Una storia dedicata allo sviluppo della società.

La Fondazione Compagnia di San Paolo, tra le maggiori fondazioni private europee di origine bancaria, trae origine da una confraternita costituita nel 1563. Nel corso dei secoli, la sua struttura si è più volte trasformata, per rispondere alle necessità dei cittadini. Nel corso della sua evoluzione, ha confermato la propria vocazione filantropica, continuando ad offrire aiuto e sostegno per lo sviluppo civile, culturale ed economico della comunità in cui opera.

Le tappe più importanti

1563

1563

In una Torino segnata da un forte degrado economico, a seguito del lungo periodo di guerre, sette cittadini fondano la Compagnia di San Paolo, con il duplice scopo di soccorrere la popolazione gravata dalla miseria e di arginare l’espansione del protestantesimo.

1579

L’aiuto ai poveri si esplica attraverso una capillare e discreta assistenza domiciliare e la creazione di diverse istituzioni caritative ed educative: il Monte di Pietà viene fondato nel 1579 per prestare ai poveri somme di denaro garantite da oggetti dati in pegno; l’Ufficio Pio, costituto nel 1595, aiuta le persone in difficoltà di tutti gli strati sociali: nobili caduti in disgrazia, mercanti impoveriti, ragazze orfane, malati e mendicanti.

1579

1589 – 1796

Nello stesso periodo, prende avvio l’assistenza femminile con l’erogazione di doti e l’apertura della Casa del Soccorso: eretta nel 1589, ospita fanciulle povere e sole che corrono il rischio di cadere vittime di profittatori. Insieme alla Casa del Deposito, fondata nel 1683 per ospitare e aiutare donne di qualsiasi condizione ed età, fu progressivamente trasformata in istituto educativo. L’incremento del patrimonio della Compagnia, grazie ai lasciti delle famiglie piemontesi, determina un’intensa attività finanziaria, che raggiunge il massimo sviluppo a metà Settecento.

1798 – 1815

Con l’annessione del Piemonte alla Francia, nel 1802 la Compagnia viene soppressa e nel 1804 il Monte di Pietà è riorganizzato dal governo napoleonico sul modello del Monte di Parigi, che ne accentua il carattere creditizio. La Restaurazione vede la rinascita della Compagnia.

1853

Nel 1853 lo Stato Sabaudo restringe l’attività della Compagnia alle pratiche religiose, affidando il patrimonio e la gestione delle attività assistenziali e creditizie a un consiglio di nomina pubblica, che sviluppa l’attività bancaria attraverso il Monte di Pietà, divenuto nel corso degli anni una vera e propria banca.

1893

Pur dando maggiore impulso al settore creditizio, l’ente ora ridenominato Opere Pie di San Paolo di Torino prosegue le attività dell’Ufficio Pio e dell’Educatorio Duchessa Isabella, nome assunto dalle Case del Soccorso e del Deposito nel 1883. A fine Ottocento, nell’attuale piazza Bernini a Torino, la sede dell’Educatorio Duchessa Isabella è costruita secondo i più aggiornati criteri di edilizia scolastica dell’epoca. L’istituto assicura alle giovani l’educazione dalle scuole elementari alle magistrali.

1900 – 1940

Gli anni Trenta del Novecento rappresentano un momento di grande crescita dell’istituto Opere Pie di San Paolo di Torino in quanto ente bancario. Accanto all’espansione territoriale, accelerata dall’acquisizione dei depositi della Banca Agricola Italiana, viene anche ampliata la rete delle attività e dei servizi.

Il secondo dopoguerra

Nel dopoguerra l’Istituto Bancario San Paolo di Torino ricopre un ruolo determinante nella ricostruzione a Torino, anche attraverso l’erogazione di mutui fondiari. La progressiva estensione territoriale, la diversificazione del credito e l’ingresso da protagonista nel mercato dell’ECU gettano le fondamenta della grande espansione nazionale e internazionale, mentre proseguono in parallelo le attività filantropiche, specie in campo sociale, edilizio e sanitario,  e si sviluppano interventi in campo culturale e artistico.

1991 – 2020

Sulla base del nuovo quadro normativo introdotto dalla Legge “Amato-Carli”, alla fine del 1991 ha luogo la separazione tra le attività commerciali creditizie, affidate a una Società per azioni, e quelle filantropiche, in campo all’ente che recupera l’antico nome di Compagnia di San Paolo. Il valore delle attività bancarie costituisce il patrimonio filantropico della fondazione. Se all’inizio di questa grande trasformazione il patrimonio della Compagnia era pertanto composto esclusivamente dalla totalità delle azioni dell’Istituto Bancario San Paolo, nel corso di quasi un trentennio, a seguito dell’evoluzione della banca e delle scelte di investimento della Compagnia, esso giunge a presentare una equilibrata composizione che accosta alla partecipazione in Intesa San Paolo (6,7% delle azioni della gruppo bancario, che fanno della Compagnia il principale singolo azionista) altri asset diversificati che compongono i due terzi del patrimonio stesso.

La Compagnia di San Paolo è oggi una fondazione filantropica di diritto privato tra le maggiori in Europa, e persegue finalità di pubblico interesse e utilità sociale per favorire lo sviluppo civile, culturale ed economico delle comunità in cui opera.

2020

All’inizio del 2020, la Fondazione Compagnia di San Paolo presenta una nuova organizzazione, strutturata in tre obiettivi – Cultura, Persone e Pianeta – e in quattordici missioni, scegliendo di allinearsi agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite e formalizzati nell’Agenda 2030. Per sancire questa trasformazione, presenta un’evoluzione del proprio logo e lo affianca ad un motto che racchiude l’impegno che guida da sempre il suo lavoro: “Dal 1563, il bene comune”.