Stato: Chiuso
Data di pubblicazione: 28 ottobre 2021
Data di scadenza: 21 febbraio 2022
Missione: Favorire il lavoro dignitoso Educare per crescere insieme
Obiettivo
Persone.

La Call for Action in sintesi

Destinatari della call for action: sistemi territoriali (partenariati che coinvolgano almeno un ente pubblico e almeno due enti no profit con competenze nell’area dei servizi lavorativi, di educazione e conciliazione) attivi in Piemonte, su territori con una popolazione complessiva preferibilmente compresa tra 80.000 e 150.000 abitanti. È escluso il territorio della Città di Torino, già interessato da linee di intervento similari della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Obiettivi della call for action: sollecitare la proposta di idee progettuali da parte di sistemi territoriali attivi in Piemonte interessati a definire e sperimentare azioni integrate per promuovere l’occupazione femminile, ripensare i servizi di conciliazione a favore delle donne anche con il coinvolgimento di rappresentanti del mondo produttivo, rafforzare i servizi educativi per il benessere e la crescita dei bambini, delle bambine e degli adolescenti.

Destinatari finali delle azioni: donne a rischio o in situazione di svantaggio, con figli minori, disoccupate e/o inattive, o occupate con basso reddito (anche con Partita IVA, microimprenditrici) e con bisogni di conciliazione; minori da 0 a 17 anni, figli delle donne che verranno coinvolte negli interventi e loro coetanei.

Fasi di progettazione: l’iniziativa prevede due fasi. Nella prima fase (call for action) i partenariati che intendono accettare la sfida presenteranno una prima idea progettuale, sottoponendo una richiesta online entro il 21 Febbraio 2022. Al termine dell’istruttoria, saranno selezionate le candidature proposte da due sistemi territoriali piemontesi. Nella seconda fase la Compagnia avvierà un percorso di co-progettazione e condivisione degli obiettivi strategici, da ritenersi obbligatorio e vincolante ai fini della deliberazione degli eventuali contributi. Le progettazioni di dettaglio che emergeranno dal percorso di co-progettazione verranno portate alla valutazione degli organi deliberativi della Compagnia di San Paolo per l’eventuale contributo.

Dimensioni del contributo della Compagnia: L’investimento complessivo della Compagnia agli interventi che verranno selezionati sarà in totale pari a € 2.250.000. Il contributo della Compagnia a ciascun progetto coprirà fino al 90% dei costi e non potrà essere inferiore a € 500.000 per proposta progettuale.

Co-finanziamenti: Il restante 10% dei costi dell’intervento dovrà essere coperto dal partenariato proponente e ad esso potranno concorrere autofinanziamenti, contributi pubblici e/o privati, donazione di beni, prestazioni professionali pro bono, la messa a disposizione di personale utile ai fini dell’iniziativa da parte degli enti che parteciperanno all’intervento.

Pagamento a risultato: un meccanismo di “pagamento al risultato” prevedrà che una quota pari al 15% del contributo della Compagnia sarà erogata sulla base dei risultati raggiunti.

Premio di sostenibilità: un ulteriore premio di sostenibilità fino a € 100.000 verrà messo a disposizione del partenariato dalla Compagnia di San Paolo a conclusione del progetto, qualora, la performance complessiva del progetto risultasse superiore all’85% dei risultati previsti.

Durata dei progetti: tra 24 e 36 mesi.

Monitoraggio e valutazione: i progetti saranno monitorati nella loro esecuzione e valutati nella loro capacità di raggiungere gli obiettivi stabiliti. Verrà realizzata la valutazione d’impatto attraverso l’applicazione di metodologie quali/quantitative scientificamente rigorose che potranno, qualora fattibile, prevedere anche l’adozione di un metodo sperimentale con individuazione di un gruppo di controllo.

Scadenza per la presentazione delle idee progettuali: la scadenza per la presentazione delle idee progettuali (I fase) è fissata al 21 febbraio 2022.

Scenario

La pandemia da Covid-19 sta avendo effetti importanti sull’economia e la società italiane. Le misure di contenimento del virus hanno generato una recessione che ha portato alla crescita della povertà in un paese che ne era già afflitto, ancorché oggi, dal punto di vista produttivo, si assista a un positivo rimbalzo.

La pandemia ha acuito problemi presenti da tempo nella società italiana. I dati Istat mostrano che, nel 2020, il tasso di occupazione femminile era inferiore di oltre 20 punti percentuali rispetto a quello maschile; infatti, donne e uomini sono occupati, rispettivamente, nel 52,7% e nel 72,6% dei casi. I figli incidono negativamente sul tasso di occupazione femminile: le donne con almeno un figlio di età inferiore ai sei anni sono occupate nel 53,4% dei casi, mentre quelle senza figli per il 71,9% (Istat 2021). Anche in Piemonte, dove la partecipazione femminile al mercato del lavoro è più elevata della media nazionale, esiste un gap a sfavore delle madri: le donne occupate senza figli sono l’85% mentre quelle con almeno un figlio minore sono il 79%. Con figli o senza, la partecipazione al mercato del lavoro delle donne è più debole rispetto a quella maschile. Nel 2020, le donne sotto-occupate (5,7% del totale delle donne occupate) sono il doppio degli uomini (il 2,3%). Le donne che si adattano a lavorare part-time in assenza di opportunità di lavoro a tempo pieno sono il 4,4% delle lavoratrici part-time, il doppio degli uomini (2,2%). Infine, le donne sono occupate con un contratto temporaneo quattro volte più spesso rispetto agli uomini (32% contro 8%).

