Stato: IN CORSO
Data di pubblicazione: 19 dicembre 2024
Data di scadenza: 31 marzo 2025
Obiettivo
Persone.

Elementi di contesto

 

La Fondazione Compagnia di San Paolo ha costruito negli anni molte iniziative di promozione e sviluppo di progetti innovativi sul tema dell’abitare e della rigenerazione urbana, per rispondere alle esigenze di persone in una temporanea condizione di vulnerabilità economica e sociale. La presente Call for Action segue questa linea di lavoro e intende promuovere processi locali innovativi e sperimentali, in una chiave strategica di medio e lungo periodo, in risposta alle esigenze abitative oggi emergenti, e in particolare quelle della fascia di popolazione tra i 18 e i 35 anni.

Fonti a livello europeo e nazionale comprovano come la condizione dei giovani sia in continuo peggioramento sul versante economico, lavorativo e dell’accesso alla casa, con seri effetti sui percorsi di vita delle nuove generazioni e sulla possibilità di esprimere appieno i propri diritti di cittadine/i attive/i: da un lato la precarietà lavorativa e la scarsa disponibilità di abitazioni a prezzi accessibili ostacolano la transizione all’indipendenza, dall’altro il costo dell’abitazione ha un impatto sempre più significativo sul reddito disponibile. Ciò ha effetti sull’esclusione sociale, in particolare nelle città, dove si concentrano maggiormente opportunità di studio, formazione, lavoro e socializzazione: l’attrattività urbana non è però accompagnata da politiche di accesso adeguate a garantire vivibilità e inclusione.

L’uscita dalla casa della famiglia di origine si presenta sempre più difficile, specialmente in Italia, dove interessa oltre il 63% della popolazione tra i 18 e i 34 anni. Esistono spiegazioni culturali ed economiche a cui si aggiunge il fatto che il trasferimento per motivi lavorativi spesso risulta poco vantaggioso quando, a parità di stipendio, ci si debba spostare in luoghi più costosi rispetto alla residenza di origine.

Anche l’accesso alla casa di proprietà, seppur desiderato, risulta per molti giovani difficilmente praticabile sia per i costi di acquisto sia per gli oneri di mantenimento. La scelta della locazione, quando possibile e accessibile, ne è conseguenza (come per altro accade maggioritariamente in Europa), con un orientamento frequente ad esperienze di coabitazione, anche in ragione di una evoluzione, apparentemente non indotta soltanto da ragioni economiche, dei modelli di relazionalità, famiglia e convivenza. I giovani sembrano riconoscere maggiore importanza al tempo personale e sociale nell’equilibrio tra dimensione lavorativa e dimensione privata; anche le relazioni di coppia non sempre esitano in una convivenza a due: questo insieme di fattori impatta inevitabilmente anche sulle tipologie abitative, portando a privilegiare forme maggiormente ispirate alla condivisione di spazi e costi.

Gli effetti di queste tendenze economiche, sociali e del mercato hanno ricadute differenti sulle giovani generazioni in ragione della classe sociale di appartenenza, dello status di cittadinanza, del genere, dell’orientamento sessuale, del gruppo nazionale di appartenenza o del background migratorio, della religione e della presenza di condizioni di disabilità, alimentando condizioni di diseguaglianza e discriminazione nell’accesso alla casa, che è bene leggere in chiave intersezionale.

A livello nazionale e regionale non sono del tutto assenti esperienze di welfare territoriale dal basso, anche di matrice aziendale, che prevedono fra l’altro azioni di offerta abitativa e di servizi a sostegno dell’abitare per giovani; è interessante notare che queste azioni hanno effetti anche sulla rigenerazione e la rivitalizzazione di quartieri e ambiti urbani.

La risposta alla domanda abitativa di giovani in un contesto di lavoro precario, a bassa intensità e talvolta sottopagato, dove la locazione non è una soluzione per ragioni economiche e per la limitata disponibilità di appartamenti, rappresenta quindi una nuova sfida che coinvolge istituzioni e operatori, posta dalle nuove generazioni per la costruzione di condizioni di autonomia.

