Elementi di contesto
Con il Documento programmatico pluriennale 2021-2024, la Fondazione Compagnia di San Paolo allinea la sua azione alle grandi politiche di ricostruzione nazionali ed europee, in modo coerente con l’opzione per lo sviluppo locale sostenibile e con gli obiettivi dell’Agenda 2030.
Tra le trasversalità strategiche individuate, sostenibilità ambientale e sfida climatica – intesa in ogni sua implicazione naturale ed antropica – e le concrete pratiche per la sua attuazione sono centrali. La transizione verde è la sfida prioritaria di tutte le principali politiche a livello sia internazionale sia nazionale. La strategia di indirizzo a cui si rifanno le politiche UE e quelle nazionali con la Missione “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica” del PNRR è infatti quella del Green Deal europeo, piano di azioni che intende promuovere l’uso efficiente delle risorse passando a un’economia pulita e circolare, il ripristino della biodiversità e la riduzione dell’inquinamento.
In tale scenario si inserisce anche il progetto Nuovo Bauhaus Europeo, lanciato nel settembre 2020 dalla Commissione Europea. Si tratta di un’iniziativa creativa e interdisciplinare che vuole creare uno spazio concettuale e progettuale d’incontro per progettare futuri modi di vivere, situato al crocevia tra arte, cultura, inclusione sociale, scienza e tecnologia. Il New European Bauhaus crea una piattaforma aperta e collaborativa del design e della creatività, in cui architetti, artisti, studenti, scienziati, ingegneri, designer e cittadini interessati possano formulare la visione di un cambiamento sistemico caratterizzato da un’impronta estetica distintiva, che faccia convergere stile e sostenibilità e che dimostri come la qualità e l’eccellenza nel design possano promuovere soluzioni accessibili, contribuire alla coesione sociale e migliorare la vita quotidiana di milioni di persone.
La Fondazione Compagnia di San Paolo condivide i valori che ispirano l’iniziativa del New European Bauhaus che vede già oggi al centro di identità e dinamiche del proprio territorio di riferimento. In particolare, Torino è riconosciuta come luogo dove la cultura del progetto e del design si sono radicate e realizzate con spirito di sperimentazione e di dialogo con le domande sociali.
Da un’analisi realizzata dalla Fondazione Santagata – commissionata nel 2019 dalla Compagnia di San Paolo, dalla Città di Torino e dalla Camera di Commercio sulle identità e le prospettive di sviluppo e posizionamento del comparto piemontese del design (in particolare torinese) – sono sorte riflessioni sulle possibili interconnessioni tra design e innovazione. Mappando le esperienze in corso all’interno del comparto e intervistando i diversi attori della filiera (università, professionisti, istituzioni culturali, imprese) è emerso un quadro che identifica tre asset caratteristici della competenza del territorio, sintetizzabili in: design e impatto sociale; design e ambiente; design, ricerca e sperimentazione.
Nel contempo, negli ultimi anni in Italia esperienze interessanti sull’innovazione sociale sono state fatte a livello locale o regionale, talvolta con un ruolo attivo delle istituzioni e spesso guidate dalle amministrazioni urbane, in linea con molteplici esperimenti internazionali. Tra esse, Torino si è distinta per essere da oltre un decennio laboratorio d’innovazione sociale, intesa come processo verso l’individuazione di soluzioni d’avanguardia per produrre ed erogare beni e servizi in grado di rispondere a bisogni sociali e ambientali.
