Un progetto rivolto a pubbliche amministrazioni, enti del terzo settore e cittadini utile a potenziare il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata e creare valore per il territorio.
In occasione dell’anniversario dell’introduzione della Legge 109/96 per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie, la Fondazione Compagnia di San Paolo insieme a Libera Contro le Mafie promuove il progetto “Beni confiscati in rete”, un percorso che mira a potenziare il riutilizzo dei beni confiscati nelle regioni di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Promosso nell’ambito dell’Obiettivo Cultura e della missione Favorire partecipazione attiva, il progetto nasce per sensibilizzare e raccontare le opportunità che possono nascere dall’utilizzo dei beni confiscati alle mafie a supporto di scopi sociali e pubblici. Inoltre, intende agire su alcuni dei principali fattori a cui sono esposti gli attori locali come, ad esempio, la scarsa conoscenza dei beni effettivi presenti sul territorio, le procedure di gestione e dei fondi disponibili, la percezione di isolamento e paura di fronte alla presenza tangibile del fenomeno criminale oltre alla difficoltà a far riferimento a modelli virtuosi di riutilizzo preesistenti.
Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, infatti, nonostante contino più di 1.600 unità immobiliari confiscate, si collocano agli ultimi posti in Italia per percentuale di beni riutilizzata (22% per il Piemonte, il 17,9% e il 36,5% per Valle d’Aosta e Liguria).
Si stima inoltre che, solo in Piemonte, il totale dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata superi attualmente le 1034 particelle, un numero in continua crescita che rende la regione la settima in Italia per numero assoluto di immobili confiscati.
Tra i risultati più attesi, quello di fornire un esempio concreto e tangibile del fatto che le mafie e la cultura mafiosa si possono vincere grazie all’impegno sinergico di tutti i settori dello Stato: forze di polizia, magistratura, ANBSC-Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati, Prefetture, Enti locali, fino alle realtà del terzo settore e ai cittadini.
Per approfondimenti sul progetto: Beni confiscati in rete (libera.it).
Per consultare i geoblog: http://mafieinliguria.it/beni-confiscati e https://geobeni.liberapiemonte.it