Per contribuire ad affrontare questo fenomeno in determinati territori, la Fondazione Compagnia di San Paolo (tramite la Missione Abitare tra casa e territorio, con il contributo delle Missioni Collaborare per l’inclusione e Diventare comunità dell’Obiettivo Persone) propone una Call for Action con lo scopo di sostenere alcuni significativi interventi che intendano rispondere alle esigenze abitative delle e dei giovani tra i 18 e i 35 anni, attraverso la sperimentazione e lo sviluppo di processi locali innovativi strategici di medio/lungo termine. Investire sulle opportunità abitative dei giovani (singoli, in coppia, con o senza figli) significa infatti sostenere la transizione all’età adulta e all’indipendenza, prevenire possibili forme di disagio, limitare la fuga dai territori di origine quale conseguenza di scelte obbligate, mantenere il mix anagrafico e anche sociale a livello territoriale e alimentare il sistema di domanda e offerta di molteplici servizi per tutta la comunità (ad esempio, commercio di prossimità, servizi sociali e culturali, ecc.). Questo orientamento – se associato a formazione e lavoro, facilitazione dell’accesso a servizi pubblici e privati, offerta di sistemi di mobilità pubblica efficiente, promozione di politiche di conciliazione e offerta culturale vivace e inclusiva – può rendere le città e i territori nel complesso più giovani, inclusivi e resilienti.

 

Finalità generali e obiettivi specifici della Call for Action

 

La presente Call for Action promuove interventi in risposta al disagio abitativo dei giovani (18-35 anni), per sostenere e raccordare percorsi di autonomia abitativa – coerenti con le diverse risorse, esigenze e traiettorie di vita delle persone – e sviluppare modalità abitative più sostenibili, collaborative e inclusive.

Le proposte di intervento che la Call sollecita dovranno essere:

  • innovative, ideando risposte nuove in termini di processo e/o di prodotto in relazione a servizi, progetti e attori che operano sul tema;
  • strategiche, definendo e consolidando vere e proprie politiche locali per l’abitare giovanile in una chiave di sviluppo territoriale, coniugando bisogni specifici, multi-attorialità e sostenibilità di medio-lungo periodo;
  • sperimentali, individuando e realizzando processi e modalità monitorabili nella loro attuazione;
  • locali, avendo come propria area di intervento un territorio limitato e coerente rispetto alle esigenze specifiche del contesto e alla dinamica di attori presenti.

Il target di riferimento è rappresentato da neomaggiorenni, giovani e giovani adulti (single o in coppia, con o senza figli) – entro i 35 anni – che esprimano un bisogno abitativo e siano orientati a fare esperienza di autonomia e/o a costruirsi condizioni di maggiore autodeterminazione, anche, ma non necessariamente soltanto, attraverso forme di coabitazione. Gli interventi devono essere rivolti a diversi profili (studenti, lavoratori, single o giovani coppie, giovani in condizioni di fragilità), che abbiano risorse economiche /o relazionali, anche derivanti dalla presa in carico a diverso titolo da parte dei servizi pubblici.

La Call assume il principio che i bisogni di autonomia abitativa siano trasversali a tutta la popolazione target e che la mixitè, intesa come relazione tra giovani con condizioni socioeconomiche, personali e background differenti, possa rappresentare una risorsa.

Più concretamente, la Call for Action si pone come obiettivi:

  • promuovere reti e spazi di coprogettazione locale indirizzati alla definizione e realizzazione di interventi sperimentali, innovativi e integrati in risposta al disagio abitativo dei giovani, anche attraverso il coinvolgimento diretto del target;
  • migliorare l’offerta abitativa esistente e/o promuovere nuova offerta rivolta alla fascia 18-35 anni, in primis valorizzando il patrimonio immobiliare sfitto o inutilizzato, differenziando le tipologie abitative in risposta alla domanda presente e privilegiando, ove possibile, forme di coabitazione;
  • mettere a sistema l’offerta abitativa integrando le diverse risorse già presenti e quelle di nuova attivazione;
  • promuovere l’accesso e il mantenimento della locazione attraverso servizi e strumenti finanziari per giovani in condizioni di fragilità socioeconomica;
  • promuovere l’integrazione dell’offerta abitativa localizzata su un territorio con altri servizi al fine di rendere quel territorio stimolante e attrattivo per la popolazione giovanile (in termini di lavoro, cultura, mobilità, accessibilità, ecc.);
  • definire forme sostenibili di governance pubblico-privata degli interventi previsti, orientate alla costruzione di un sistema locale di risorse e servizi/strumenti;
  • prevedere un piano di comunicazione strategica riguardante la questione abitativa giovanile e la responsabilizzazione dei soggetti del territorio nella costruzione delle azioni.

Gli assi di intervento sui quali la Call sollecita proposte saranno di conseguenza principalmente i seguenti:

  • costruzione e strutturazione di collaborazione pubblico–privata;
  • integrazione e/o sviluppo di offerta abitativa, servizi e strumenti a favore dell’abitare;
  • eventuale adeguamento di immobili;
  • comunicazione strategica.

Le proposte dovranno riguardare progetti con tempistiche di implementazione pari a 24 mesi, dopo cui la Compagnia si riserva la possibilità di valutare eventuali azioni di monitoraggio e consolidamento dei sistemi locali di risposta.

La Call for Action è strutturata in più fasi al fine di accompagnare i partenariati proponenti in un percorso di approfondimento rispetto ai bisogni di autonomia abitativa giovanile nei territori in cui intendano agire e alle risorse già presenti e, successivamente, alla realizzazione di progettualità per la costruzione di risposte e la loro infrastrutturazione.

Nel corso dei primi mesi del 2025 verrà lanciato uno specifico invito per l’individuazione dell’ente incarico delle azioni di supporto alla Call for Action.

 

Fase 1: Richiesta di Manifestazione di interesse

Nella risposta alla Call, i partenariati proponenti sono invitati a illustrare il contesto territoriale di intervento e i bisogni/opportunità abitative che esso esprime, la rete territoriale di servizi e opportunità esistenti, le eventuali precedenti esperienze o iniziative promosse dagli Enti proponenti medesimi, nonché una prima idea progettuale in coerenza con le finalità generali della Call for Action. In questa fase sarà possibile prevedere sessioni di confronto da parte dei partenariati con la Fondazione Compagnia di San Paolo (Missione Abitare) per chiarire dubbi e confrontarsi rispetto alla progettualità che si vuole proporre.

 

Fase 2a: Percorso di capacity building

Gli Enti selezionati al termine della Fase 1 – Richiesta di Manifestazione di interesse, parteciperanno a un percorso di capacity building e a un laboratorio di accompagnamento alla progettazione, vincolante ai fini della presentazione della successiva richiesta di contributo. Capacity building e laboratorio saranno organizzati dalla Fondazione Compagnia di San Paolo con il supporto di esperti esterni e prevedranno la realizzazione delle seguenti attività:

  • presentazione e approfondimento di modelli ed esperienze sui temi dell’abitare giovanile;
  • supporto alla definizione degli interventi;
  • altre eventuali attività ritenute funzionali alla stesura delle proposte progettuali.

Maggiori dettagli in merito alle modalità e alle tempistiche saranno comunicati alla conclusione della Fase 1.

 

Fase 2b: Formalizzazione della richiesta di contributo

Gli Enti proponenti potranno formalizzare la richiesta di contributo presentando il progetto definitivo, sviluppato in tutte le sue parti in cui prevedere descrizioni di dettaglio rispetto a:

  • infrastrutturazione e modello di governance;
  • tipologie di offerta abitativa e relative caratteristiche;
  • sviluppo e implementazione di servizi e strumenti abitativi;
  • piano di comunicazione strategica;
  • definizione degli eventuali interventi di adeguamento degli immobili e dell’acquisto di arredi/attrezzature.

