Scenario
“Non c’è salute senza salute mentale” – L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute mentale quale parte integrante della salute e del benessere di ciascuno: la salute mentale corrisponde infatti a quello stato di benessere che consente di realizzarsi a partire dalle proprie capacità, affrontare la vita di ogni giorno, lavorare in maniera produttiva e contribuire alla propria comunità.
“Mental health is everyone’s business”. – La salute mentale ha un forte impatto sullo sviluppo sociale ed economico delle società: solamente la depressione interessa 350 milioni di persone nel mondo e, a livello globale, è la principale causa di disabilità. Nonostante l’enorme impatto sociale, i problemi di salute mentale – per quanto meno che in passato – continuano ad essere spinti nell’ombra dallo stigma, dal pregiudizio e dalla paura. Inoltre, nei sistemi sanitari si registra un grande divario, a livello mondiale, tra il bisogno e l’offerta di cure.
La promozione e la protezione della salute mentale e del benessere costituiscono priorità di salute pubblica, come tali incluse anche nella cornice degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030, in particolare all’Obiettivo 3.4. “Ridurre la mortalità prematura da malattie non trasmissibili attraverso la prevenzione e la cura e promuovere la salute mentale e il benessere”.
Il Piano d’azione globale per la salute mentale 2013-2020, adottato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha introdotto alcuni importanti elementi di novità nel dibattito globale sulla salute mentale, come, ad esempio, l’importanza attribuita a servizi, interventi e supporti che hanno base nella comunità, l’introduzione della nozione di recovery, nonché la rilevanza delle azioni di empowerment della società civile e delle persone “esperte per esperienza” affinché sia garantita la loro partecipazione attiva nei processi decisionali. È sempre il “Piano d’azione globale per la salute mentale” a evidenziare l’importanza di sostenere la creazione e il rafforzamento di associazioni e organizzazioni di persone con disagio mentale, familiari e caregiver, nonché l’agevolazione del dialogo tra queste, gli operatori e le autorità governative.
In Italia, il piano dell’OMS è stato recepito nel 2013 attraverso il “Piano di azioni nazionale per la salute mentale”, nel quale si evidenziano, quali principi guida: a. il privilegiare la metodologia del “partire dal basso”, valorizzando le buone pratiche esistenti a livello locale, e b. assumere come cornice di riferimento la “psichiatria e neuropsichiatria infantile di comunità”, promuovendo e rilanciando il lavoro nel territorio.
Nel gennaio 2019, la Regione Piemonte ha adottato il Piano di azione per la salute mentale in Piemonte (PASM). Tra gli obiettivi individuati dal PASM regionale vi sono la promozione della salute mentale nelle comunità e i percorsi di autonomia. Punto di particolare attenzione sono i bambini e gli adolescenti, poiché il 50% dei disturbi mentali dell’adulto si manifesta prima dei 14 anni di età.
In servizi di salute mentale comunitari e orientati alla recovery, principio cardine è la centralità della persona, ovvero il protagonismo delle persone con esperienza di disagio mentale e delle loro famiglie. La reale partecipazione e l’effettivo protagonismo delle persone con esperienza di sofferenza mentale, delle loro famiglie e dei soggetti attivi nelle comunità locali, sono centrali al fine di costruire congiuntamente e in forma integrata la risposta ai diversi bisogni, orientando gli interventi secondo il principio della sussidiarietà e finalizzandoli alla costruzione di un welfare di comunità e di prossimità.
La salute mentale alla prova del Coronavirus – L’emergenza Coronavirus e le conseguenti misure adottate dai governi hanno acuito le difficoltà che le persone con esperienza di sofferenza mentale incontrano quotidianamente nel proprio contesto di vita. Il prolungarsi dell’emergenza e la lunga sospensione o riduzione dei servizi sociosanitari hanno determinato una condizione di straordinaria criticità per le persone con problemi di salute mentale e i loro familiari e, al contempo, hanno aumentato le condizioni di stress, disagio e isolamento di molte persone. La pandemia ha quindi reso più evidente la necessità di un ripensamento delle modalità di intervento nella salute mentale. La riflessione imposta dalla situazione emergenziale può offrire l’occasione sia per promuovere la salute mentale della comunità, anche attraverso il rafforzamento e il ripensamento dei servizi territoriali in chiave inclusiva, sia per esplorare e mettere alla prova le potenzialità di modalità innovative di supporto alle persone con esperienza di sofferenza mentale.