Solo per citare le esperienze più rilevanti, già dal 2012 il Comune di Torino si è dotato di un vero e proprio programma urbano a sostegno dell’innovazione sociale, Torino Social Innovation. Inoltre, cogliendo la sfida di una politica nazionale a sostegno dell’innovazione sociale, il progetto della Città di Torino ha ottenuto il punteggio più alto tra quelli presentati in risposta all’Avviso Pubblico per la selezione di progetti sperimentali del Fondo Innovazione sociale, istituto dalla Legge di Bilancio 2018 e gestito dal Dipartimento della Funzione Pubblica, nell’ambito di un Programmatriennale per progetti presentati da comuni capoluogo e città metropolitane con la collaborazione di soggetti pubblici e privati. Infine, la Città di Torino ha vinto, in qualità di capofila, il progetto europeo bandito nella call EaSI “Centri di competenza per l’Innovazione Sociale”, volto a costruire un ponte tra le politiche pubbliche e le pratiche sociali per integrare l’Innovazione Sociale in Italia e nei Paesi partner come approccio all’innovazione incentrato sull’uomo, capace di promuovere lo sviluppo tecnologico e al tempo stesso di affrontare le sfide sociali e societarie più urgenti.
Con la Missione Creare Attrattività dell’Obiettivo Cultura, la Fondazione intende valorizzare le identità creative e culturali locali e lavora affinché le risorse e le specificità di ogni luogo rappresentino un’opportunità di crescita per tutte le persone che lo abitano e per quelle che lo scelgono come spazio in cui far nascere nuove occasioni di conoscenza, di lavoro e di sviluppo economico e sociale. Per questo la Fondazione sostiene il comparto del design, una delle specializzazioni che Torino ha da sempre indentificato come identitaria e che nel 2014 le è valso il titolo di Creative City Unesco per il Design, e ha individuato nel Circolo del Design un partner strategico per il suo sviluppo. Il Circolo del Design, infatti, alimenta e promuove la cultura del progetto realizzando progetti d’impatto sul territorio insieme a un programma di attività culturali e di formazione. Con la sua attività il Circolo favorisce le connessioni e l’incontro tra designer, aziende, mondo culturale, pubblica amministrazione e istituzioni. Online e offline, ogni giorno progetta contenuti che sappiano ispirare e lo fa collaborando con professionisti, studenti e visionari appassionati e curiosi.
Parallelamente, con la Missione Accelerare l’Innovazione dell’Obiettivo Pianeta, la Fondazione incoraggia la diffusione di conoscenze, modelli e politiche capaci di generare cambiamenti necessari e positivi per la vita delle persone e delle comunità. Per lo sviluppo di queste azioni, la Fondazione annovera tra i partner strategici Torino Social Impact, piattaforma collaborativa pubblico-privata, promossa in partnership con la Camera di Commercio di Torino, che sostiene, organizza e promuove l’ecosistema dell’innovazione sociale a Torino.
Facendo leva sull’idea che nell’intersezione tra la storica vocazione all’imprenditorialità sociale della città, la densità di capacità tecnologiche sul territorio e la presenza di importanti investitori finanziari orientati all’impatto sociale risieda un’interessante opzione di sviluppo sociale ed industriale per la città, la Fondazione ha promosso e sostenuto nel 2017 la nascita di Torino Social Impact, alleanza tra istituzioni pubbliche e private per sperimentare una strategia di sviluppo dell’imprenditorialità a elevato impatto sociale e intensità tecnologica nell’areametropolitana torinese. Il Memorandum of Understanding di Torino Social Impact ha raccolto un numero di adesioni che cresce costantemente e che conta al momento circa 140 partner tra imprese, istituzioni, operatori finanziari e soggetti del terzo settore. Torino Social Impact si è affermato a livello internazionale come modello virtuoso di partenariato per il rafforzamento dell’ecosistema locale a impatto sociale.
In tale scenario e in coerenza con le linee programmatiche delle due Missioni, la Fondazione promuove il bando “Wonder. Sperimentazioni nel design per l’innovazione sociale”. Il bando, sviluppato in collaborazione con i partner Torino Social Impact e Circolo del Design, si rivolge agli enti del terzo settore operanti sul territorio torinese e ai designer (liberi professionisti, studi associati, imprese, cooperative, associazioni) provenienti da tutta Italia. Agli uni e agli altri si propone di sviluppare progetti di design che generino soluzioni e servizi innovativi a impatto sociale e che nel contempo rispondano alla sfida della transizione verde.