Sono ammessi alla Call for Action partenariati pubblico-privati attivi in uno specifico territorio di Piemonte (ad eccezione del Comune di Torino) e Liguria, in cui sia presente almeno un comune con popolazione superiore ai 20.000 abitanti.

I partenariati saranno costituiti da un ente capofila che formalizzerà la richiesta di contributo alla Fondazione Compagnia di San Paolo e, in caso di assegnazione, curerà i rapporti con la medesima, e da almeno due enti partner che, sulla base di un apporto sostanziale (economico o di altro tipo di risorse), partecipano al processo di progettazione e realizzazione della proposta progettuale.

All’interno del partenariato devono essere presenti almeno un ente pubblico e un ente privato non profit (ente del terzo settore o ente religioso, non necessariamente ETS) con esperienze sul tema.

Gli Enti ammissibili all’interno del partenariato sono:

  • Amministrazioni pubbliche;
  • Enti del Terzo Settore;
  • Enti Religiosi.

È auspicabile prevedere la partecipazione di soggetti, definiti come “soggetti della rete” che, per modalità o livello di intensità di coinvolgimento, non rientrano nel partenariato formalizzato ma possono essere parte del progetto e concorrere alla sua realizzazione. Questi soggetti (enti, imprese o persone), non percepiranno contributi da parte della Fondazione in relazione a questo ruolo. L’insieme di capofila, partner e soggetti della rete costituisce il raggruppamento.

 

I soggetti della rete, a titolo esemplificativo e non esaustivo, potranno essere:

  • persone giuridiche (anche profit) che concorrano allo sviluppo locale e che, con il proprio intervento, favoriscano l’accesso alla casa anche di giovani svantaggiati per diversi fattori (economico, sociale, culturale);
  • gruppi informali di giovani, consulte di giovani, ecc.
In fase di risposta alla Richiesta di Manifestazione di interesse non è necessario comprovare l’avvenuta formalizzazione del partenariato, anche se auspicabile. La formalizzazione sarà invece obbligatoria in fase di progetto definitivo e finalizzazione della richiesta di contributo.

Gli Enti ammissibili al contributo dovranno avere i requisiti indicati nel documento “Linee applicative del Regolamento per le Attività Istituzionali” presente sul sito web della Compagnia di San Paolo.

È ammissibile una sola proposta per ente, sia esso capofila o partner.

In coerenza con l’orientamento della Call for Action alla costruzione di risposte sistemiche, è auspicabile e preferibile che ambiti territoriali definiti, in termini di comuni inclusi, candidino una sola proposta.

Gli Enti selezionati nella Fase 1 riceveranno un contributo fino a € 5.000 per la partecipazione alla Fase 2a.

Per gli Enti che verranno selezionati a conclusione della Fase 2b, il contributo assegnato non potrà essere inferiore a € 200.000 per ciascuna proposta, coprirà al massimo l’80% del costo totale del progetto e sarà definito in ragione delle dimensioni e delle risposte introdotte dal singolo intervento.

A tal fine, considerando anche le manifestazioni di interesse ricevute, la Fondazione si riserva di dare indicazioni ulteriori rispetto all’entità massima del contributo che potrà essere richiesta dai partenariati proponenti.

Si anticipa comunque che, nella costruzione del budget della proposta progettuale, i partenariati dovranno tenere conto dei seguenti elementi:

  • rilevanza del territorio di intervento, intesa come dimensioni geografiche e numero di abitanti presenti nell’area di realizzazione, con specifico riferimento alla popolazione giovanile;
  • numero e caratteristiche dei beneficiari per i quali si prevede di sviluppare interventi attraverso la proposta individuata;
  • numero e caratteristiche dell’offerta abitativa attivabile e dei servizi e strumenti a supporto dei giovani;
  • ampiezza, varietà e gestione della rete territoriale attivamente coinvolta nella realizzazione della proposta progettuale;
  • orientamento sistemico della proposta progettuale in relazione ai fattori che incidono sull’autonomia dei giovani.

