Scenario
La Compagnia di San Paolo è impegnata nella conservazione e manutenzione del patrimonio culturale, sia con riferimento ai complessi monumentali di grande pregio di Torino e Genova, sia con il sostegno a campagne di restauro di grandi attrattori culturali regionali, sia con la conservazione del patrimonio diffuso sul territorio piemontese e ligure.
Ora Fondazione Compagnia intende emanare un nuovo bando a tutela dei beni culturali immobili, così come identificati dal Codice per i Beni Culturali e del Paesaggio (articolo 10), che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico.
Tale strumento è dedicato alla strutturazione e realizzazione di piani di manutenzione programmata e conservazione preventiva di sistemi di beni e mira a diffondere la cultura della manutenzione a scapito dell’intervento emergenziale. Orientato a favorire la gestione ottimale e più efficiente dei beni, è diretto a fornire alle istituzioni che si occupano del patrimonio vincolato i più adatti strumenti di conoscenza specialistica a carattere tecnico e tecnologico, con riferimento alla sostenibilità finanziaria, ambientale e sociale.
Cardini del presente bando di selezione saranno quindi la pianificazione degli interventi, legata a logiche di medio/lungo periodo, e la sostenibilità, nelle sottoaccezioni che meglio si attagliano aibeni di riferimento, ossia in connessione con l’ambito ambientale (riconducibile essenzialmenteall’efficienza energetica e alla conservazione), sociale (collegata ai temi del riuso, della rigenerazione urbana e della partecipazione attiva della cittadinanza) e finanziario.
Finalità e obiettivi
Obiettivo precipuo del presente bando è mettere in evidenza la necessità di organizzare gli interventi di salvaguardia del patrimonio immobiliare sottoposto a tutela, ai sensi del Decreto Legislativo 22/01/2004 n. 42 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio) attraverso logiche di medio e lungo periodo, dove i piani di manutenzione cessino di essere puri atti formali ma siano invece parte essenziale dei programmi di conservazione. Si intende perciò favorire una diffusione della cultura della manutenzione che non resti confinata ad un livello unicamente teorico, ma che diventi una prassi di gestione e sia volta alla prevenzione degli interventi di restauro e alla programmazione di azioni che evitino di operare in maniera invasiva e finanziariamente consistente sui beni e la loro funzionalità.
La finalità che ne consegue è quindi quella di consentire agli enti proprietari e gestori di beni immobili di avere a disposizione strumenti di lavoro sia a carattere progettuale, sia gestionale- amministrativo, per sovrintendere nel modo più adeguato alle loro mansioni.
Pertanto i beneficiari selezionati attraverso call apposite, oltre a disporre delle risorse per sostenere piani triennali di opere, potranno partecipare a moduli di formazione dedicati – destinati a coloro che seguono direttamente la progettazione di piani di manutenzione e conservazione e successivamente la realizzazione delle opere sottese da tali programmi – propedeuticiall’omologazione del lessico e all’accesso a una preparazione specifica anche in tema di nuove tecnologie e sostenibilità ambientale. È previsto un ulteriore affiancamento sul tema della sostenibilità nel medio e lungo periodo dei piani di manutenzione, attraverso lo sviluppo di competenze in tema di strumenti gestionali e finanziari adeguati. Tale attività è finalizzata a fornire le opportunità per creare le condizioni di base ad abilitare i soggetti proprietari dei beni ad avere il know how e le abilità necessarie ad autofinanziare la conservazione/manutenzione del patrimonio. In fine è previsto un percorso di accompagnamento riguardante il coinvolgimento del mondodell’associazionismo e del volontariato culturale nell’ambito di riferimento.
In una logica di forte integrazione tra la pratica della manutenzione del patrimonio e l’avanzamentodella conoscenza, alcuni progetti potranno, qualora sussista la disponibilità da parte del soggetto proponente, rappresentare infine un valido campo di applicazione per la sperimentazione di progetti di ricerca.