Il bando Wonder promuove l’incontro tra gli enti del terzo settore e i designer, aumentando la consapevolezza dei primi rispetto al valore del design come strumento di sviluppo di soluzioni a impatto sociale e dando la possibilità ai designer di esplorare l’ecosistema e la cultura dell’innovazione sociale del territorio torinese.
Il bando stimola una riflessione e una visione proattiva sulla sfida della transizione verde tra gli attori dell’ecosistema dell’innovazione per il bene comune, che operano per rispondere a vecchi e nuovi bisogni sociali sul territorio. Parallelamente, contribuisce al posizionamento della città di Torino nel panorama del design internazionale, rafforzando le connessioni tra il comparto del design – specie piemontese – e i settori e gli attori che operano nel campo dell’ impatto e innovazione sociale.
Finalità e obiettivi
Il bando intende:
- contribuire al posizionamento di Torino come luogo di produzione e creatività contemporanea nell’ambito del design;
- contribuire al posizionamento di Torino come modello di ecosistema dell’innovazione per il bene comune;
- promuovere un alto livello di “vivibilità”, qui intesa come sintesi dei tre principi chiave del New European Bauhaus beautiful, sustainable, together, come condizione desiderata su cui attrarre persone e imprese design-related;
- favorire l’ibridazione di competenze, la comunicazione e la collaborazione tra creativi, imprese culturali ed enti del terzo settore che intendono generare innovazione sociale;
- rafforzare le connessioni del mondo del design con i diversi ambiti della comunità: welfare, salute, rigenerazione urbana, educazione, sostenibilità ambientale, ecc.;
- stimolare una riflessione e una visione proattiva sulla sfida della transizione verde tra gli attori dell’ecosistema dell’innovazione per il bene comune, che operano per rispondere a vecchi e nuovi bisogni sociali sul territorio.
Nello specifico, il bando si prefigge di:
- individuare soluzioni e servizi innovativi che, affrontando la sfida posta dalla transizione verde, rispondano a bisogni sociali del territorio;
- sviluppare progetti che contengano una componente di design tangibile, adattabile, replicabile;
- favorire lo sviluppo e la realizzazione di soluzioni concrete, manufatti e servizi di qualità che siano frutto di un processo di progettazione collaborativa, consapevole delle esperienze internazionali;
- promuovere un ambiente di incontro tra gli enti del terzo settore e i designer, che favorisca l’ibridazione tra le competenze e i metodi disciplinari e professionali del design e la cultura e gli obiettivi dell’innovazione sociale.
Il Bando si articola in due fasi.
Fase 1
Nella Fase 1 si richiede la presentazione di una manifestazione di interesse, rispettivamente e indipendentemente avanzata da parte di enti non lucrativi e di designer (liberi professionisti, studi associati, imprese, cooperative, associazioni).
Fase 2
La Fase 2 prevede la presentazione dei progetti sviluppati dall’ente non lucrativo in collaborazione con il designer, come esiti di un percorso di capacity building e di matching coordinato dal Circolo del Design e di Torino Social Impact e del successivo processo di progettazione.
Potranno accedere alla Fase 2 soltanto gli enti non lucrativi e i designer che sono stati selezionati nella Fase 1 e che avranno partecipato con assiduità al percorso di capacity building e di matching.
Il Bando è dedicato ai seguenti soggetti:
I. enti non lucrativi, ammissibili ai contributi della Fondazione Compagnia di San Paolo secondo quanto indicato nelle Linee applicative del Regolamento delle attività istituzionali e in possesso dei seguenti requisiti:
- avere almeno una sede operativa sul territorio torinese;
- esercitare, in via esclusiva o principale, una o più attività di interesse generale per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, in base all’elenco previsto nell’articolo 5 del Codice del terzo settore (D.lgs. 3 luglio 2017, n. 117 e successivi aggiornamenti).
