Bagni Pubblici di Via Agliè, Barrito, Casa del Quartiere San Salvario, Officine CAOS, Casa nel Parco, Cascina Roccafranca, Cecchi Point, Più SpazioQuattro. Sono le otto Case del Quartiere di Torino, spazi pubblici riqualificati, ubicati su tutto il territorio cittadino, che si presentano come luoghi accoglienti e accessibili, aperti a cittadine e cittadini di ogni età che qui trovano sedi ideali per la partecipazione e l’aggregazione sociale, oltre ad iniziative, progetti e attività in ambito sociale e culturale.
Questa mattina nella Sala Colonne di Palazzo Civico, la Rete delle Case del Quartiere ha presentato la Valutazione dell’impatto sociale 2024, un documento di sintesi e analisi, funzionale al relazionare ciò che le Case realizzano quotidianamente nel corso dell’anno con l’impatto che il loro agire genera sul territorio e sulle comunità locali di riferimento, con duplice funzione di esplicitare all’esterno i risultati raggiunti e trarre elementi per imparare dall’esperienza e migliorare i servizi offerti alla cittadinanza. Alla presentazione sono intervenuti il sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo, il direttore della rete delle Case del Quartiere Roberto Arnaudo, il Segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo Alberto Anfossi e l’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli. Ad Eleonora Guidi, project manager della rete delle Case del Quartiere, è stato affidato il compito di illustrare i principali dati e risultati emersi dal lavoro.
Le otto Case del Quartiere di Torino formano una rete riconosciuta di spazi civici e rappresentano una buona pratica di co-progettazione tra pubblico e privato che integra cultura, welfare e partecipazione. Da San Salvario a Barriera di Milano, da Mirafiori a Vallette, le Case coinvolgono territori con 315.779 residenti, il 36,8% della popolazione torinese, e operano in stretta collaborazione con la Città di Torino e con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo.
“Le Case del Quartiere – dichiara il sindaco Stefano Lo Russo – sono davvero un modello virtuoso nella nostra città: sono spazi ricreativi e culturali che promuovono una socialità positiva, luoghi dove si possono trovare servizi di prossimità, risposta a bisogni sociali e occasioni di aggregazione per tutte le età. Una città più sicura si costruisce anche attraverso luoghi che, come questi, non solo garantiscono un presidio costante sul territorio ma sanno creare il senso di comunità, rendendo coloro che li frequentano partecipi di un progetto collettivo, dove i diritti delle persone vanno di pari passo con la promozione della coesione sociale. In questa cornice, l’analisi valutativa del loro impatto sociale è ancora più importante perché ci restituisce in modo scientifico il contributo che la Rete delle Case ha saputo mettere a disposizione della comunità cittadina, diversificando l’offerta in base alle necessità di ciascun territorio e ai cambiamenti che lo contraddistinguono, e quali asset strategici possano ancora essere migliorati per continuare a generare un impatto positivo sulla vita delle persone nei nostri quartieri”.
“Le Case del Quartiere sono una delle infrastrutture civiche più significative del nostro territorio: spazi di prossimità, partecipazione e welfare culturale che mettono le persone e le comunità al centro – dichiara Alberto Anfossi, Segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo -. La Valutazione di Impatto Sociale conferma la solidità di un modello capace di attivare oltre mille partner e di generare valore condiviso grazie alla collaborazione tra pubblico, Terzo Settore e Fondazione. Il nostro sostegno, che si fonda sulla collaborazione strutturale con la Città di Torino, punta a rafforzare capacità, sostenibilità e innovazione, senza sostituirci alle comunità ma accompagnandone la crescita. La Rete è oggi un attore strategico, capace di diffondere buone pratiche e supportare altri territori per la creazione o il rafforzamento di esperienze analoghe”.