Questa situazione ha effetti non solo sulle donne ma anche sui loro figli, che, come le madri, sono esposti al rischio di povertà. Si tratta di un aspetto importante se consideriamo che, già prima della pandemia, la povertà minorile è andata crescendo nel corso del tempo e che la condizione dei minori, specie i più piccoli, è peggiorata ulteriormente nel quadro del Covid-19.

Fra il 2008 e il 2019, la povertà infantile è cresciuta più velocemente rispetto a quella della popolazione complessiva. Se nel 2007 non erano rilevabili differenze rispetto alla fascia di età e la quota di minori in povertà assoluta era pari a quella della popolazione complessiva (3,1%), negli anni successivi la povertà dei minori è cresciuta in misura maggiore rispetto al resto della popolazione. Nel 2020, erano in povertà assoluta 1 milione 337mila minori (13,5%, rispetto al 9,4% del totale degli individui). Nel quadro della pandemia, bambini e ragazzi hanno sperimentato una condizione di deprivazione educativa e culturale che gli analisti definiscono grave, a causa della mancanza o della riduzione della socializzazione scolastica, amicale e in generale esistenziale extrafamiliare.
Da alcune indagini sulla povertà educativa, un mix di criticità è intervenuto a compromettere il percorso educativo e scolastico: l’inadeguatezza degli spazi domestici adibiti allo studio, l’insufficienza dei mezzi informatici a casa, la carenza di sufficienti competenze digitali, anche da parte degli adulti, genitori, insegnanti ed educatori.

In questo contesto, le politiche educative e di conciliazione sono strategiche per contrastare la povertà presente e futura. Attraverso queste politiche, infatti, è possibile combattere la povertà materiale dei bambini e contrastare la povertà educativa.

Una visione di questo tipo rispecchia quanto promosso a livello europeo e nazionale: l’UE ha approvato la Child Guarantee per prevenire e combattere l’esclusione sociale dei bambini e il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) vuole sostenere l’occupazione femminile anche attraverso il potenziamento delle misure di conciliazione e degli interventi educativi rivolti ai minori.

Guardando ai sistemi di welfare locali, la pandemia ha poi evidenziato la centralità che le reti tra differenti attori giocano nel rispondere prontamente ai bisogni. Soprattutto nella prima fase dell’emergenza, è stato possibile intercettare i bisogni emergenti e offrire una risposta capillare e immediata soprattutto nei luoghi dove reti di welfare erano già presenti e consolidate.

La call for action Equilibri è un’occasione per ripensare, nonché promuovere il rafforzamento di reti di welfare che vadano oltre i modelli di tradizionale partnership tra enti pubblici e non-profit. Le imprese del territorio, come pure le loro rappresentanze, sono infatti attori rilevanti delle politiche attive del lavoro rivolte a soggetti deboli e spesso sviluppano programmi di welfare aziendale aperti al territorio in logica di rete.

Finalità generali

La Compagnia di San Paolo intende rafforzare e sviluppare l’infrastrutturazione sociale di sistemi territoriali affinché si consolidino forme di collaborazione e capacità di risposte integrate per promuovere:

  • il lavoro femminile,
  • servizi di conciliazione e di cura,
  • misure di contrasto alla povertà educativa e servizi educativi di qualità con l’obiettivo di:

–  favorire l’ingresso e la permanenza al lavoro di donne a rischio o in situazione di svantaggio, con figli minori, disoccupate e/o inattive, o occupate (anche con Partita IVA, microimprenditrici) con bisogni di conciliazione;

–  garantire la fruizione da parte dei loro figli/e (0-17 anni) di percorsi educativi di qualità e misure di contrasto della povertà educativa (formali e informali) flessibili, multidimensionali e personalizzate;

–  sperimentare azioni collaborative di welfare aziendale e welfare di comunità che coinvolgano servizi, aziende e attori anche non convenzionali, a favore di pratiche di conciliazione della vita privata, sociale e lavorativa delle donne con figli.

La Compagnia si attende quindi che, attraverso “azioni di sistema locale” create per sperimentare serie attività di innovazione sociale e di creazione di opportunità lavorative, i territori si impegnino a costruire collaborazione e capacità di risposta integrata per promuovere l’occupazione femminile; ripensare i servizi di conciliazione a favore delle donne anche con il coinvolgimento di rappresentanti del mondo produttivo; rafforzare i servizi educativi per il benessere e la crescita dei bambini, delle bambine e degli adolescenti.

La call for action si inserisce nel quadro delle linee strategiche del Documento di Programmazione Pluriennale 2021-2024 e nelle linee programmatiche 2020 della Fondazione Compagnia di San Paolo, nelle quali viene confermata “l’importanza della generazione di opportunità per giovani, donne e famiglie con bambini, in un quadro di demografia depressa e di mobilità sociale inceppata […] la volontà di accompagnare e includere le persone in difficoltà o a rischio di fragilità in percorsi verso la più ampia autonomia possibile […] e di stimolare dinamiche di inclusione, coesione e solidarietà che riescano a coinvolgere soggetti plurimi e a volte inediti della comunità […] sostenendo interventi che mirino alla costruzione di risposte integrate ai bisogni e al rafforzamento di partenariati territoriali inclusivi”.

Con riferimento al perimetro definito dalla cornice degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030, la call for action contribuisce, in particolare, all’obiettivo 5 “entro il 2030, raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze”, all’obiettivo 8 “entro il 2030 incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti” e all’obiettivo 4 “entro il 2030 garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti”.