II. designer liberi professionisti, associazioni attive nel campo del design e società attive nel campo del design (di seguito indicati come “designer”), con sede legale e/o operativa in Italia.
Fase 1
L’ente non lucrativo che intende candidarsi al bando dovrà presentare una manifestazione di interesse che comprenda i seguenti elementi:
- un profilo descrittivo dell’organizzazione;
- la motivazione a elaborare un progetto nel contesto torinese in collaborazione con undesigner volto alla creazione di servizi e soluzioni innovative di design;
- l’obiettivo che l’ente intende perseguire;
- uno o più bisogni specifici per l’ente e/o per il contesto territoriale, che l’ente intende soddisfare attraverso il progetto che sarà elaborato;
- l’ambito di intervento specifico in cui il progetto andrebbe ad agire con riferimento alla sfida della transizione verde quale, a titolo esemplificativo e non esaustivo, l’economia circolare, il riciclo e il riuso dei materiali, la riparazione e la condivisione di beni, il packaging e la distribuzione dei prodotti alimentari, la moda sostenibile, il turismo.
Il designer che intende candidarsi al bando dovrà presentare una manifestazione di interesse che comprenda i seguenti elementi:
- il proprio portfolio, che metta in evidenza una selezione di massimo 5 progetti relativi all’ambito del bando;
- curriculum vitae dei professionisti, comprensivo delle proprie esperienze, anche non strettamente professionali, svolte in ambiti correlati all’impatto sociale, all’innovazione sociale e per il bene comune, alla sostenibilità e al green;
- la motivazione a partecipare al bando e a perseguire le sue finalità.
Fase 2
Gli enti non lucrativi ammessi alla Fase 2 dovranno presentare i progetti elaborati in collaborazione con i designer ammessi alla Fase 2, come esito del percorso di capacity building e di matching coordinato dal Circolo del Design e di Torino Social Impact e del successivo processo di progettazione.
L’ente candidato dovrà indicare il designer con il quale ha sviluppato il progetto, che rivestirà il ruolo di fornitore. Il rapporto contrattuale con il designer sarà intrattenuto direttamente dall’ente candidato; non vi saranno rapporti contrattuali o economici diretti tra il designer e la Fondazione.
I progetti:
- dovranno indicare il designer con il quale è stato formalizzato l’accordo ed è stato elaborato il progetto;
- dovranno comprendere l’indicazione di eventuali collaborazioni di cui si avvarrà il designer per la realizzazione del progetto;
- dovranno specificare gli ambiti di intervento specifici riferiti alla sfida della transizione verde in cui il progetto andrà ad agire;
- dovranno aver individuato idee per soluzioni concrete, quali la creazione di prodotti e servizi innovativi, caratterizzate da una componente creativa di design tangibile, adattabile e replicabile;
- dovranno essere volti all’elaborazione di prototipi di servizi e soluzioni;
- in caso di esito positivo della seconda selezione, dovranno essere realizzati sul territoriotorinese in un periodo compreso tra aprile e dicembre 2022.
La candidatura alla Fase 1 dovrà essere presentata:
- da un ente non lucrativo singolo, che potrà proporre una sola candidatura,
- da un designer, che potrà proporre una sola candidatura.
La candidatura alla Fase 2 dovrà essere presentata esclusivamente dal singolo ente non commerciale.