Fasi
In considerazione degli obiettivi prefissati e delle criticità emerse dall’analisi del contesto, il nuovo strumento erogativo è stato strutturato in 2 fasi:
Fase 1 – Dicembre/Maggio 2021
Nella Fase 1 del bando si richiede ai soggetti proprietari o gestori di beni culturali di presentare undossier di candidatura nell’ambito della manutenzione e conservazione del patrimonio, che comprenda un’analisi della situazione dei beni interessati (per ogni singolo bene: descrizione,utilizzo attuale, vulnerabilità e identificazione dei pericoli nonché storia dei restauri, degli interventi manutentivi e di prevenzione degli ultimi 20 anni, studi e analisi già in disponibilità dell’Ente, quali ad esempio rilievi, indagini strutturali e di altra natura, analisi storiche, indagini di laboratorio e prove sui materiali, elaborati progettuali e pratiche edilizie, ecc.).
Per i soggetti vincitori della Fase 1 la Compagnia accorderà un contributo di importo fino a€ 25.000 destinato alla progettazione tecnica di piani di manutenzione programmata e conservazione preventiva e relative indagini preliminari propedeutiche, dei beni individuati. Per i medesimi soggetti è prevista un’attività di affiancamento, attraverso moduli di formazione specifica,destinata a coloro che seguono direttamente la progettazione e successivamente la realizzazionedelle iniziative proposte e propedeutica all’omologazione di lessico e strumenti legati all’ambito diriferimento.
Fase 2 – Giugno/Dicembre 2021
La Fase 2 richiede la candidatura di un piano triennale di manutenzione e conservazione riguardante i beni esplicitati nel dossier di candidatura della Fase 1. Potranno accedere alla Fase 2 e compilare la relativa richiesta solo gli enti selezionati nella Fase 1, che saranno tenuti a partecipare al piano di formazione sopra indicato.
Per i soggetti vincitori della Fase 2 si prevede un contributo fino a un massimo di € 250.000 a copertura massima del 60% del budget dei piani triennali di manutenzione e conservazione, conun minimo di cofinanziamento richiesto all’ente del 40%.
Per i soggetti vincitori della Fase 2 è previsto un ulteriore affiancamento, attraverso moduli di formazione e consulenza specifica sul tema della sostenibilità economica nel medio e lungo periodo dei piani di manutenzione, attraverso la messa a disposizione di competenze in temi di gestione. Inoltre sarà attivato un affiancamento per favorire il coinvolgimento dell’associazionismo culturale.
Sono ammessi al bando gli enti così come indicati in dettaglio nel documento “Linee applicative del Regolamento per le Attività Istituzionali” presente sul sito web della Fondazione Compagnia diSan Paolo, purché risultino enti proprietari, gestori o comodatari di beni (a condizione che il contratto di comodato preveda interventi di manutenzione e sia di durata superiore a 3 anni).
Sono ammessi alla valutazione i progetti che riguardano:
- per la Fase 1, piani di manutenzione programmata e conservazione preventiva di sistemi di beni aperti al pubblico, individuati nel territorio piemontese e ligure;
- per la Fase 2, piani triennali di manutenzione programmata e conservazione preventiva, selezionati fra i candidati della Fase 1. Potranno accedere alla Fase 2 solo gli enti selezionati nella Fase 1.Si vedano in dettaglio i requisiti nel capitolo “Contenuti specifici delle iniziative”.Sono ad ogni modo esclusi dal presente bando:
– gli interventi di manutenzione e conservazione sprovvisti di un’approvazione preliminare formulata dalle competenti Soprintendenze (tale approvazione verrà richiesta per la partecipazione alla Fase 2);
– gli interventi che prevedono opere di restauro.
I progetti devono possedere i seguenti requisiti:
– il piano triennale di manutenzione e conservazione deve riguardare sistemi di beni appartenenti e/o dati in comodato al medesimo ente e dal medesimo gestiti o la cui gestione sia in capo ad un solo ente. Per sistemi di beni si intende da un minimo di 3 a un massimo di 5 beni immobili. Qualora sia stata attuata una selezione di beni, è opportuno anche segnalare quali criteri siano stati a tal fine adottati. I beni immobili contemplati possono ricomprendere anche le pertinenze e i beni conservati al proprio interno; in tal caso contenitore e contenuto verranno computati come un unico bene;
– i beni oggetto del piano di manutenzione devono essere aperti alla fruizione pubblica o comunque la stessa deve essere prevista a partire dal 2021;
– i beni devono essere ubicati nel territorio piemontese e ligure;
– il progetto deve concernere esclusivamente la manutenzione di opere tutelate ai sensi del Decreto Legislativo 22/01/2004 n. 42 e s.m.i. (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio);
– l’Ente dovrà garantire, in proprio o attraverso il reperimento di ulteriori contributi, la coperturafinanziaria del progetto per la parte eccedente lo stanziamento della Compagnia.