Questa iniziativa consentirà di sperimentare modalità di intervento innovative che potranno successivamente integrarsi con le misure europee, nazionali e regionali che saranno realizzate nei prossimi anni grazie alle risorse della programmazione EU 2021-2027 anche nel quadro della Child Guarantee, nonché del PNRR e in generale con le politiche sociali pubbliche italiane a qualunque livello.

La presente call for action intende avviare la sperimentazione di progettualità rivolte a donne in situazione o a rischio di svantaggio e con problemi di conciliazione relativi alla cura dei figli minori. Si rivolge a sistemi territoriali rappresentati da enti pubblici, soggetti del terzo settore, rappresentanze della società civile e del mondo dell’economia e altre realtà del territorio.

Equilibri intende stimolare progettualità che abbiano per destinatario donne, italiane o straniere, che rientrino in una fascia di reddito ISEE non superiore a 30.000 euro, verificata anche attraverso la produzione di ISEE istantaneo. Si considerano eleggibili prioritariamente le donne appartenenti alle seguenti categorie:

  • lavoratrici a basso salario e bassa qualifica o inoccupate che hanno difficoltà a ricollocarsi nel mercato del lavoro e ad accedere alle opportunità educative del territorio per le loro bambine e bambini;
  • donne povere su base familiare che, indipendentemente dal loro salario, tenuto conto di eventuali altri redditi e della composizione familiare, abbiano difficoltà a far fronte alle necessità correnti e a far accedere i loro figli alle opportunità educative del territorio per (ad esempio donne sole, donne con molti figli, ecc.);
  • donne che vorrebbero lavorare di più, ma che non sono nelle condizioni di farlo (ad esempio donne con part time involontari; donne con problemi di conciliazione; donne che hanno visto ridurre il loro monte ore per shock esogeni, ecc.) e necessitano di servizi volti a migliorare la condizione occupazionale e di strumenti di conciliazione più adeguati, anche per ampliare le opportunità di educazione per i loro bambini e bambine
  • donne disoccupate da almeno 6 mesi e non più di 24 mesi, (ad esempio, donne in cerca di una prima occupazione, donne che hanno perso il lavoro o che hanno chiuso la propria attività), che necessitano di strumenti di conciliazione e di ampliare le opportunità di educazione per i loro figli.

In queste quattro categorie sono sempre comprese anche le lavoratrici autonome (ad esempio donne con Partita IVA, microimprenditrici, imprenditrici).

Le proposte progettuali dovranno includere le seguenti principali attività:

Con riferimento alla promozione dell’occupazione femminile:

  • attivazione di percorsi di accompagnamento al lavoro finalizzati all’inserimento lavorativo o volti a migliorare il livello di autonomia e di competenza delle persone;
  • formazione, assistenza e consulenza finalizzata all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità femminile;
  • azioni finalizzate a stimolare il processo di emancipazione ed empowerment delle donne, una diversa percezione di sé e delle proprie possibilità di sviluppo personale, professionale e socioeconomico anche nei settori innovativi e ad alta tecnologia;
  • creazione di percorsi capacitanti, che superino la logica erogatore-beneficiario e si rivolgano alla costruzione e l’irrobustimento di relazioni tra individui e la comunità di riferimento;
  • azioni finalizzate all’acquisizione di esperienza in un contesto lavorativo, anche attraverso l’attivazione di incentivi o misure già presenti nel territorio;
  • rafforzamento delle reti sociali e personali, anche tra famiglie in logiche di mutualità e solidarietà, e accesso ai servizi (pubblici e privati sociali) del territorio;
  • azioni tese a sostenere l’esercizio responsabile, positivo e consapevole delle funzioni genitoriali, necessarie anche per operare scelte educative di istruzione ed educazione rispondenti ai bisogni di crescita e autorealizzazione dei figli.

Con riferimento al contrasto della povertà educativa e all’ampliamento delle opportunità educative del territorio:

  • promozione di iniziative volte al rafforzamento e all’integrazione di servizi educativi e di conciliazione già presenti nel territorio, che rispondano in modo flessibile e quanto possibile personalizzato ai bisogni di crescita e di benessere psico-fisico di bambini, bambine e adolescenti;
  • attivazione di nuovi servizi educativi integrati con quelli esistenti sul territorio, si caratterizzino per accessibilità, innovazione, inclusività, uso delle tecnologie se appropriate, garantiscano percorsi educativi di qualità, favoriscano la personalizzazione delle opportunità educative, concorrendo alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro;
  • realizzazione di iniziative pilota per sostenere la creazione di servizi interaziendali e interscolastici da realizzare in collaborazione anche con cooperative di servizi e associazioni del privato sociale per valorizzare l’investimento in istruzione ed educazione da parte delle famiglie, (a titolo esemplificativo: concorso ai costi educativi di percorsi formali e informali, strumenti di asset building, borse di studio, concorso alle spese per la mobilità internazionale, opportunità di orientamento scolastico e professionale, ecc.), favorire l’accesso alle opportunità educative e sostenere bisogni di conciliazione.