Si precisa inoltre che nella costruzione del budget dovranno essere esplicitate le seguenti voci di spesa:

  • costi di partecipazione ad attività di accompagnamento, capacity building, monitoraggio e valutazione promosse dalla Fondazione durante l’implementazione delle progettualità selezionate (fino ad un massimo del 5% del costo totale del progetto);
  • costi per la costruzione di un piano di sostenibilità economica futura delle azioni che si andranno a realizzare (fino ad un massimo del 10% del costo complessivo del progetto).

Potranno inoltre essere previsti costi indiretti fino ad un massimo del 7% del budget totale e risorse per eventuali interventi di adeguamento degli immobili e/o acquisto di arredi/attrezzature (fino ad un massimo del 40%).

Il cofinanziamento da parte degli Enti promotori, dell’importo minimo del 20% dei costi totali del progetto, potrà essere articolato in due voci:

  • risorse già nella disponibilità del raggruppamento;
  • risorse da ricercare attraverso altre fonti di finanziamento interne o esterne al raggruppamento.

Non è quindi obbligatoriamente richiesto che tutto il cofinanziamento sia già certo e disponibile al momento della presentazione della proposta progettuale, anche se i partenariati che intendono manifestare interesse dovranno dimostrare con chiarezza come intendono provvedere al cofinanziamento medesimo. Alla copertura del cofinanziamento potranno concorrere autofinanziamenti, contributi pubblici e/o privati, donazione di beni, prestazioni professionali pro bono, ecc. Non potrà essere valorizzata economicamente, invece, l’attività di volontariato non riconducibile a una prestazione professionale pro bono, che potrà tuttavia essere esplicitata nella descrizione delle attività.

Il cofinanziamento dei costi del progetto può essere effettuato anche attraverso la messa a disposizione di proprio personale. In merito all’ammissibilità del cofinanziamento proposto da enti pubblici, si precisa che le prestazioni rientranti nell’impegno ordinario di personale strutturato dipendente di un ente pubblico potranno essere portate a cofinanziamento nella misura in cui siano riferite esclusivamente al progetto proposto e con chiara indicazione (al momento della rendicontazione) della quota ad esso relativo.

Sono considerate ammissibili nella Fase 2a le spese relative al personale coinvolto ed eventuali rimborsi spese per il percorso di capacity building e accompagnamento alla progettazione. La Fondazione Compagnia di San Paolo si riserva di valutare la congruità di queste specifiche spese.

Per quanto riguarda le richieste di contributo delle proposte progettuali candidate nella Fase 2b, sono considerate ammissibili le seguenti spese:

  • spese per personale e collaboratori;
  • affitto di spazi e/o di immobili;
  • acquisto di attrezzature, arredi, beni o materiali;
  • eventuali interventi di adeguamento degli immobili di proprietà o in disponibilità dell‘ente proponente e/o dei partner (max 40% del contributo);
  • acquisto di servizi;
  • costi di comunicazione e diffusione;
  • spese a favore dei beneficiari direttamente riferibili al loro percorso di autonomia abitativa;
  • finanziari ’accesso e al mantenimento della soluzione abitativa;
  • costi indiretti.

Come specificato, le prestazioni effettuate dal personale strutturato dipendente di un ente pubblico potranno essere presentate a valere sulla quota di co-finanziamento; tuttavia, casi specifici diversi da quelli sopra menzionati, debitamente motivati, potranno essere sottoposti alla Compagnia per eventuale approvazione.

Non sono considerati ammissibili i costi relativi a:

  • attività istituzionale ordinaria degli Enti proponenti e spese relative ad attività già altrimenti finanziate;
  • progetti diretti prevalentemente ad attività di analisi e ricerca;
  • acquisto di beni immobili;
  • interventi di adeguamento di beni immobili di proprietà di persone fisiche o di società aventi scopo di lucro;
  • attività di valutazione degli interventi non previamente concordate con la Compagnia di San Paolo, in coerenza con l’impianto di monitoraggio e valutazione previsto dalla Fondazione stessa per tutte le progettualità sostenute.

