Il centro culturale torinese, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, ha presentato il Bilancio sociale 2017/2019, evidenziando una netta crescita su diversi fronti.

Data di pubblicazione: 15 Luglio 2020
Obiettivo
Cultura.

Quando nel 2016 il Polo del ‘900, anche grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, ha aperto per la prima volta le porte al pubblico, l’obiettivo principale del progetto era offrire alla città di Torino, ai suoi abitanti e a chi vi si recava per visitarla, uno spazio unico e nuovo nel suo genere, che soddisfacesse fabbisogni di intrattenimento, approfondimento, studio e ricerca sui temi del Novecento e sul presente. Con attività dedicate a differenti tipologie di pubblico: bambini, studenti, insegnanti, ricercatori, cittadini, turisti e curiosi e l’offerta di un sistema documentario organizzato e fruibile, integrato con le realtà analoghe presenti sul territorio

Un centro culturale aperto quindi alla cittadinanza e all’innovazione, che oggi si nutre dell’esperienza, dei patrimoni archivistici e delle competenze di 22 Enti partner, specializzati in storia del Novecento. Uno spazio multifunzionale, dall’offerta culturale ibrida, comunitaria e transdisciplinare che mette in connessione la storia del secolo scorso con i grandi temi d’attualità, per la costruzione di una cittadinanza attiva e consapevole.

 

La misura effettiva del valore del Polo del ‘900 su comunità e territorio, è resa disponibile attraverso il Bilancio sociale 2017/2019, presentato in anteprima il 15 luglio 2020, che evidenzia una netta crescita su diversi fronti: è aumentato il numero di Enti coinvolti nel progetto (dai 19 enti iniziali ai 22 attuali); sono aumentati gli spazi e i servizi, è cresciuto il pubblico (+39% in 1000 giorni) e sono aumentati gli eventi (dai 360 eventi realizzati nel 2017, si è passati a 842). In crescita anche lo straordinario patrimonio custodito dal Polo, dal valore inestimabile: nei palazzi di San Celso e San Daniele sono custoditi 9 km lineari di archivi e biblioteche, con 300.000 libri, 17.000 periodici, 130.000 fotografie, 21.000 manifesti, 53.000 audiovisivi. Disponibili per consultazione, studio, ricerca, approfondimento, creazione artistica e sperimentazione. Nel triennio sono state 64.196 le presenze nelle sale lettura, con un incremento del 17% (per conoscere i dettagli del Bilancio vai a questo link).

Risultati sorprendenti, che il Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo Alberto Anfossi ha commentato così:

“Il successo di questo luogo, il fatto che sia frequentato, vissuto, che mostri numeri in costante crescita, è secondo me da ricercarsi nella capacità di elaborare una proposta in grado di soddisfare in modo mirato le esigenze del pubblico, mettendosi quindi dalla parte della domanda, più che dell’offerta. Dobbiamo sottolineare che risultati di questo tipo non potrebbero essere raggiunti senza le persone giuste: è importante quindi riconoscere, in questa occasione, il lavoro fatto dal presidente Sergio Soave, dal direttore Alessandro Bollo, e per quando riguarda la Fondazione Compagnia di San Paolo, da Sandra Aloia, Massimo Coda e Matteo Bagnasco, che hanno reso esplicita la modalità con cui la Fondazione cerca negli ultimi anni di intervenire sui progetti. Il nostro obiettivo, infatti, non è soltanto quello di porci come finanziatori ma come un gruppo di persone appassionate che cercano di massimizzare l’effetto del contributo economico integrandolo con le proprie conoscenze e grandi competenze progettuali. Attraverso la cultura possiamo costruire una nuova cittadinanza attiva e perseguire insieme gli ambiziosi obiettivi dell’Agenda 2030: ci sono le migliori condizioni per continuare a lavorare insieme proficuamente”.