Con riferimento ai sistemi territoriali:

  • scambio di conoscenze, competenze e modalità operative maturate nell’ambito di sistemi di welfare territoriale e aziendale tra soggetti pubblici e del terzo settore, per capitalizzare l’esperienza acquisita dai diversi attori in questi anni sui temi dell’empowerment femminile, della educazione dei bambini, delle bambine e degli adolescenti, dell’accompagnamento al lavoro, dei servizi di conciliazione;
  • ampliamento delle reti di welfare e/o servizi educativi e/o di conciliazione capaci di mettere a sistema le iniziative, le misure e gli strumenti già presenti sul territorio (tutte e tre le dimensioni: servizi per il lavoro, educativi e di conciliazione) anche attraverso il coinvolgimento di soggetti nuovi e non convenzionali;
  • creazione di alleanze con imprese e servizi di conciliazione e educazione privati, nella misura in cui il settore privato possa contribuire a completare gli interventi e le misure esistenti e possa intervenire nella costruzione di percorsi individuali e di comunità;
  • collaborazione pubblico/privato a favore di micro, piccole e medie imprese nell’analisi dei fabbisogni di welfare aziendale/territoriale da parte dei lavoratori e delle lavoratrici;
  • disegno e progettazione di soluzioni innovative di servizi, interventi e attività, attraverso processi di progettazione partecipata con una pluralità di attori (anche grazie alle Linee Guida Ministeriali sulla co-progettazione) (1);
  • attivazione e sviluppo di servizi su misura rispetto alle esigenze dei singoli, dei gruppi e/o della collettività;
  • processi di socializzazione e nascita di reti relazionali tra le persone, per passare da un sistema di welfare passivo a un welfare attivo e capacitante, basato sulla costruzione di solidarietà sociale attraverso i servizi;
  • attivazione di processi e sistemi tesi a favorire la conoscenza diffusa e capillare dei servizi offerti per promuovere il pieno accesso alle opportunità messe a disposizione dal sistema territoriale.

 

(1) Linee guida sul rapporto tra pubbliche amministrazioni ed enti del terzo settore negli ARTT. 55-57 del D.LGS. N.117/2017 (CODICE DEL TERZO SETTORE); https://www.lavoro.gov.it/documenti-e-norme/normative/Documents/2021/DM-72-del-31032021.pdf

Fase 1 – Call for ideas: presentazione del partenariato e sintesi della prima idea progettuale

Si tratta di una prima fase in cui viene richiesto agli enti proponenti di illustrare sinteticamente una prima idea progettuale e in particolare il contesto di intervento, la struttura del partenariato e le reti di welfare territoriale già esistenti, gli elementi di innovazione della proposta progettuale, le eventuali precedenti esperienze o iniziative promosse, tutto ciò attraverso la compilazione di un apposito modulo da allegare alla domanda usando la piattaforma ROL entro il 21 febbraio 2022.

Indicativamente entro il mese di Maggio 2022, gli uffici della Fondazione procederanno alla selezione delle idee progettuali ritenute più coerenti sulla base della documentazione prodotta. Ciascun partenariato sarà invitato dalla Compagnia ad approfondire in un incontro i contenuti dell’idea progettuale e la struttura del partenariato. Le date e le modalità di realizzazione delle audizioni saranno comunicate in forma scritta.

Al termine dell’istruttoria, tra tutte le domande pervenute, saranno selezionate le candidature proposte da due sistemi territoriali piemontesi con i quali la Compagnia avvierà un percorso di co-progettazione e condivisione degli obiettivi strategici, da ritenersi obbligatorio e vincolante ai fini della deliberazione dei contributi.

Le idee progettuali che non saranno oggetto di specifica comunicazione da parte della Fondazione saranno da ritenersi escluse. La partecipazione alla call for action implica l’accettazione insindacabile delle decisioni relative alla selezione delle idee progettuali e alla successiva assegnazione dei contributi.

Fase 2 – Co-progettazione di dettaglio e formalizzazione della richiesta completa.

Il percorso di co-progettazione e condivisione degli obiettivi strategici, che verrà realizzato indicativamente nel secondo trimestre 2022 e accompagnato in ogni sua parte dalla Compagnia di San Paolo anche con l’eventuale ricorso di esperti esterni, comporterà la realizzazione delle seguenti attività:

  • elaborazione partecipata (in presenza – compatibilmente con la situazione pandemica – date da stabilire) di una ToC – Theory of Change che spieghi la causalità fra le proposte progettuali e i cambiamenti di medio-lungo periodo nei tre ambiti prioritari della presente call (vedi “Finalità generali”);
  • co-progettazione di dettaglio della proposta progettuale, con indicazione specifica di azioni, budget, partner, caratteristiche dei destinatari finali del progetto, localizzazione, tempi, ecc.;
  • co-costruzione del sistema di accompagnamento e monitoraggio del progetto;
  • identificazione di processi e meccanismi di raccolta integrata e sistematica dei dati di progetto per valutare l’impatto del medesimo e per costituire, a chiusura dello stesso, un patrimonio informativo importante che gli stessi sistemi territoriali potranno utilizzare anche in prospettiva;
  • elaborazione di un impianto valutativo dei risultati del progetto, affidato a soggetti esterni che si occupano di Monitoraggio e Valutazione (M&V). L’attuazione del Piano di Monitoraggio e Valutazione richiederà ai partenariati l’impegno ad attenersi ad uno specifico protocollo per la presa in carico dei destinatari e per la raccolta delle informazioni ad essi relative. Potrebbe inoltre prevedere la necessità di randomizzare l’accesso alle prestazioni per consentire di identificare un gruppo di controllo.
  • condivisione e validazione degli indicatori e degli strumenti di verifica utili sia al M&V che all’impostazione dei criteri di pagamento a risultato previsti dalla call for action.