Gli enti non lucrativi e i designer selezionati nella Fase 1 accederanno a un percorso di capacity building e matching, coordinato da Circolo del Design e da Torino Social Impact, che si svolgerà fra il 4 ottobre e il 19 novembre 2021, sarà articolato in diversi momenti e potrà prevedere sessioni in plenaria, riunioni individuali, presentazione e distribuzione di materiali e toolkit. Il percorso è volto a:
- offrire ai designer la possibilità di esplorare la vocazione sociale del territorio attraverso un inquadramento del contesto torinese dell’innovazione sociale e del design;
- aumentare la consapevolezza degli enti del terzo settore sul valore del design come strumento di risposta ai bisogni della società;
- fornire linee guida che aiutino gli enti a orientarsi nell’individuazione del partner e a sviluppare progetti con output coerenti con quanto richiesto dal bando;
- favorire occasioni di conoscenza reciproca tra enti e designer;
- dare supporto nel matching tra ente e designer, nella definizione della collaborazione e nello sviluppo del progetto.
Al termine del percorso, ogni ente dovrà scegliere il designer con cui esso intende sviluppare la propria idea e ogni designer individuerà l’ente che esprime il tema e/o il bisogno sui cui esso intende lavorare. I gruppi così formati elaboreranno il progetto per la candidatura alla Fase 2 del bando.
Per gli enti selezionati nella Fase 2, è prevista l’attribuzione di un contributo fino a un massimo di 50.000 euro a copertura massima del 80% del budget del progetto, con un minimo cofinanziamento del 20% del costo totale.
Il budget presentato nella Fase 2 potrà comprendere:
- il costo dell’incarico con il designer insieme al quale si intende realizzare il progetto;
- gli altri costi connessi in modo diretto alla realizzazione del progetto.
Sono considerati ammissibili i costi di personale dell’ente relativi al percorso di progettazione, nei limiti del 10% del costo totale del progetto.
L’importo per l’incarico con il designer potrà comprendere il compenso relativo al periodo di progettazione.
L’ente cofinanzierà il progetto con risorse proprie o provenienti da altre fonti, quali autofinanziamento, contributi pubblici e/o privati, donazioni di beni da parte di terzi, messa a disposizione di personale, prestazioni di servizi pro bono da parte di terzi. Non potrà essere valorizzata l’attività di volontariato non riconducibile a una prestazione professionale pro bono.
Il piano di copertura complessiva dei costi previsti per l’attuazione del progetto deve essere esplicitato nella candidatura.
La partecipazione al bando comporta automaticamente l’accettazione delle procedure, dei criteri e delle indicazioni ad esso riferite. La mancanza dei requisiti e l’inosservanza delle condizioni e delle procedure previste comporteranno l’esclusione della richiesta di partecipazione.
Per presentare la candidatura al bando nella Fase 1:
- gli enti non lucrativi invieranno la propria manifestazione di interesse all’indirizzo di posta elettronica info@torinosocialimpact.it ;
- i designer invieranno la propria manifestazione di interesse, completa degli allegati richiesti, all’indirizzo di posta elettronica info@circolodeldesign.it .
Per presentare la candidatura al bando nella Fase 2, sarà obbligatorio utilizzare esclusivamente la procedura ROL richiesta on-line, nella sezione “Contributi” del sito della Fondazione Compagnia di San Paolo, accedendo alla modulistica dedicata al bando.
Il form per la Fase 2 sarà accessibile agli enti che supereranno la Fase 1. Dovrà essere compilato esclusivamente on-line in tutte le sue parti, pena l’esclusione della richiesta. Dovrà essere chiuso entro la scadenza, affinché la richiesta venga considerata valida.
Elenco dei documenti necessari per la presentazione della candidatura nella Fase 1 per gli enti non lucrativi:
- manifestazione di interesse per gli enti, secondo il format allegato al bando;
- atto costitutivo e statuto dell’ente;
- ultimo bilancio consuntivo approvato;
- nel caso delle cooperative sociali, copia dell’ultimo verbale di revisione.
Elenco dei documenti necessari per la presentazione della candidatura nella Fase 1 per i designer:
- manifestazione di interesse per i designer, secondo il format allegato al bando;
- il proprio portfolio, che metta in evidenza una selezione di massimo 5 progetti relativi all’ambito del bando;
- curriculum vitae dei professionisti;
- lettera motivazionale rispetto al bando e alle sue finalità.