Per presentare la candidatura alla Call for Action è obbligatorio utilizzare esclusivamente il portale ROL (Richieste On Line), nella sezione “Contributi” del sito della Fondazione Compagnia di San Paolo, accedendo all’apposita modulistica dedicata alla Call for Action per ciascuna Fase del processo di selezione.

Fase 1: Richiesta di Manifestazione di interesse

A partire dalla data di pubblicazione della presente Call for Action e fino al 31 marzo 2025, gli Enti capofila potranno presentare la propria manifestazione di interesse tramite la piattaforma ROL sul sito della Compagnia, accedendo all’apposita modulistica alla voce “CAP 18-35”.

Oltre a quanto richiesto dalla procedura ROL, l’Ente proponente dovrà compilare e caricare il dossier di candidatura contenente:

Allegati obbligatori

  • Allegato A (in formato .xlsx) – sintesi proposta progettuale e raggruppamento

Allegati aggiuntivi

  • Allegato B (in formato .xlsx) –prospetto immobili: obbligatorio se gli immobili sono già disponibili/individuati

Fase 2a: Percorso di capacity building

A seguito della selezione delle proposte pervenute in Fase 1, prevista entro il 31 maggio 2025, gli Enti seguiranno il percorso di capacity building nei mesi successivi alla comunicazione degli esiti, secondo le modalità che verranno indicate.

Fase 2b: Formalizzazione della richiesta di contributo

A conclusione della fase di progettazione e capacity building, gli Enti dovranno formalizzare la richiesta di contributo entro il 31 ottobre 2025.
Oltre a quanto richiesto dalla procedura ROL, l’Ente proponente dovrà compilare e caricare il dossier di candidatura contenente:

Allegati obbligatori:

  • Allegato A (in formato.xlsx) – sintesi proposta progettuale e raggruppamento, integrata e aggiornata;
  • Allegato B (in formato.xlsx) – prospetto immobili;
  • Allegato C (in formato word/pdf) – accordo di partenariato;
  • Allegato D (in formato .xlsx) – budget di progetto;
  • Documentazione attestante la proprietà/disponibilità degli immobili;
  • Documentazione fotografica degli immobili;
  • Stima sommaria dei costi degli interventi di adeguamento eventualmente previsti (es.preventivi per le lavorazioni specifiche) o progetto di riqualificazione coerentemente con il livello di approfondimento progettuale raggiunto (es. relazione descrittiva, planimetrie dello stato di fatto e di progetto, Computo Metrico Estimativo/stima sommaria, Quadro Tecnico Economico riportante tutti costi utili alla realizzazione dell’intervento, ecc.).

Le candidature saranno oggetto di esame sotto il profilo formale e di merito. Saranno ritenute non idonee le proposte che risulteranno incomplete dei documenti e/o delle informazioni richieste.

La Fondazione si riserva la possibilità di richiedere informazioni aggiuntive o chiarimenti relativi ai partenariati proponenti sia in fase di valutazione sia durante lo sviluppo del progetto e a suo completamento.

Fase 1: Richiesta di Manifestazione di interesse

Le proposte pervenute saranno valutate in relazione ai seguenti criteri:

Qualità

  • coerenza della proposta progettuale con le finalità della Call e l’analisi del contesto;
  • chiarezza, completezza e qualità dell’analisi di contesto relativa a bisogni e risposte già presenti, attori attivi e possibili assi di intervento;
  • composizione e caratteristiche del partenariato proponente e del raggruppamento nel suo complesso;
  • esperienza pregressa sul tema abitativo del partenariato proponente.

Implementazione

  • adeguatezza e complementarità delle competenze del partenariato proponente in rapporto all’analisi di contesto e all’idea progettuale;
  • capacità di coinvolgimento di enti istituzionali, non profit, società civile, attori territoriali per il raggiungimento delle finalità della Call;
  • capacità di coinvolgimento diretto dei giovani nell’ideazione e realizzazione della proposta progettuale;
  • capacità organizzativa e gestionale, anche con riferimento a servizi e strumenti abitativi.