Finalità e obiettivi
Il Bando si inserisce nelle Linee programmatiche 2020 della Fondazione Compagnia di San Paolo, nelle quali si asserisce la volontà di “accompagnare e includere le persone in difficoltà o a rischio di fragilità in percorsi verso la più ampia autonomia possibile…” e di “…stimolare dinamiche di inclusione, coesione e solidarietà che riescano a coinvolgere soggetti plurimi e a volte inediti della comunità…” sostenendo interventi che “…attraverso una lettura multidimensionale delle fragilità…” mirino alla costruzione di “…risposte integrate ai bisogni” e al rafforzamento “…di partenariati territoriali inclusivi”. Fa riferimento in particolare agli SDGs che orientano prevalentemente l’azione delle Missioni Diventare Comunità e Promuovere il Benessere.
Il Bando “Salute, effetto comune” rappresenta una nuova iniziativa della Fondazione Compagnia di San Paolo, attraverso la quale la Fondazione intende proseguire e sviluppare il proprio impegno a favore della salute mentale, già avviato e realizzato attraverso il sostegno a iniziative quali il Bandolo e Pluralità di cure, nella Città di Torino. In una prospettiva di potenziamento ed evoluzione di tale impegno, la Compagnia punta a supportare la promozione della salute mentale delle comunità, secondo i principi e le finalità descritti, in tutto il territorio regionale.
La salute mentale delle comunità è al centro del dispositivo di questo Bando, che intende contribuire al miglioramento della qualità della vita delle persone con esperienza di sofferenza mentale e dei loro familiari e caregiver, nonché al contrasto allo stigma associato al disagio mentale.
In particolare, il Bando si pone i seguenti obiettivi specifici:
1. Sostenere reti territoriali (che vedano la collaborazione tra enti pubblici, terzo settore e società civile) nell’implementazione di progetti pilota personalizzati per persone con esperienza di sofferenza mentale, che siano realizzati in coprogettazione con la persona e i familiari attraverso il protagonismo della persona nella costruzione del suo progetto di vita, sulla base dei principi di inclusione e dell’accesso ai diritti di cittadinanza.
2. Rafforzare e valorizzare il ruolo delle associazioni di utenti dei servizi di salute mentale e loro familiari e della società civile nella promozione della salute mentale, per costruire consapevolezza dei diritti delle persone con sofferenza mentale, rompere la solitudine e facilitare un cambio di paradigma culturale, verso l’emancipazione delle persone con sofferenza mentale.
3. Promuovere un approccio preventivo nell’ambito della salute mentale e del benessere, in modo particolare per i più giovani, soprattutto se a rischio di emarginazione e/o istituzionalizzazione.
Destinatari finali dei progetti sostenuti attraverso il presente bando saranno:
– persone con esperienza di sofferenza mentale, con priorità per i giovani e giovani adulti, in particolare se a rischio di esclusione o istituzionalizzazione; loro familiari e caregiver;
– cittadini e comunità locali del territorio di riferimento individuato per la realizzazione dell’intervento proposto.
Il Bando si rivolge a partenariati territoriali (cioè operanti su uno specifico territorio) che vedano la collaborazione tra enti pubblici e terzo settore.
I partenariati proponenti devono essere composti da enti aventi una comprovata esperienza nella realizzazione di iniziative nell’ambito della salute mentale in Piemonte, in particolare nello sviluppo e nell’implementazione di iniziative volte all’inclusione e all’emancipazione di persone con esperienza di sofferenza mentale. I partenariati proponenti dovranno combinare competenze sociosanitarie, educative e di inclusione sociale.
Ogni ente potrà presentare in qualità di capofila una sola richiesta. Sarà tuttavia possibile partecipare in qualità di partner a più progetti presentati nell’ambito del presente bando.
Le attività oggetto della richiesta dovranno essere realizzate in Piemonte e avere una durata compresa tra i 18 e i 24 mesi.
Le attività dovranno essere avviate entro il 31 marzo 2021 e concludersi entro il 31 marzo 2023.
L’iniziativa proposta dovrà essere relativa a un territorio specifico, individuato sulla base dell’esperienza, delle reti e della competenza territoriale proprie degli enti riuniti nel partenariato proponente. Ciò non esclude, tuttavia, che possa ricoprire il ruolo di partner anche un ente la cui esperienza e competenza siano relative a un territorio altro rispetto a quello interessato dall’intervento proposto, qualora tale ente apporti una specifica e documentata expertise utile alla realizzazione dell’iniziativa proposta, in un’ottica di scambio di metodologie e pratiche tra territori.
Per territorio si intende l’area territoriale di un Distretto Sanitario in cui opera un Centro di Salute Mentale (o più Centri di Salute Mentale comunque afferenti al medesimo distretto).
La disponibilità complessiva per il presente bando è pari a € 1.000.000.
