Stato: IN CORSO
Data di pubblicazione: 27 marzo 2025
Data di scadenza: 26 giugno 2025
Obiettivo
Cultura.

Elementi di contesto e di scenario

La Fondazione Compagnia di San Paolo intende continuare il proprio impegno nella digital transformation nel e in rapporto al mondo della cultura, in linea con le politiche pubbliche, nazionali ed internazionali, sul tema.

A livello europeo l’impegno è rivolto alla tutela del patrimonio culturale, con una particolare attenzione ai dati, a diversi livelli. La Commissione alimenta il dibattito politico e agisce per migliorare le condizioni quadro per la digitalizzazione e la conservazione digitale attraverso diversi interventi per la creazione di uno spazio comune europeo di dati per il patrimonio culturale. Così come sono numerosi, inoltre, sono i progetti sostenuti nell’ambito di Europa Creativa e Horizon 2020.

A livello nazionale, il Ministero della Cultura, dopo aver varato nel 2019 un Piano Triennale per la digitalizzazione e l’innovazione dei musei, attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha messo in campo diverse azioni nell’ambito della Missione 1 (Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo), Componente 3 (Turismo e Cultura 4.0). Gli interventi mirano a ristrutturare gli asset chiave del patrimonio culturale italiano e favorire la nascita di nuovi servizi, sfruttando anche la partecipazione sociale come leva di inclusione e rigenerazione, con l’obiettivo di migliorare l’attrattività, l’accessibilità (sia fisica che digitale) e la sicurezza dei nostri beni culturali, in un’ottica generale di sostenibilità ambientale. In particolare, si richiamano le due iniziative TOCC dedicate alla transizione digitale ed ecologica per organismi Culturali e Creativi, per cui sono stati stanziati 115 milioni di euro, e il DicoLab, il sistema formativo realizzato e curato dalla Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali e promosso dal Ministero della Cultura – Digital Library, per migliorare e aggiornare le competenze digitali dei professionisti, degli operatori, delle organizzazioni del settore culturale.

In questo quadro di strategie politiche, i dati dell’Osservatorio di Innovazione digitale per la cultura del Politecnico di Milano mettono in evidenza come il sistema culturale italiano, pur avendo accelerato la propria transizione digitale negli anni successivi al Covid, presenti oggi ancora molti margini di sviluppo in tale ambito. Per esempio, si è rilevato come, nonostante il costante aumento degli enti culturali che si dotano di uno strumento di pianificazione strategica, ancora oggi 2 enti su 3 non posseggano documenti o piani di innovazione strutturati.

Parallelamente, il sistema di sviluppo delle risorse umane in ambito digitale, evidenzia che il crescente numero delle organizzazioni culturali che si è dotato di professionalità in tale settore, ma che, allo stesso tempo, nel 53% degli enti le risorse interne non abbiano mai avuto occasione di formazione in materia e 1 museo su 3 non possiede professionalità interne con questo specifica competenza.

Tuttavia, le imprese culturali e creative richiedono sempre più competenze digitali. Nel 2023, il 59,6% delle assunzioni nel settore richiedeva tali competenze, con particolare attenzione a informatica (34,2%) e nuove tecnologie come realtà virtuale e intelligenza artificiale (23,7%), con un’attenzione crescente anche rivolta alle competenze trasversali, come la capacità di lavorare in gruppo, dove la richiesta è superiore del 14,3%, e di problem solving (64,9% contro il 42,2%). In questo quadro, il rapporto fra il settore tecnologico e il comparto culturale e le possibili ibridazioni di due mondi apparentemente distanti risulta uno degli elementi fondanti la trasformazione digitale ed è crescente la percentuale delle organizzazioni culturali che fanno ricorso a consulenti da imprese tecnologiche (dal 17% nel 2022 al 25% nel 2023).