Elenco dei documenti necessari per la presentazione della candidatura nella Fase 2:
- dettagliato documento di progetto;
- dettagliato budget del progetto, comprensivo di entrate e uscite;
- cronoprogramma.
Sono ammessi ulteriori elaborati in grado di illustrare la qualità della proposta (allegati non obbligatori).
Laddove ne riscontrasse la necessità, la Fondazione si riserva di richiedere informazioni aggiuntive ai fini dell’istruttoria.
La documentazione e gli allegati richiesti dovranno essere obbligatoriamente allegati al dossier di candidatura per ciascuna delle Fasi.
Per la Fase 1, la scadenza di presentazione delle manifestazioni di interesse è fissata alle ore 12 del 28 luglio 2021.
Per la Fase 2, la scadenza di presentazione delle domande è fissata alle ore 12 del 29 dicembre 2021.
Non saranno ammissibili e quindi non saranno valutate le candidature non conformi al bando in relazione a:
- soggetti ammissibili;
- contenuti delle candidature;
- completezza e regolarità della documentazione presentata.
Le candidature saranno esaminate da una Commissione composta da membri della Fondazione Compagnia di San Paolo, di Torino Social Impact e del Circolo del Design, integrati da referee esterni per la Fase 2.
Circa la valutazione di merito per la Fase 1, saranno considerati i seguenti elementi con riferimento alle manifestazioni di interesse degli enti non lucrativi:
- Qualità della candidatura: significatività e rilevanza dei bisogni individuati, solidità organizzativa dell’ente, motivazione dell’ente a intraprendere il percorso di progettazione, capacità dell’ente di intercettare le sfide della transizione verde e i bisogni ambientali del proprio contesto, pertinenza della sfida con gli ambiti di intervento del bando, chiarezza delle informazioni presentate;
- Impatto: allineamento tra l’obiettivo proposto, i target/KPI della Fondazione e gli SDGs dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, potenziale innovativo dell’obiettivo e della sfida proposti, orientamento dell’ente all’impatto sociale.
Circa la valutazione di merito per la Fase 1, saranno considerati i seguenti elementi con riferimento alle manifestazioni di interesse dei designer:
- Qualità della candidatura: consistenza del curriculum e del portfolio (progetti realizzati, premi, riconoscimenti), motivazione del designer a intraprendere il percorso di progettazione, chiarezza e completezza delle informazioni presentate;
- Impatto: rilevanza delle esperienze pregresse di collaborazioni nell’ambito dell’innovazione sociale, potenzialità d’innovazione espressa dal designer.
Circa la valutazione di merito dei progetti per la Fase 2, saranno considerati i seguenti elementi:
- Qualità del progetto: qualità delle soluzioni proposte, capacità delle soluzioni proposte di rispondere alle sfide della transizione verde, capacità dei servizi e delle soluzioni di rispondere ai bisogni individuati, competenze e professionaltà messe in campo per l’esecuzione del progetto;
- Implementazione: chiarezza e accuratezza delle informazioni fornite nel progetto e nei suoi allegati, fattibilità del progetto in ogni sua componente (obiettivi, azioni, strumenti, risorse economiche);
- Impatto: originalità e innovatività dei servizi e delle soluzioni, realizzabilità, replicabilità e scalabilità dei processi e/o dei servizi e delle soluzioni proposte.
Gli esiti della Fase 1 saranno pubblicati sui siti della Fondazione, del Circolo del Design e di Torino Social Impact entro il 22 settembre 2021. È inteso che le iniziative non citate debbano ritenersi non accolte e quindi escluse dall’accesso alla Fase 2.
Gli esiti dell’istruttoria e delle deliberazioni in merito alla Fase 2 saranno pubblicati sul sito della Fondazione entro il 31 marzo 2022.