Tale percorso, rivolto all’ente capofila e ai suoi partner, avrà lo scopo di fornire strumenti e accompagnamento utili alla progettazione di dettaglio, che dovrà essere formalizzata e inviata mediante la procedura ROL. Le richieste di contributo saranno portate alla valutazione degli organi deliberativi della Compagnia di San Paolo. Le deliberazioni, in senso positivo o negativo, saranno formalizzate agli enti selezionati con comunicazioni scritte, per via telematica, riportanti l’entità dell’eventuale contributo deliberato e le istruzioni necessarie per l’ottenimento dei fondi. Il contributo sarà erogato all’ente capofila in tranche successive, di cui l’ultima a saldo al termine delle attività, secondo quanto indicato nella lettera di delibera e nei suoi allegati. Si precisa che le attività di accompagnamento, monitoraggio e valutazione, analogamente al sostegno finanziario del progetto, costituiscono componenti integranti del sostegno della Fondazione; i promotori delle proposte selezionate dovranno assicurare massimo impegno e costanza nel seguire tali attività e nel concorrere alla loro realizzazione.

La call for action si rivolge a partenariati pubblico-privati attivi o da attivarsi in uno specifico territorio della Regione Piemonte, secondo le definizioni riportate più avanti.

Per progetto in partenariato si intende un intervento realizzato congiuntamente da un ente capofila (che formalizzerà la richiesta di contributo alla Fondazione Compagnia di San Paolo e, in caso di assegnazione, curerà i rapporti con la medesima) e da due o più enti partner. Un ente partner è definito come partner sulla base di un apporto sostanziale (non necessariamente in termini economici) nel processo di progettazione e realizzazione dell’iniziativa proposta; in ragione di tale apporto un ente partner è distinto da altri eventuali soggetti che possano comporre la rete attivata dall’iniziativa e che si qualificano come “soggetti della rete” (vedi a p. 11).

I partenariati devono obbligatoriamente comprendere almeno un ente pubblico e almeno due enti non profit con competenze nell’area dei servizi al lavoro, educazione e conciliazione. Capofila e partner dovranno dimostrare di avere competenze nell’ambito di intervento del progetto. Il partenariato dovrà essere fattivo e valorizzare i ruoli e le competenze di tutti gli enti promotori. Verranno considerate con particolare favore le idee progettuali che prevedranno la partecipazione di più enti partner e con caratteristiche tra loro diverse e complementari.

Si richiede che i rapporti tra capofila e partner di progetto vengano chiariti e descritti in termini di ruoli, responsabilità e partecipazione economica in fase di progettazione preliminare degli interventi (Fase I – idee progettuali).

L’ente capofila e i partner dovranno avere i requisiti di ammissibilità indispensabili per la accettabilità delle richieste alla Fondazione Compagnia di San Paolo. Solamente i soggetti membri del partenariato potranno essere destinatari di contributo.

Ogni ente potrà presentare in qualità di capofila un’unica proposta. Sarà tuttavia possibile partecipare in qualità di partner a più progetti presentati.

I partenariati dovranno essere composti da enti con funzioni di inserimento lavorativo, enti con funzioni relative alle politiche di educazione e conciliazione e da altre tipologie di enti.

A titolo esemplificativo, si specifica che i progetti potranno essere presentati in partenariato dai seguenti enti: Comuni; Unioni di Comuni; Distretti socio-sanitari; Aziende Sanitarie Locali; Consorzi Socio Assistenziali; Istituzioni scolastiche/CPIA; Centri per l’impiego; altri enti pubblici; Cooperative sociali e/o loro consorzi (servizi di conciliazione ed educativi); Imprese sociali; Agenzie formative e per il lavoro accreditate; Associazioni di volontariato; Associazioni di promozione sociale; Enti religiosi; altri soggetti del Terzo Settore; altri soggetti che perseguono finalità sociali e/o di inclusione sociale.

È auspicato e verrà considerato qualificante ai fini della valutazione delle idee progettuali il coinvolgimento di altri “soggetti della rete” che contribuiscano a diverso titolo alla realizzazione del progetto. Tra questi possono essere comprese anche associazioni datoriali, reti di imprese, enti bilaterali, sindacati. Come dichiarato, questa tipologia di Enti non può ottenere finanziamenti diretti dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

Infatti, come da Statuto e regolamento delle attività istituzionali della Fondazione Compagnia di San Paolo, non potranno essere beneficiari di contributo le persone fisiche, gli enti con finalità di lucro e le imprese commerciali (ad eccezione delle imprese strumentali, delle imprese e cooperative sociali come disciplinate dalla normativa vigente e da suoi eventuali aggiornamenti, oltreché delle cooperative operanti nel settore dello spettacolo, dell’informazione e del tempo libero). Per un approfondimento sui requisiti soggettivi e oggettivi indispensabili per la presentazione della richiesta di contributo si rimanda a quanto previsto nello Statuto, nel Regolamento per le Attività Istituzionali e nelle Linee applicative del Regolamento per le Attività Istituzionali della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Le idee progettuali dovranno:

  • contribuire al raggiungimento degli obiettivi e risultare coerenti rispetto a quanto previsto nella call for action;
  • essere realizzate in Piemonte su territori interessati a potenziare l’infrastruttura del welfare locale. La call for action esclude il territorio della Città di Torino, già interessato da altre linee di intervento della Fondazione Compagnia di San Paolo;
  • essere realizzate in un territorio con una popolazione complessiva preferibilmente compresa tra 80.000 e 150.000 abitanti;
  • prevedere attività con durata minima di 24 mesi e una durata massima fino a 36 mesi;
  • essere realizzate da partenariati multisettoriali e multi-attore composti da almeno un ente pubblico e due enti no profit con competenze nell’area dei servizi lavorativi, di educazione e conciliazione e con la capacità di coinvolgere attivamente soggetti diversi, anche inediti, del territorio;
  • essere fortemente orientate al risultato e aderire alla costruzione di un sistema di data collection e data management a supporto della gestione dell’iniziativa, delle decisioni e della verifica dei risultati e degli outcome, anche ai fini del contributo a risultato e del bonus di sostenibilità;
  • essere formulate in modo da inserirsi sinergicamente e in modo complementare con gli interventi e le azioni promosse dal sistema pubblico e privato del territorio;
  • individuare un bacino di 200/250 donne ed assicurare la presa in carico di un bacino di utenza di almeno 125 donne per sistema territoriale che presenta l’idea progettuale, profilate secondo le caratteristiche indicate nella call for action (vedi p. 6) e collaborando con la Compagnia di San Paolo all’individuazione delle modalità di coinvolgimento ritenute più idonee, tenuto conto del disegno di valutazione previsto;
  • mettere a disposizione del sistema una figura di raccordo della rete (es: Welfare Manager Territoriale) – con il compito di favorire il raccordo tra enti e attori territoriali e analizzare i bisogni sociali in funzione delle caratteristiche del territorio – e più figure per la presa in carico (es: Case Managers) anche provenienti dal settore pubblico, attente alle dimensioni occupazionali, formative e educative attraverso un approccio centrato sulla famiglia;
  • elaborare una precisa mappa dei servizi offerti. La Compagnia di San Paolo metterà a disposizione dei sistemi territoriali selezionati strumenti già sperimentati in progetti similari utilizzabili nelle progettualità in questione;
  • aderire al sistema di governance dell’iniziativa come più oltre definita;
  • aderire al sistema di monitoraggio e valutazione previsto;
  • predisporre il piano di sostenibilità economica e istituzionale delle azioni promosse dal progetto, al fine di garantire la continuità dei risultati raggiunti e la programmazione di attività future sulla base delle lezioni apprese e delle buone pratiche identificate all’interno delle progettazioni implementate;
  • condividere e collaborare alla realizzazione del piano di comunicazione, definito in sinergia con la Fondazione Compagnia di San Paolo, al fine di favorire azioni di sensibilizzazione e valorizzazione degli apprendimenti sulle tematiche oggetto della presente call for action.

L’investimento complessivo della Compagnia agli interventi che verranno selezionati sarà in totale pari a € 2.250.000.

Il contributo della Compagnia a ciascun progetto coprirà fino al 90% dei costi e non potrà essere inferiore a € 500.000 per proposta progettuale. Il costo del progetto e la relativa richiesta di contributo dovranno essere commisurati con la popolazione di riferimento del territorio, con le caratteristiche e il numero dei destinatari identificati e con l’intensità delle azioni progettuali presentate a fronte dell’analisi del contesto e dei bisogni.

Alla copertura del restante 10% potranno concorrere autofinanziamenti, contributi pubblici e/o privati, donazione di beni, prestazioni professionali pro bono (2). Non potrà essere valorizzata l’attività di volontariato non riconducibile a una prestazione professionale pro bono, ma potrà tuttavia essere esplicitata nella descrizione delle attività e costituirà elemento premiante nella valutazione dell’idea progettuale. Il cofinanziamento dei costi del progetto da parte degli enti promotori può essere effettuato anche attraverso la messa a disposizione di personale utile ai fini dell’iniziativa. In merito alle modalità di valutazione dell’ammissibilità del cofinanziamento proposto da enti pubblici, si precisa che le prestazioni rientranti nell’impegno ordinario di personale strutturato dipendente di un ente pubblico potranno essere portate a cofinanziamento nella misura in cui siano riferite esclusivamente all’intervento che verrà proposto e con chiara indicazione (al momento della rendicontazione) della quota ad esso relativo.

 

(2) Per prestazioni professionali pro bono si intendono esclusivamente i servizi svolti da professionisti (avvocati, notai, commercialisti, ecc.) che scelgono di non far pagare la propria prestazione nell’ambito di una specifica attività del progetto, quantificando economicamente la propria prestazione in apposita nota.

Al fine di apportare innovazione di sistema, la presente iniziativa vuole stimolare il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tutti gli operatori pubblici e privati organizzati in sistemi territoriali verso il raggiungimento di comuni obiettivi di rilevanza sociale.

Il contributo deliberato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo sarà riconosciuto in tranche previa verifica della rendicontazione e dei suoi allegati. L’ultima tranche, pari al 15% del contributo della Compagnia e comunque non superiore all’ammontare ammesso in fase di rendicontazione, sarà erogata sulla base dei risultati raggiunti.

Ai fini dell’erogazione della quota a risultato (pari al 15% del contributo massimo accordato dalla Compagnia di San Paolo), concorreranno:

  • per il 70% gli esiti dei percorsi individuali di accompagnamento al lavoro e alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro rivolti alla donne oggetto della presente call for action, unitamente alla fruizione delle opportunità educative del territorio cui avranno accesso i loro figli;
  • per il 30% le azioni messe in campo per rafforzare l’infrastrutturazione sociale e la sostenibilità futura degli interventi.

Il raggiungimento dei risultati sarà verificato attraverso la misurazione di alcuni indicatori, la cui validazione avverrà durante la fase II, tenendo conto del percorso di co-progettazione e di condivisione degli obiettivi strategici dell’iniziativa. A ciascun indicatore di performance verrà assegnato un punteggio attraverso il quale sarà possibile determinare il livello di performance raggiunto dall’intero progetto. Per una prima indicazione sugli indicatori minimi delle progettazioni, fare riferimento all’allegato A.