Infine, un’area di sviluppo è rappresentata dalla raccolta e gestione dei dati, sia per quanto riguarda l’analisi dei pubblici (il 79% ne raccoglie, ma solo il 40% di questi li utilizza in parte), sia per la gestione e valorizzazione dei patrimoni culturali (l’82% li utilizza per archivio, senza una definizione di linee strategiche. Infine, il 65% degli enti culturali non effettua metadatazione dei propri beni culturali.

Il Bando “Switch_Strategie e strumenti per la digital transformation nella Cultura”, promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nel 2020, è stato cruciale per la trasformazione digitale degli enti che sono stati sostenuti e si è consolidato come un modello per l’inquadramento e la pianificazione strategica dell’innovazione digitale in campo culturale.

Con la prima edizione (2020-2023), il Bando ha permesso, infatti, di sperimentare un paradigma di intervento che, a seguito di un attento processo di valutazione, è stato adottato dalla Fondazione come modello d’azione anche per il mandato 2025-2028 per il sostegno a piani di digital transformation nelle istituzioni culturali. In specifico, il modello prevede di agire contemporaneamente su 3 dimensioni al fine di avviare e sviluppare un percorso di transizione digitale solido, efficace e strategico: la pianificazione pluriennale, lo sviluppo di competenze e l’ibridazione con il comparto tecnologico. In tale quadro e in linea con le policy delle principali fondazioni al mondo, la Fondazione Compagnia di San Paolo, con questa linea di intervento, desidera rafforzarsi come “learning organisation”: apertura culturale, presidio innovativo dei dati, tecniche e strumenti analitici avanzati, per uno stile operativo evidence-based, al fine di valutare l’impatto delle proprie policy e di sviluppare approcci e metodologie che consentano di assumere decisioni informate e basate sull’evidenza.

La Fondazione Compagnia di San Paolo riconosce come focus prioritario di intervento lo sviluppo sostenibile dei territori in cui opera, convinta dell’importanza di sostenere nuovi modelli di crescita dei luoghi e delle persone che li vivono. In tale quadro, l’attenzione puntuale all’innovazione risulta fondamentale riconoscendo in essa un driver di crescita e di posizionamento delle istituzioni e dei territori che la fanno propria.

In particolare, in linea con il Documento Programmatico Pluriennale 2025-2028, i fattori chiave cui ci si richiamerà con il Bando sono l’innovazione di prodotto e di servizio nei processi e nelle organizzazioni, lo sviluppo, il rafforzamento e l’attrazione di competenze e l’azione per colmare il divario tecnologico e digitale delle istituzioni.

Finalità generali e obiettivi specifici del bando

Il bando persegue le seguenti finalità:

  • Promuovere la digital transformation negli enti culturali attraverso la definizione di una strategia di innovazione pluriennale integrata alla pianificazione strategica dell’ente, basata sul data management e orientata a una metodologia data driven
  • Favorire lo sviluppo della cultura e delle competenze dell’innovazione negli enti culturali
  • Contribuire all’ibridazione tra il mondo tecnologico e quello dei beni culturali per giungere ad un paradigma condiviso per un’efficace gestione tecnologica e interpretazione digitale del patrimonio culturale

Il bando si articolerà in due fasi.

In specifico, per la fase 1 il bando si prefigge i seguenti obiettivi:

  • Sostenere la definizione e l’implementazione di PIANI DI INNOVAZIONE DIGITALI PLURIENNALI (PID), integrati con il più ampio piano strategico dell’ente.
  • Favorire lo sviluppo del data management e della valorizzazione dei dati.
  • Favorire la sostenibilità economica degli enti a medio termine anche attraverso la capacità di generare nuove entrate e risparmi.
  • Favorire l’efficientamento gestionale e organizzativo attraverso processi di trasformazione digitale.
  • Definire, anche attraverso l’ingaggio della governance e del personale interno, piani di sviluppo di cultura, comprensione e competenze di innovazione digitale.
  • Incentivare e supportare il rapporto con l’ecosistema tecnologico del territorio di riferimento del bando (Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta) e settore dei beni culturali.