La richiesta di contributo non potrà essere superiore al 75% dei costi totali dell’iniziativa e comunque non inferiore a € 40.000 e non superiore a € 200.000 (per le proposte riconducibili all’ambito 1) o non superiore a € 80.000 (per le proposte riconducibili all’ambito 2).
I costi ammissibili includono:
- spese per personale o collaboratori strettamente impiegati nella realizzazione del progetto proposto,
- rimborsi spese a volontari impegnati nel progetto proposto,
- acquisto di beni e servizi strettamente impiegati nella realizzazione del progetto proposto,
- costi di comunicazione e diffusione dell’iniziativa,
- attività di monitoraggio (da concordare con la Fondazione Compagnia di San Paolo a seguito dell’eventuale approvazione della richiesta),
- attività di coordinamento (non superiori al 5% del budget totale dell’iniziativa),
- spese generali – overhead (non superiori al 7% del budget totale dell’iniziativa),
- altri costi utili alla costruzione e realizzazione dei progetti personalizzati così come descritti nell’ambito 1,
- altri costi debitamente motivati.
Non sono considerati ammissibili i costi relativi a:
- acquisto, ristrutturazione e manutenzione di beni immobili;
- attività di progettazione;
- prestazioni e servizi erogati dal Sistema Sanitario Nazionale e ricompresi nei LEA.
La richiesta di contributo deve essere presentata seguendo esclusivamente la procedura online indicata nella sezione “Contributi” del sito www.compagniadisanpaolo.it, compilando l’anagrafica ente e la scheda iniziativa specifica per il Bando “Salute, effetto comune”. La scadenza per la presentazione delle richieste è fissata alle ore 12:00 del 20 ottobre 2020, termine entro il quale la pratica ROL deve risultare chiusa e inoltrata online. Alla richiesta dovranno essere allegati, pena inammissibilità della proposta, i documenti progettuali predisposti secondo i modelli che costituiscono gli allegati del presente bando. Laddove ne riscontrasse la necessità, la Fondazione si riserva di richiedere informazioni aggiuntive ai fini dell’istruttoria del progetto.
Ore 12:00 del 20 ottobre 2020.
I seguenti principali criteri saranno utilizzati per la valutazione delle proposte progettuali presentate:
1. COERENZA ESTERNA
- Coerenza della proposta con le finalità generali, gli obiettivi e i principi del bando;
- rilevanza dell’iniziativa rispetto alla capacità di rispondere ai bisogni espressi dai destinatari e dal territorio di riferimento, a fronte della dimostrazione da parte del singolo partenariato di una approfondita conoscenza del contesto nel quale si propone di intervenire;
- capacità dell’iniziativa di coinvolgere la comunità del territorio di riferimento nella costruzione di percorsi inclusivi e partecipati e nella promozione della salute mentale quale questione di interesse collettivo per il benessere della comunità stessa.
2. COERENZA INTERNA
- Chiarezza e qualità della descrizione del progetto;
- Chiara identificazione del target cui si rivolge l’iniziativa quali destinatari finali;
- Coerenza tra obiettivi, attività proposte e risultati attesi;
- Adeguatezza degli strumenti e delle modalità di monitoraggio.
3. PARTENARIATO
Qualità del partenariato in termini di:
- adeguatezza e complementarietà delle competenze (sociali, sanitarie, educative, etc.) e dell’esperienza degli enti coinvolti nel partenariato;
- innovatività nella composizione del partenariato e nelle modalità di collaborazione tra pubblico e privato, anche in riferimento alla gestione delle risorse previste dal progetto;
- rilevanza del ruolo ricoperto dalle associazioni di utenti dei servizi di salute mentale o di loro familiari;
- (in particolare con riferimento alle proposte afferenti l’ambito 1) rilevanza del ruolo di regia e coordinamento ricoperto dall’ente pubblico;
- radicamento territoriale del partenariato proponente e capacità di presidio territoriale.
4. PIANO ECONOMICO
- Congruità dei costi preventivati nel piano economico (ovvero, costi in linea con valori di mercato e tariffe standard o contrattuali);
- Coerenza del piano economico con le attività proposte, l’intensità e le dimensioni dell’intervento.
A conclusione della procedura di selezione, entro il mese di febbraio 2021, sul sito della Compagnia di San Paolo verrà reso pubblico l’elenco delle iniziative ammesse al contributo. L’assenza di citazione è da intendersi come comunicazione informativa di esito negativo da parte della Compagnia di San Paolo.
In seguito, ciascun ente capofila dei partenariati proponenti i progetti selezionati riceverà, attraverso il sistema Rol, una comunicazione riportante l’entità del contributo deliberato e le istruzioni necessarie per l’ottenimento dei fondi, comprese le modalità di rendicontazione del contributo (“lettera di delibera”).