Gli Enti possono partecipare in quanto direttamente proprietari dei beni oggetto del piano di manutenzione, gestori o comodatari (a condizione che il contratto di comodato preveda interventi di manutenzione e sia di durata superiore a 3 anni). Tuttavia i beni devono appartenere al medesimo ente e/o essere ceduti allo stesso comodatario nonché, qualora dati in gestione, devono essere stati tutti affidati ad un ugual gerente.
La Fondazione prevede l’attribuzione di un contributo di importo fino a € 25.000 per gli enti selezionati nella Fase 1, destinato esclusivamente alla progettazione tecnica di piani di manutenzione programmata e conservazione preventiva e relative indagini preliminari propedeutiche, dei beni individuati (rilievi, indagini strutturali e di altra natura, analisi storiche, indagini di laboratorio e prove sui materiali, elaborati progettuali e pratiche edilizie, ecc). L’importoriconosciuto sarà valutato di caso in caso, in considerazione della complessità del patrimonio individuato, del numero dei beni coinvolti e della necessità di approfondimenti specifici rispetto alla predisposizione della documentazione necessaria alla partecipazione alla fase 1 del bando.
Per la Fase 2 si prevede un contributo fino a un massimo di € 250.000 a copertura massima del 60% del budget dei piani triennali di manutenzione e conservazione, con un minimo dicofinanziamento richiesto all’ente del 40%.
L’Ente sarà tenuto a realizzare l’iniziativa così come è stata sottoposta alla Fondazione Compagniae dovrà garantire, in proprio o attraverso il reperimento di ulteriori contributi, la copertura dei costieccedenti l’importo richiesto alla Fondazione Compagnia.
Fasi:
- Per chi supera la prima fase, le spese di progettazione, le spese attinenti alla predisposizione di un dossier di candidatura attinenti allo svolgimento di indagini e alla predisposizione di un dossier fotografico.
- Tutte le spese previste dal piano di manutenzione programmata e conservazione preventiva triennale.
La partecipazione al bando comporta automaticamente l’accettazione delle procedure, dei criteri e delle indicazioni ad esso riferite. La mancanza dei requisiti e l’inosservanza delle condizioni e delle procedure previste comporteranno l’esclusione della richiesta di partecipazione. Per presentare la candidatura al bando è obbligatorio utilizzare esclusivamente la procedura ROL richiesta on-line, nella sezione “Contributi” del sito della Fondazione, accedendo all’apposita modulistica dedicata al bando per ciascuna fase del processo di selezione. Sarà disponibile il form dedicato alla Fase 1 del bando. Il form per la Fase 2 sarà accessibile solo agli enti che supereranno la Fase 1.
Per la Fase 1, la scadenza di presentazione delle candidature è fissata alle ore 12 di giovedì 25 febbraio 2021.
Per la Fase 2, la scadenza di presentazione dei progetti è fissata alle ore 12 di giovedì 28 ottobre 2021.
Saranno considerati formalmente non ammissibili le candidature non conformi con quanto stabilito nel bando circa soggetti e iniziative ammissibili, rispetto delle disposizioni individuate, completezza e regolarità della documentazione presentata. Le relative proposte progettuali saranno pertanto escluse dalla fase di selezione di merito. In presenza di carenze di ordine formale di rilievo minore rispetto a quanto richiesto, la Fondazione si riserva di richiedere documentazione integrativa ai fini dell’istruttoria.
Gli esiti dell’istruttoria e delle deliberazioni in merito alla Fase 1 verranno pubblicati sul sito della Fondazione entro venerdì 28 maggio 2021. È inteso che le iniziative non citate debbano ritenersi non accolte e quindi escluse dall’accesso alla Fase 2.
La comunicazione degli esiti della Fase 2 sarà data sul sito della Fondazione entro giovedì 23 dicembre 2021. È inteso che le iniziative non citate debbano ritenersi non accolte.