Impatto

  • orientamento strategico, approccio di medio-lungo periodo e sostenibilità della proposta progettuale;
  • chiarezza e potenzialità delle soluzioni e dei processi locali proposti;
  • stima del numero dei possibili beneficiari finali della proposta progettuale;
  • presenza di altre risorse/iniziative su altri ambiti che concorrano a rafforzare la multidimensionalità dell’intervento.

 

Fase 2b: Formalizzazione della richiesta di contributo

Qualità

  • coerenza della proposta rispetto alle proprie finalità e a quelle della Call for Action, sia sotto il profilo tecnico progettuale sia economico;
  • chiarezza e completezza della proposta progettuale, dell’illustrazione del raggruppamento e dell’analisi di contesto relativa a bisogni e risposte già presenti.

Implementazione

  • rilevanza e completezza del raggruppamento in relazione agli obiettivi specifici della proposta progettuale e alle modalità con cui lo stesso raggruppamento sarà organizzato;
  • potenzialità del raggruppamento di realizzare le attività individuate;
  • capacità di individuare e apportare a cofinanziamento risorse umane, strumentali ed economiche da fonti diversificate.

Impatto

  • rilevanza del territorio di intervento, intesa come dimensioni del territorio di azione, attori coinvolti e numero di persone presenti sull’area di implementazione, con specifico riferimento ai giovani;
  • numerosità e caratteristiche dei giovani per i quali si prevede di sviluppare interventi;potenzialità della proposta progettuale di sviluppare forme di infrastrutturazione sociale in ottica sistemica;
  • potenzialità della proposta progettuale di sviluppare forme di infrastrutturazione sociale in ottica sistemica;
  • capacità della proposta di individuare forme di continuità e sostenibilità.

La selezione avverrà, con modalità comparative, a insindacabile giudizio della Fondazione Compagnia di San Paolo. Gli esiti della Fase 1 verranno comunicati entro il 31 maggio 2025, mediante pubblicazione dell’elenco dei progetti selezionati nel sito della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Gli esiti della Fase 2b saranno pubblicati sul sito della Fondazione Compagnia di San Paolo entro il 31 dicembre 2025.

È inteso che le iniziative non citate in tali elenchi debbano ritenersi non accolte. Agli Enti selezionati perverrà una successiva comunicazione con le necessarie indicazioni.

La rendicontazione delle proposte approvate dovrà essere presentata mediante la compilazione della modulistica dedicata nel sistema ROL.

I contributi per gli Enti capofila selezionati nelle Fasi 2a e 2b saranno erogati secondo quanto indicato nella lettera di delibera loro inviata dalla Compagnia e nelle “Linee guida per la gestione e la rendicontazione” ad essa allegate.

Si precisa infine che gli Enti capofila selezionati a conclusione della Fase 2b dovranno rendicontare la totalità del costo del progetto, costituito dal contributo ricevuto e dal cofinanziamento. Il contributo riconosciuto, entro il massimale deliberato, non potrà comunque essere superiore al 80% dei costi totali effettivamente sostenuti e rendicontati e sarà erogato in tranche successive, di cui l’ultima a saldo al termine delle attività.

Le proposte selezionate al termine della Fase 2b saranno coinvolte in un percorso di accompagnamento, formazione, monitoraggio e valutazione predisposto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, con l’obiettivo di sostenere la realizzazione degli interventi dei raggruppamenti coinvolti. Si precisa che le attività di accompagnamento, formazione, monitoraggio e valutazione, analogamente al sostegno finanziario del progetto, costituiscono componenti integranti del sostegno della Fondazione; i promotori delle proposte selezionate dovranno assicurare impegno e costanza nel seguire tali attività e nel concorrere alla loro realizzazione.

Informazioni e chiarimenti potranno essere richiesti all’indirizzo e-mail missioneabitare@compagniadisanpaolo.it.

Domande di natura tecnica sulla compilazione della ROL potranno essere poste all’indirizzo e-mail assistenzarol@compagniadisanpaolo.it.

Questo Bando contribuisce al raggiungimento dei seguenti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

SDG 10  Ridurre le disuguaglianze
SDG 11  Città e comunità sostenibili