Per la fase 2, il bando mira a:

  • Sostenere un PROGETTO ESECUTIVO coerente al PID proposto e afferente all’ambito della
    gestione e/o valorizzazione dell’istituzione culturale e del suo patrimonio.
  • Sviluppare azioni di data management in una prospettiva di efficientamento di modelli organizzativi interni e di incremento delle fonti di entrata.
  • Realizzare percorsi di sviluppo di competenze interne dell’ente in ambito digitale, della cultura del dato e delle soft skills.
  • Implementare le tecnologie abilitanti previste nel progetto esecutivo attraverso scambi e confronti con i partner tecnologici individuati strutturati anche nella prospettiva di creare modelli e soluzioni condivise.

Le due fasi del Bando saranno articolate come segue:

FASE 1 – MARZO – GIUGNO 2025

Per la fase 1, si richiede ai soggetti candidati di presentare un PIANO DI INNOVAZIONE DIGITALE (PID) del proprio ente. Il piano dovrà integrarsi con la più vasta strategia pluriennale dell’istituzione e svilupparsi per almeno 30 mesi (fino a giugno 2028).

FASE 2 – OTTOBRE – DICEMBRE 2025

La fase 2 richiede la candidatura di un PROGETTO ESECUTIVO di almeno 18 mesi, individuato nell’ambito della gestione e/o della valorizzazione del piano dell’innovazione proposto, comprensivo delle attività di sviluppo delle competenze necessarie alla sua attuazione e dell’implementazione delle relative tecnologie abilitanti. Potranno accedere alla fase 2 e compilare la relativa richiesta solo gli enti selezionati nella fase 1. Nel corso della fase 2 potrà essere sviluppato un percorso di empowerment allo scopo di perfezionare la modellizzazione del Piano di Innovazione digitale.

Sono ammessi al bando gli enti così come indicati in dettaglio nel documento “Linee applicative del Regolamento per le Attività Istituzionali” presente sul sito web della Fondazione Compagnia di San Paolo.

In particolare, il bando è rivolto agli enti culturali del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta, che gestiscono in maniera stabile e continuativa da almeno 3 anni, beni e/o attività culturali (musei, spazi espositivi, teatri, complessi monumentali, fortezze, ville, palazzi, spazi performativi…), con un totale delle entrate registrate nel bilancio preconsuntivo 2024 pari ad almeno € 75.000.

Non saranno ammissibili al bando gli enti che hanno superato la Fase 2 della precedente edizione del Bando Switch.

Fase 1

Gli enti che intendono candidarsi al bando dovranno presentare un PIANO D’INNOVAZIONE DIGITALE di almeno 30 mesi che, integrato nel più ampio piano strategico della propria istituzione, si articoli nelle seguenti parti:

  • situazione as is in riferimento all’innovazione e alla digitalizzazione dell’ente;
  • proponga una situazione to be, identificando le tappe da percorrere per il raggiungimento degli obiettivi di innovazione e digitalizzazione attraverso la definizione di un processo e/o la predisposizione di un set di tecnologie abilitanti;
  • individui almeno un bisogno da risolvere.

Il piano dovrà approfondire in specifico:

  • La mission della strategia di innovazione digitale proposta
  • La sponsorship della governance alla strategia pluriennale disegnata
  • L’orientamento all’innovazione della struttura e le competenze presenti e necessarie per realizzare la strategia tecnologica/digitale proposta
  • Piani di formazione, capacity building e sviluppo di competenze delle risorse umane coinvolte e responsabili dello sviluppo e dell’attuazione del PID
  • La presenza e lo sviluppo di funzioni e processi di rilevazione, gestione e valorizzazione dei dati
  • La sostenibilità economica e gestionale di medio-lungo periodo della strategia pluriennale
  • Le funzioni e i processi organizzativi interni coinvolti nello sviluppo e nell’attuazione del PID
  • L’ibridazione con il comparto tecnologico in termini di progettazione e implementazioni di soluzioni
  • Le risorse tecnologiche presenti necessarie per la realizzazione della strategia

Per la costruzione del piano d’innovazione digitale pluriennale si richiede la consulenza obbligatoria di almeno un partner strategico tecnologico che accompagni l’ente nella scrittura del piano di innovazione digitale.