Laddove, la performance complessiva del progetto risultasse a conclusione delle attività superiore all’85%, considerati sia gli esiti dei percorsi individuali rivolti alle donne e ai loro figli (accompagnamento al lavoro e conciliazione, percorsi educativi) sia le azioni per l’infrastrutturazione sociale, la Fondazione Compagnia di San Paolo potrà mettere a disposizione del partenariato un “premio di sostenibilità” fino a 100.000 euro. Tale “premio” dovrà essere utilizzato al termine del progetto per proseguire il lavoro di infrastrutturazione sociale al fine di migliorare la condizione occupazionale delle donne e la fruizione di percorsi educativi di qualità per i loro figli. Le modalità di erogazione del “premio di sostenibilità” saranno concordate tra le parti.

La rendicontazione delle proposte dovrà essere presentata mediante la compilazione della modulistica dedicata nel sistema ROL. I soggetti selezionati dovranno rendicontare il progetto nella sua totalità (co-finanziamento incluso). Il saldo del contributo non potrà in nessun caso essere superiore al 90% dei costi effettivamente sostenuti. Eventuali diverse disposizioni potranno essere comunicate nella lettera di delibera. La Fondazione potrà effettuare verifiche dirette o indirette sull’attuazione dell’iniziativa e sulle sue concrete ricadute.

I costi ammissibili includono spese per personale o collaboratori, affitto di locali, acquisto di attrezzature o materiali, rimborsi spese a volontari, acquisto di beni e servizi, presa in carico integrata del target di progetto (a titolo esemplificativo: percorsi di politica attiva del lavoro, sviluppo di competenze per il lavoro, indennità di tirocinio, incentivi alla frequenza di percorsi formativi, servizi di conciliazione, rafforzamento delle reti sociali e personali, accesso ai servizi pubblici e privati del territorio), azioni e/o percorsi a sostegno della genitorialità, costi per la predisposizione di piattaforme di servizi, costi di comunicazione e diffusione, attività di coordinamento, costi indiretti (i costi per quest’ultima voce non potranno superare il 7% del budget totale). I costi per ristrutturazione e manutenzione di beni immobili e altri costi oggetto di ammortamento non potranno essere superiori al 10% del contributo; non sono considerati ammissibili i costi relativi all’acquisto di beni immobili. Inoltre, le prestazioni effettuate dal personale strutturato dipendente di un ente pubblico potranno essere presentate a valere sul contributo deliberato solo per prestazioni esclusivamente dedicate al progetto eccedenti l’attività ordinaria, previo invio di documentazione relativa.

La partecipazione alla call for action comporta automaticamente l’accettazione delle procedure, dei criteri e delle indicazioni ad esso riferiti. La mancanza dei requisiti e l’inosservanza delle condizioni e delle procedure previste comporteranno l’esclusione della richiesta di partecipazione.

Fase I

Per presentare la candidatura alla call for action è obbligatorio utilizzare esclusivamente la procedura “ROL richiesta on-line”, nella sezione “ROL” del sito della Fondazione, utilizzando il modulo specifico per la presente iniziativa denominata “Equilibri”. Alla richiesta dovranno essere allegati:

  • l’idea progettuale, secondo un form prestabilito indicato dalla Compagnia di San Paolo e scaricabile on line (allegato B). I documenti andranno compilati in tutte le loro parti, datati, firmati dal legale rappresentante dell’ente capofila e da tutti i soggetti del partenariato proponente il progetto;
  • le schede Ente Partner, secondo un form prestabilito, compilate e firmate da ciascun componente del partenariato (allegato C). Le schede trasmesse dovranno essere pari al numero di partner della rete.

Si ricorda che la procedura dà la possibilità di allegare altra documentazione ritenuta necessaria.

Il termine di presentazione delle proposte della Fase I è fissato entro il 21 febbraio 2022 alle le ore 15. Entro tale termine sarà necessario chiudere e inviare la richiesta, debitamente firmata, tramite il sistema ROL nel sito della Fondazione Compagnia di San Paolo. Oltre tale orario non sarà più possibile operare sulla richiesta, si raccomanda pertanto di concludere la compilazione della domanda in tempo utile alla sua corretta trasmissione digitale entro il termine.

Fase II

Terminata la fase di coprogettazione, gli enti che avranno superato la fase di istruttoria e selezione saranno invitati a formalizzare la richiesta di contributo presentando un progetto di dettaglio, integrando le informazioni già inviate sulla piattaforma ROL. Alla richiesta dovranno essere allegati, pena l’inammissibilità della proposta, i documenti progettuali predisposti secondo i form che saranno messi a disposizione dalla Fondazione Compagnia di San Paolo al termine della Fase I. Si ricorda che la procedura offre la possibilità di allegare altra documentazione ritenuta utile.

Laddove ne riscontrasse la necessità, la Fondazione si riserva di richiedere informazioni aggiuntive e integrazioni.

Il termine di presentazione delle proposte della seconda fase sarà definito e ne sarà data comunicazione per iscritto alle parti interessate completato il percorso di accompagnamento e co-progettazione.

Indicativamente il termine di presentazione dei progetti di dettaglio è fissato entro il secondo semestre del 2022.

