Un progetto rivolto a giovani tra i 18 e i 35 anni, italiani e migranti in condizioni di vulnerabilità, per rispondere in modo innovativo alle loro esigenze abitative, attraverso un percorso che promuove autonomia e progettualità degli interventi.
Missione:
Abitare tra casa e territorio
A partire dal 2016 l’ex Programma Housing ha intercettato una domanda crescente di soluzioni abitative per giovani tra i 18 e i 35 anni, precari, spesso stranieri, con redditi incerti, bassi e non continuativi che non trova ancora risposta nell’attuale contesto di offerte abitative, anche di tipologia sociale.
Coerentemente con i nostri obiettivi originari, ovvero rispondere con progetti innovativi alla domanda abitativa di chi si trova in una situazione temporanea di vulnerabilità socioeconomica, tra la fine del 2016 e la prima metà del 2018, abbiamo avviato un percorso di ascolto e ricerca per esplorare questa domanda, monitorando alcuni progetti finanziati e interloquendo con vari soggetti diversamente coinvolti sul target.
Interlocutori privilegiati di questa fase esplorativa sono stati gli enti gestori dei due progetti YEPP e NOMIS, in virtù della conoscenza del target, delle sue problematiche e della qualità del contributo offerto.
La ricerca condotta ha quindi confermato la necessità, soprattutto a livello cittadino, di offrire soluzioni abitative modulari e con costi contenuti, costruendo una proposta capace di intrecciare accompagnamento all’autonomia e aumento dell’offerta abitativa.
Ecco quindi nascere “ABITO GIUSTO”, con il coinvolgimento nel processo di progettazione dell’associazione Arteria onlus che si dedica all’accompagnamento sociale di YEPP Porta Palazzo dal 2012, e della cooperativa Synergica, con la sua vasta esperienza di gestione di iniziative di housing sociale e di accompagnamento al lavoro. I due soggetti, complementari per competenze, si sono così costituiti in ATS, proponendosi come interlocutore e gestore unico nei confronti del progetto.
“ABITO GIUSTO ” propone un modello ad oggi assente nel panorama degli interventi in essere, con un costo contenuto rispetto alle risposte offerte dal sistema pubblico o dal terzo settore (comunità e dormitori), si pone come possibile alternativa ad interventi più onerosi o a percorsi che altrimenti troverebbero come spontanea autoregolazione l’abitare in contesti degradati e sovraffollati, e intende intercettare immobili sfitti puntando sulla fidelizzazione del proprietario, la responsabilizzazione dei giovani accolti e l’offerta di garanzie.
Nello specifico, il progetto prevede di strutturare tre diversi percorsi di accompagnamento, differenziati per target e obiettivi specifici.
Per tutti e tre i percorsi si prevede di mettere a disposizione due strumenti per garantire la buona riuscita del progetto: un percorso di accompagnamento all’abitare, garantito dal soggetto gestore, affinché i giovani si rendano sempre più autonomi, competenti e adeguati nella buona conduzione della casa e della convivenza, nel rispetto degli impegni economici, nella relazione con vicini di casa e con il proprietario, e un Fondo di Garanzia per coprire eventuali morosità, ritardi nei pagamenti, danneggiamenti.