Fase 2

Gli enti ammessi alla Fase 2 dovranno presentare, con la consulenza obbligatoria di almeno un partner tecnologico, un PROGETTO ESECUTIVO di sviluppo e di realizzazione degli output individuati nella Fase 1, in termini di strumenti, processi, azioni.

I progetti dovranno trovare realizzazione sui territori di pertinenza del bando (Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta) e dovranno essere realizzati entro 18 mesi della data di delibera del contributo.

Il progetto dovrà prevedere un piano di lavoro contenente l’elenco dei deliverable, le fasi di attività, le modalità e le relative tempistiche di realizzazione.

Sarà necessario prevedere una fase di avviamento e tuning delle soluzioni proposte, nonché di testing delle stesse.

Il progetto dovrà altresì, indicare il livello di modularità delle soluzioni tecnologiche previste, atta a consentire l’implementazione di eventuali funzionalità future. Le soluzioni proposte infatti dovranno essere integrabili ed interoperabili il più possibile con sistemi ed eventuali applicativi già esistenti nell’istituzione culturale, in un’ottica di loro valorizzazione e riuso.

Nella proposta dovranno essere specificate la composizione del team di progetto con l’individuazione di un Project Manager e l’indicazione delle figure professionali dell’istituzione culturale coinvolte nelle varie fasi del progetto.

Sarà obbligatorio prevedere azioni e iniziative di formazione per garantire il pieno utilizzo della soluzione da parte dello staff dell’istituzione culturale che sarà coinvolto. Si richiede di quantificare il numero delle risorse interne coinvolte, il numero delle ore di formazione dedicate alle figure professionali dell’istituzione, con specificazione dei temi e della durata prevista per i singoli momenti formativi.

Sarà fondamentale prevedere e predisporre adeguati strumenti di monitoraggio che potranno essere a supporto dell’elaborazione, dell’attuazione e della valutazione delle tecnologie abilitanti, nonché del più ampio piano d’innovazione proposto.

Il progetto dovrà essere correlato da un budget che tenga conto dei costi per le risorse umane, le collaborazioni, l’acquisizione di servizi, l’acquisizione di materiali di consumo e, nella sezione entrate, di eventuali fonti di finanziamento che intercettano risorse nazionali ed europee.

Sarà necessario specificare il numero di eventuali licenze previste andando ad indicare il costo annuo, comprensivo della relativa manualistica d’uso e dei termini di livelli di servizio per le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria e di assistenza. Si precisa che le eventuali licenze previste dovranno essere intestate all’ente proponente.

Dovrà inoltre essere evidenziata l’incidenza del progetto nella complessiva sostenibilità futura dell’ente sia in termini di uscite sia in termini di ricavi.

Non sono ammissibili progetti che prevedono esclusivamente iniziative di:

  • realizzazione di opere e adeguamenti infrastrutturali e impiantistici,
  • realizzazione di piani e campagne di comunicazione digitale/social,
  • digitalizzazione di collezioni e archivi,
  • fornitura di supporti alla fruizione,
  • realizzazione di allestimenti multimediali.

Per la fase 1 si prevede un contributo di € 15.000 finalizzati alla definizione del piano di innovazione digitale.

Il budget presentato nella Fase 1 potrà comprendere:

  • il compenso per l’incarico da attivare al consulente strategico che supporterà l’ente nell’elaborazione del piano d’innovazione digitale e del progetto esecutivo, per un importo massimo di 12.000 euro, IVA inclusa;
  • i costi diretti relativi all’attività, vale a dire personale dell’ente impegnato nella redazione del PID per un importo massimo di 3.000 euro.

Nel budget presentato nella Fase 1 non sono ammissibili al contributo spese per la gestione ordinaria dell’attività dell’ente, per l’acquisizione di ulteriori servizi oltre a quelli indicati e per l’acquisto e/o la manutenzione di beni o infrastrutture.

