitalizzazione economica, sociale e culturale.
Nella fase 1 del bando, pertanto, gli enti dovranno presentare un dossier di candidatura che, a partire da una breve analisi delle caratteristiche e delle criticità territoriali:
• illustri gli impatti sul territorio provocati da pericoli che possono essere influenzati dal cambiamento climatico
• proponga una possibile misura di adattamento al cambiamento climatico (con relativa ipotesi di piano economico)
• presenti un piano di sensibilizzazione e condivisione con la popolazione che ne sarà partecipe e/o protagonista.
N.B. Nella prima fase del bando, ai dossier di candidatura non è richiesta una progettazione e un piano economico di dettaglio: l’approfondimento e la definizione precisa dell’azione di adattamento saranno infatti oggetto del percorso di accompagnamento e formazione previsto dal presente bando.
A completamento del percorso di accompagnamento, gli enti partecipanti dovranno invece presentare, nella seconda fase del bando, proposte ad elevato livello di dettaglio, cosa che sarà facilitata dall’esperienza e dalla formazione maturata nel percorso di accompagnamento.
I progetti potranno essere presentati da un unico ente o in partenariato.
Enti capofila e partner dovranno rispondere ai requisiti di ammissibilità previsti nelle “Linee applicative del Regolamento per le Attività Istituzionali” della Compagnia di San Paolo. Il partenariato dovrà essere sancito da un atto di collaborazione formale (quale, a titolo esemplificativo, un protocollo d’intesa, una convenzione, un accordo in forma scritta tra le parti), che definirà significato della collaborazione, durata dell’accordo, dimensioni dell’intero progetto, ruoli e compiti di ogni soggetto coinvolto, suddivisione dei costi e provenienza delle relative coperture.
Agli enti selezionati nella fase 1 la Compagnia potrà accordare un contributo non superiore a € 20.000 destinato a coprire le spese per le attività di progettazione di dettaglio (o definitiva/esecutiva in caso di progetti architettonici) dell’iniziativa e di comunicazione/coinvolgimento della cittadinanza.
I partecipanti dovranno utilizzare esclusivamente la procedura ROL (Richiesta On Line) sul sito della Compagnia, accedendo alla compilazione dell’apposita modulistica “Bando Mutamenti”. Saranno disponibili esclusivamente moduli dedicati alla fase 1 del bando. I moduli per la fase 2 verranno rilasciati nell’autunno 2021 e saranno accessibili successivamente ed esclusivamente agli enti che supereranno la fase 1.
Oltre a una corretta e completa compilazione sul sistema ROL della richiesta, dovranno essere allegati a quest’ultima:
- Allegato 1 – breve descrizione delle caratteristiche ambientali, sociali, economiche del territorio oggetto dell’intervento;
- Allegato 2 – piano economico del progetto (secondo il format fornito);
- Allegato 3 – eventuale piani o strategie in materia di cambiamento climatico già disponibili sul territorio oggetto dell’intervento;
- Allegato 4 – in caso di partenariato, l’atto di collaborazione formale (quale, a titolo esemplificativo, un protocollo d’intesa, una convenzione, un accordo in forma scritta tra le parti), che definisca durata dell’accordo, dimensioni dell’intero progetto, ruoli e compiti di ogni soggetto coinvolto;
Si ricorda che la procedura offre la possibilità di allegare altra documentazione ritenuta utile o necessaria.
Laddove ne riscontrasse la necessità, la Compagnia si riserva di richiedere informazioni aggiuntive ai fini dell’istruttoria.
Il termine di presentazione delle domande è previsto alle ore 12:00 del giorno 5 luglio 2021. Entro tale termine sarà necessario: chiudere e inviare la richiesta, debitamente firmata, tramite il sistema “R.O.L. Richiesta online” nel sito della Compagnia di San Paolo. Si raccomanda di concludere la compilazione della domanda in tempo utile alla sua corretta trasmissione digitale entro il termine stabilito.
Nella valutazione delle idee progettuali candidate alla fase 1 del bando verranno considerate:
- chiarezza nella lettura del territorio di intervento, in termini di comprensione dei principali rischi climatici individuati e degli impatti attuali o prevedibili;
- coerenza dell’idea con le finalità e i principi del bando;
- coerenza della misura di adattamento ipotizzata rispetto al rischio climatico individuato;
- capacità di coinvolgimento della comunità del territorio rispetto all’azione proposta.
Nella valutazione dei progetti candidati alla fase 2 del bando, verranno considerate:
- concreta capacità del proponente di realizzare il progetto;
- efficacia della misura di adattamento proposta;
- sostenibilità del progetto nel medio/lungo periodo;
- coerenza del budget di progetto.
Gli esiti dell’istruttoria e delle deliberazioni in merito alla fase 1 verranno pubblicati sul sito della Fondazione entro il 30 settembre 2021. È inteso che le iniziative non citate debbano ritenersi non accolte e quindi escluse dall’accesso alla fase 2.
Le caratteristiche della fase 2 del bando saranno definite nell’autunno 2021, mentre la scadenza per la presentazione delle richieste è comunque fissata ad aprile 2022, termine entro il quale la pratica ROL (Richiesta On Line) dovrà essere chiusa e inoltrata online.
Per avere maggiori informazioni sul bando è disponibile qui di seguito la registrazione dell’evento di presentazione online di giovedì 27 maggio.
Interviene e modera:
Luca Mercalli, climatologo e Presidente dell’associazione Società Meteorologica Italiana
Intervengono:
- Antonio Navarra – Presidente Fondazione CMCC
- Paola Mercogliano – Direttore Divisione REMHI (Regional Model and geo-Hydrological Impacts), Fondazione CMCC
- Sara Leporati – Responsabile della missione Proteggere l’ambiente, Fondazione Compagnia di San Paolo