La Compagnia nominerà una Commissione di valutazione che esaminerà e selezionerà nel merito le idee progettuali correttamente pervenute tramite il sistema ROL Tra gli elementi di valutazione previsti:

  • rilevanza dell’iniziativa rispetto al contesto di intervento e coerenza rispetto agli obiettivi e i principi enunciati nella call for action;
  • chiarezza, qualità e completezza delle informazioni presenti nella proposta di idea sottoposta nella Fase I;
  • composizione e multisettorialità del partenariato, capacità dello stesso di coinvolgere soggetti del territorio tra loro diversi e inediti;
  • esperienza dei soggetti proponenti sui temi oggetto della call for action, incluse precedenti iniziative concluse o in corso;
  • valore aggiunto del progetto rispetto all’offerta di servizi per il lavoro, di educazione e di conciliazione già presenti sul territorio;
  • presenza di elementi innovativi nell’impianto delle azioni e nella metodologia delle idee progettuali proposte, con particolare riferimento all’infrastrutturazione del sistema di welfare locale;
  • presenza di elementi di sostenibilità economica per le azioni proposte;
  • altri elementi rilevanti acquisiti in sede di audizione.

La selezione avverrà, con modalità comparative, a insindacabile giudizio della Fondazione. Il processo di selezione potrà anche eventualmente includere incontri/audizioni con i partenariati proponenti da parte della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Gli esiti della prima fase I verranno comunicati entro il primo trimestre del 2022, mediante pubblicazione dell’elenco dei progetti selezionati nel sito della Fondazione Compagnia di San Paolo.

È inteso che le iniziative non citate in tale elenco debbono ritenersi non accolte e quindi escluse dall’attribuzione di contributo. Agli enti selezionati perverrà una successiva comunicazione con le necessarie indicazioni.

I progetti saranno monitorati nella loro esecuzione e valutati nella loro capacità di raggiungere gli obiettivi stabiliti. In particolare, la valutazione d’impatto sarà realizzata attraverso l’applicazione di metodologie quali/quantitative scientificamente rigorose che potranno, qualora fattibile, prevedere anche l’adozione di un metodo sperimentale con individuazione di un gruppo di controllo (ossia un gruppo di destinatari, selezionato mediante estrazione a sorte, il cui ingresso nel programma potrà essere ritardato o escluso).

Il monitoraggio sarà effettuato attraverso la predisposizione di una piattaforma di raccolta dati che consentirà di:

  • profilare i partecipanti (madri e figli) per caratteristiche (osservabili e non osservabili) e i relativi bisogni;
  • documentare per ciascuna persona presa in carico la data di inizio del percorso, la tipologia di servizi forniti (accoglienza, formazione professionale, servizi educativi e opportunità formative, orientamento, etc…), l’ente territoriale pubblico o privato che li ha offerti, il numero di ore e il costo relativo di ciascun servizio fornito
  • monitorare il raggiungimento degli indicatori di performance previsti dal progetto, tra cui: i risultati ottenuti dai partecipanti in termini di frequenza, partecipazione attiva alle opportunità educative e formative, attestazione competenze (diploma di corsi di formazione, professionalizzanti, etc…), successo nel trovare un lavoro con relativo dettaglio sul tipo di lavoro (settore, durata, remunerazione, numero ore, policy di conciliazione, etc…), ampliamento delle relazioni educative e delle reti informali di supporto anche alla genitorialità.

La governance del progetto prevede due distinti livelli.

Nel primo livello è prevista la costituzione di un “Comitato Strategico e di Indirizzo”, composto da rappresentanti della Compagnia di San Paolo e da referenti di enti che collaborano con la fondazione sui temi oggetto dalla call for action; il Comitato Strategico e di Indirizzo avrà il ruolo di supervisione complessiva delle azioni realizzate dalle iniziativa promosse dai due sistemi territoriali identificati e si avvarrà del supporto degli esperti coinvolti nella attività di monitoraggio e valutazione dell’iniziativa”.

Il secondo livello riguarda invece le due singole progettualità che verranno selezionate nell’ambito della presente Call e che dovranno prevedere una specifica struttura di governance, capace di rendere sistematico il flusso di informazioni, di comunicazione tra i diversi partner del sistema territoriale coinvolto e la presa di decisioni, oltre che prevedere precisi meccanismi di informazione, condivisione, interlocuzione e scambio con gli enti/attori coinvolti nel primo livello della governance.

Informazioni e chiarimenti potranno essere richiesti all’indirizzo email: equilibri@compagniadisanpaolo.it.

Domande di natura tecnica sulla compilazione della ROL potranno essere poste all’indirizzo email assistenzarol@compagniadisanpaolo.it.

Sessioni per chiarimenti e approfondimento:

  • 16 dicembre (h 10-12) – Novara e Verbano Cusio Ossola
  • 16 dicembre (h 15-17) – Cuneo, Asti, Alessandria
  • 17 dicembre (h 10-12) – Città Metropolitana di Torino
  • 20 dicembre (h 14 -16) – Biella e Vercelli

È necessaria la prenotazione via email a equilibri@compagniadisanpaolo.it entro il 10 dicembre, indicando il territorio di riferimento.

Creare una rete è essenziale: per questo abbiamo chiesto a tre enti del Comitato di indirizzo dell’iniziativa, di raccontarci il valore aggiunto che Equilibri può rappresentare per contribuire al benessere dei territori e delle comunità.

Equilibri – Camera di commercio di Torino

Equilibri – Forum Terzo Settore in Piemonte

Equilibri – ANCI Piemonte

Equilibri – Una sfida per le reti territoriali

Call for action “Equilibri”: al via il percorso di approfondimento

Call for action “Equilibri”: Progettare opportunità, un percorso di approfondimento sui temi di Equilibri: La genitorialità è condivisa? 

Questo Bando contribuisce al raggiungimento dei seguenti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

SDG 4  Istruzione di qualità
SDG 5  Parità di genere
SDG 8 Lavoro dignitoso e crescita economica