Per la Fase 2 si prevede un contributo fino a un massimo di € 180.000 a copertura massima del 75% del budget del progetto esecutivo, con un minimo di cofinanziamento richiesto all’ente del 25%.

Nei progetti presentati alla Fase 2, non sono ammissibili al contributo della Fondazione spese per:

  • la gestione ordinaria e del personale strutturato dell’attività dell’ente;
  • la manutenzione straordinaria delle tecnologie e le eventuali licenze successive al primo anno;
  • gli interventi strutturali e le acquisizioni di beni immobili;
  • l’acquisto di beni mobili funzionali alla realizzazione del progetto esecutivo (attrezzature, materiale tecnologico, supporti informatici, …) superiori al 15% dei costi complessivi preventivati.

Nella quota di cofinanziamento non possono essere comunque compresi il controvalore del tempo lavoro del personale dipendente strutturato e le spese collegate alla gestione ordinaria.

Resta inteso che, al di là di quanto previsto complessivamente nel progetto, il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo non potrà essere destinato a quanto non ammissibile secondo il suo regolamento, disponibile sul sito www.compagniadisanpaolo.it.

La partecipazione al bando comporta automaticamente l’accettazione delle procedure, dei criteri e delle indicazioni ad esso riferite. La mancanza dei requisiti e l’inosservanza delle condizioni e delle procedure previste comporteranno l’esclusione della richiesta di partecipazione.

Per presentare la candidatura al bando è obbligatorio utilizzare esclusivamente la procedura ROL richiesta on-line, nella sezione “Contributi” del sito della Fondazione, accedendo all’apposita modulistica dedicata al bando per ciascuna fase del processo di selezione.

Sarà disponibile il form dedicato alla Fase 1 del bando. Il form per la Fase 2 sarà accessibile solo agli enti che supereranno la Fase 1.

I form dovranno essere compilati esclusivamente on-line e dovranno essere chiusi entro i termini sotto indicati affinché la richiesta venga considerata valida.

I form dovranno essere compilati obbligatoriamente in tutte le loro parti pena l’esclusione della richiesta. La documentazione e gli allegati specificatemente richiesti all’interno dei form sopra citati dovranno essere obbligatoriamente allegati al dossier di candidatura per ciascuna delle fasi. Sono ammessi ulteriori elaborati in grado di illustrare la qualità della proposta (allegati non obbligatori).

Per la Fase 1, la scadenza di presentazione delle candidature è fissata alle ore 15 di giovedì 26 GIUGNO 2025.

Per la Fase 2, la scadenza di presentazione dei progetti è fissata alle ore 15 di mercoledì 10 dicembre 2025.

Saranno considerati formalmente non ammissibili le candidature non conformi con quanto stabilito nel bando circa soggetti e iniziative ammissibili, rispetto delle disposizioni individuate, completezza e regolarità della documentazione presentata. Le relative proposte progettuali saranno pertanto escluse dalla fase di selezione di merito.

In presenza di carenze di ordine formale di rilievo minore rispetto a quanto richiesto, la Fondazione si riserva di richiedere documentazione integrativa ai fini dell’istruttoria.

Circa la selezione di merito per la Fase 1 del bando (PID), le proposte del bando saranno selezionate tenendo in considerazione:

QUALITÀ

  • La coerenza e la contestualizzazione del PID con il più ampio piano strategico e i bisogni individuati dall’ente;

IMPLEMENTAZIONE

  • Capacità dell’ente di utilizzare e valorizzare il dato nell’analisi e nella strutturazione del PID;
  • Completezza e chiarezza di analisi e strutturazione PID;
  • Capacità del PID di incidere su modelli organizzativi volti all’efficientamento e all’innovazione;

IMPATTO

  • Capacità del PID di sviluppare in modo incrementale le competenze e la cultura di innovazione digitale del personale interno;
  • Capacità del PID di concorrere alla sostenibilità economica dell’ente a medio termine, anche valorizzando eventuali precedenti finanziamenti pubblici ed europei sulla trasformazione digitale;
  • Capacità del PID di coinvolgere l’indotto ed ecosistema tecnologico territoriale e nazionale.

