Una risposta al bisogno abitativo ed educativo di minori stranieri che hanno da poco concluso positivamente un percorso penale e che, al compimento dei 18 anni di età, si trovino di fronte alle difficoltà di gestirsi in autonomia.
Missione:
Abitare tra casa e teritorio
Il progetto Casa delle Opportunità, attivo dal 2009, è frutto della nostra collaborazione e co-progettazione con il CGM – Centro per la Giustizia Minorile per il Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria (proprietario dell’appartamento), l’Ufficio Minori Stranieri del Comune di Torino e la Cooperativa Sociale Esserci, individuata come gestore dell’iniziativa.
Il progetto si colloca sul versante dell’acquisizione dell’autonomia e della sperimentazione di un modello abitativo sostenibile, in continuità con le azioni poste in essere dal progetto operativo NOMiS della Fondazione Compagnia di San Paolo e rivolte ai ragazzi stranieri che, concluso un percorso penale, non abbiano ancora raggiunto un’autosufficienza economica, affettiva, psicologica che permetta di accedere e mantenere un’adeguata sistemazione abitativa, con il rischio di compromettere il lavoro e l’investimento fatto su di loro fino a quel punto, anche con possibili ricadute nei circuiti penali.
Parallelamente il progetto si configura come ulteriore esperienza di coabitazione giovanile temporanea, all’interno del panorama di analoghe iniziative sostenute sul territorio cittadino dall’ex Programma Housing.
Come prima azione il progetto ha offerto un significativo contributo in termini di progettazione generale e operativa, mettendo inoltre a disposizione un contributo per le opere di riqualificazione dell’appartamento e per l’acquisto di arredi necessari ad avviare l’accoglienza.
Abbiamo poi sostenuto la Cooperativa Esserci per garantire l’accompagnamento sociale e la copertura delle spese vive del progetto, che rappresenta un’opportunità di offerta abitativa temporanea attraverso cui:
- promuovere la solidarietà tra coabitanti mediante il sostegno reciproco;
- promuovere il conseguimento della definitiva autonomia dei giovani che vi abitano;
- ampliare l’offerta abitativa temporanea per giovani migranti.
L’intervento, attivato a Torino nel quartiere di Mirafiori in un appartamento confiscato alla mafia di proprietà del Ministero della Giustizia, prevede:
- la coabitazione temporanea (max 18 mesi) di tre giovani stranieri, di cui due neo-maggiorenni e uno più grande in veste di “fratello maggiore” con una funzione di supporto e monitoraggio quotidiano informale e non professionale delle dinamiche interne all’abitazione;
- un accompagnamento sociale leggero, che conduca i giovani all’acquisizione dell’autonomia abitativa;
- la governance del progetto è garantita da un Gruppo Tecnico composto dai rappresentanti degli enti promotori che, in riunioni periodiche, concordano gli aspetti operativi e metodologici dell’iniziativa e supportano e supervisionano il lavoro dell’ente gestore;
- un’azione di follow up per monitorare la situazione degli ospiti a 6-12 mesi dall’uscita dalla casa e una maggiore responsabilizzazione degli abitanti nella contribuzione alle spese, attraverso un rapporto diretto con il personale amministrativo dell’ente gestore e non più attraverso la mediazione del personale educativo.