“Qualunque cosa tu voglia fare, o sognare di fare, incominciala. Incominciala adesso. L’audacia ha in sé genio, potere e magia”. (Johann Wolfgang von Goethe)
Torino giugno 2022. Immaginare un futuro migliore, dove gli abitanti si prendono cura dei beni comuni. Ce lo raccontano i ragazzi di Barriera di Milano che per due anni hanno lavorato al progetto N.O.E. – Nuovi Orizzonti Educativi.
Il progetto N. O. E. è promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, dalla Città di Torino – Assessorati alle Politiche educative, alle Politiche sociali, alle Politiche giovanili dalla Circoscrizione VI e dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte. Trentasei realtà del territorio hanno ideato e partecipato alla realizzazione del progetto, uniti per un patto educativo rivolto a bambini e bambine, ragazzi e ragazze che frequentano le scuole e vivono nel quartiere.
L’ampio programma che coinvolge allievi e allieve di tutte le età è ricco di attività ed eventi.
Nel mese di febbraio è stato proposto ad un gruppo di ragazzi delle elementari e medie di immaginare Barriera di Milano nel 2050, per realizzarne successivamente un video che è online in questi giorni. Cosa sognano per migliorare la vivibilità della zona? Cosa pensano riguardo all’avvenire del territorio?
Per farli entrare in modo empatico nell’attività, riuscendo a liberare nel migliore dei modi la propria creatività, si è lavorato sulla tecnica di narrazione che gli autori inglesi hanno chiamato hope based communication, comunicazione basata sulla speranza. La società contemporanea spesso ci impone una comunicazione incentrata sulla paura, sul terrore, sulla denuncia. Una comunicazione dove il comune denominatore è la negatività. La tecnica hope based communication ha l’intento di trasmettere positività: dalla paura alla speranza, dal contro al per, dal problema alla ricerca di soluzioni, dalla minaccia all’opportunità, non solo vittime, ma eroi di tutti i giorni. Testimone illustre di questo metodo è l’agenzia di Naomi Klein, con la voce di Alexandria Ocasio Cortez, giovane deputata democratica statunitense.
Il video realizzato da Eleonora Casetta con i testi in rima di Silvia Pevato e le musiche del collettivo torinese Orginal artisti è il frutto di questo impegno. I ragazzi hanno immaginato il futuro attraverso disegni e racconti. Il lavoro emerso è davvero immaginifico, chi ha lavorato sui testi e disegni non ha fatto altro che rendere al meglio i pensieri e le idee originali.
Il video s’intitola “Il futuro alla maniera di Barriera”, due minuti di ripresa dove compaiono sogni e speranze raccontati attraverso parole ed illustrazioni. Quali sono i desideri della generazione che ha come modello Greta Thumberg? Ovviamente la riqualificazione ambientale. I protagonisti immaginano i giardini Peppino Impastato con un grande prato. I giardini Don Bosco dovrebbero sicuramente avere un gran bosco. Tempestati dal cemento vorrebbero il territorio più ricco di aiuole e orti urbani, curati direttamente dagli abitanti della zona. Per smaltire i tanti rifiuti hanno ideato un cestino autopulente, un grande tubo che aspira tutta la sporcizia rendendo la raccolta differenziata una passeggiata. Parco Sempione trasformato in un parco giochi acquatico e campetti per giocare a ping pong, tennis e calcetto. Altra importante problematica è quella della sicurezza e integrazione. Rendendo il quartiere più tranquillo bambini e anziani potrebbero andare in giro senza più il senso costante di paura. Il video si conclude immaginando il mercato di Piazza Foroni con dei banchi volanti perché nel futuro si volerà con gli ottovolanti.
Rigenerazione urbana, amore per le persone, rispetto per l’ambiente, amicizia e sport sono desideri che si possono realizzare, grazie alla volontà di questi ragazzi che chiedono soltanto di poter fare e di impedire di allontanarsi da Barriera di Milano: “Noi non speriamo. Ci crediamo e agiamo”.
“I ragazzi e le ragazze hanno grandi sogni per il futuro di Barriera, legati ai loro luoghi del cuore. Molto concreti. Bisogna solo creare il contesto giusto perché li possano esprimere. E poi come dicono loro: Noi non speriamo, ci crediamo, e poi agiamo!” afferma Ludovica Marozza, di CISV Solidarietà, che ha coordinato il processo educativo coinvolgendo allievi, docenti e giovani artisti. “Ognuno ha fatto la propria parte. Adesso il compito della comunità educante sarà quello di sostenerli nel realizzarne almeno alcuni”.
COSTRUIAMO PONTI NON MURI
N.O.E. si impegna a creare nuovi spazi di partecipazione e di co-progettazione per creare con i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, e le famiglie, occasioni di confronto e di condivisione al fine di stimolare la partecipazione e produrre un cambiamento verso una comunità nella quale tutti siano ascoltati e in ascolto reciproco. L’intento è di mantenere un focus sulla dimensione interculturale degli interventi, modificando le esperienze di segregazione e di separazione tra le varie culture, promuovendo invece inclusione e coesione sociale, per costruire ponti e non muri all’interno di una Comunità territoriale inclusiva.