Circa la selezione di merito le proposte relative alla Fase 2 del bando (progetto esecutivo) saranno selezionate tenendo in considerazione:

QUALITÀ

  • La coerenza del progetto nella realizzazione e sviluppo del PID;

IMPLEMENTAZIONE

  • La completezza e chiarezza del progetto esecutivo in termini di fasi, azioni, strumenti;
  • Capacità dell’ente di utilizzare e valorizzare i dati nella definizione di azioni volte all’efficientamento organizzativo e di tempi (efficienza e riduzione dei tempi di processo);
  • Capacità dell’ente di utilizzare e valorizzare i dati nella definizione di azioni volte a generare entrate risparmi in termini economici (taglio delle spese e/o generazione di nuovi flussi di revenue);
  • Sostenibilità economica del progetto, valutata in relazione alla congruità del budget, alla diversificazione delle fonti di finanziamento, alla capacità di intercettare risorse nazionali ed europee;

IMPATTO

  • L’efficacia degli strumenti e delle strategie, individuate nel progetto, per la creazione, sviluppo e rafforzamento delle competenze (capacity building) e cultura dell’innovazione all’interno dell’ente;
  • Capacità del progetto di proporre percorsi di coprogettazione e sviluppo con il comparto tecnologico per la definizione soluzioni tecnologiche, coerenti e abilitanti il progetto esecutivo.

Gli esiti dell’istruttoria e delle deliberazioni in merito alla Fase 1 verranno pubblicati sul sito della Fondazione entro il 30 settembre 2025. E’ inteso che le iniziative non citate debbano ritenersi non accolte e quindi escluse dall’accesso alla Fase 2.

La comunicazione degli esiti della Fase 2 sarà data sul sito della Fondazione entro il 28 febbraio 2026.

Fase 1

Il contributo attribuito agli enti selezionati nella Fase 1 sarà erogato in due tranche, di cui il 40% al ricevimento della lettera di delibera firmata per accettazione e della documentazione allegata richiesta e il saldo, pari al 60% alla presentazione della richiesta della fase 2.

Fase 2

Il contributo della Fondazione sarà corrisposto con le seguenti modalità:

  • 40% del contributo sarà versato sul conto corrente intestato all’ente al ricevimento della documentazione richiesta nella lettera di delibera e nei suoi allegati.
  • Il saldo, pari al 60% sarà versato al termine dell’attività, ricevuta la documentazione prevista e completata la procedura di controllo da parte degli uffici.

La Compagnia potrà effettuare verifiche dirette o indirette sull’attuazione dell’iniziativa e sulle concrete ricadute. Il riscontro di circostanze non conformi al bando comporterà per l’ente selezionato l’esclusione dal contributo e dalla sua erogazione.

Il Bando prevede per la Fase 1 un percorso di accompagnamento finalizzato alla definizione PIANO DI INNOVAZIONE DIGITALE e, per gli enti selezionati alla Fase 2 un percorso di empowerment finalizzato all’implementazione del PID in rapporto al progetto esecutivo da candidare.

Informazioni e chiarimenti potranno essere richiesti all’indirizzo e-mail: missioneattrattivita@compagniadisanpaolo.it, specificando nell’oggetto: “Bando SWITCH”.

Domande di natura tecnica sulla compilazione della ROL potranno essere inoltrate all’indirizzo e-mail: assistenzarol@compagniadisanpaolo.it.

Webinar di presentazione del bando SWITCH

Il 17 aprile 2025 si è tenuto un webinar di presentazione dedicato a questa nuova edizione del bando, un’occasione per approfondire i contenuti e gli obiettivi dell’iniziativa e per scoprire – insieme agli esperti della Fondazione – le opportunità che l’innovazione digitale può offrire al mondo della cultura.

Questo Bando contribuisce al raggiungimento dei seguenti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

SDG 9  Imprese, innovazione e infrastrutture
SDG 17  Partnership per gli obiettivi