Il Report di valutazione di impatto 2024 documenta 2.188 attività realizzate (+20% rispetto ai dati del 2022) tra settembre 2023 e agosto 2024, per un totale di 103.958 ore, 199.340 partecipanti e 580.483 passaggi (+17% sul 2022). La programmazione spazia dall’inclusione sociale (19,4%) all’educazione e ambiente (19,3%), alla cultura e arte (17,3%), sostenuta da 1.017 partner composti da associazioni e gruppi informali di cittadini attivi.
Le Case garantiscono ciascuna 90,8 ore medie di apertura settimanale, una scelta che riflette la volontà di essere anche presidio territoriale, oltre che servizio pubblico continuativo e accessibile.
“Questo strumento di valutazione – spiega Roberto Arnaudo, direttore della Rete delle Case di Quartiere – ci permette di misurare ed esplicitare più efficacemente il valore delle Case e degli investimenti a loro destinati. I numeri ci confortano e dimostrano che il lavoro sin qui svolto ci ha permesso di coinvolgere sempre più cittadini, gruppi e associazioni in un percorso di partecipazione attiva”.
“Le Case del Quartiere rappresentano un patrimonio civico e collettivo tra i più preziosi della nostra città – dichiara l’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli –. I dati presentati oggi confermano che quando pubblico e privato sociale collaborano in modo continuo e strutturato, si costruiscono politiche pubbliche capaci di generare una cultura di prossimità e partecipazione. L’aumento delle attività, dei frequentatori e dei percorsi di sostegno anche sociale dimostra che questi spazi rispondono a bisogni reali e in evoluzione. Oggi più che mai, questa rete diffusa si afferma anche come laboratorio di innovazione sociale, capace di sperimentare nuovi strumenti, modelli organizzativi e servizi di welfare che mettono al centro le persone e le comunità. Come Amministrazione siamo impegnati a rafforzare questo modello di rete perché, in ogni quartiere, le torinesi e i torinesi possano trovare luoghi accoglienti, accessibili e capaci di creare legami sociali e nuove opportunità di crescita condivisa”.
Alla base del loro funzionamento c’è una strategia di funding mix che permette la conciliazione tra autonomia economica e funzione pubblica. Un equilibrio fondato su principi di accessibilità e pari opportunità che garantisce servizi e spazi aperti a tutta la cittadinanza. L’88% delle attività (eventi, laboratori, sportelli, corsi) restano infatti gratuite o a tariffe fortemente contenute rispetto al mercato, preservando la matrice sociale e inclusiva delle Case.
Nel 2024 gli sportelli sociali delle Case hanno registrato +21,7% di utenti e hanno raggiunto oltre 4.200 persone, con attività di segretariato sociale, facilitazione digitale, sostegno alimentare e percorsi di inclusione sociale.
Gli operatori attivi nelle Case sono 124 (+36% sul 2022), con 40,3% di contratti stabili e 74 persone fragili inserite lavorativamente. Le entrate 2023 ammontano a 2,9 milioni di euro (+52% sul 2021), con una forte capacità di auto-finanziamento e generazione di progetti e iniziative. In forte crescita anche il numero complessivo di partner che contribuiscono alla diversificazione delle attività e alla ricchezza della programmazione di ciascuna Casa: 610 partner stabili e 407 partner non continuativi, per un totale di 1.017 tra enti territoriali e persone fisiche, rispetto ai 659 del 2022.
L’Indagine qualitativa su 800 frequentatori e 130 associazioni partner evidenzia alta soddisfazione: le Case sono percepite come luoghi inclusivi (4,7/5) e spazi di partecipazione attiva (4,3/5).
La valutazione dell’impatto sociale è un percorso di analisi avviato nel 2017, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e l’iniziale collaborazione scientifica di Euricse, proseguito poi negli anni autonomamente dalla Rete grazie all’acquisita professionalità negli ambiti della raccolta ed elaborazione dati e dell’analisi e valutazione di progetti nel settore socio- culturale. Un equilibrio che si fonda su principi di accessibilità e pari opportunità, garantendo servizi e spazi aperti a tutta la cittadinanza, anche grazie a politiche economiche mirate: gran parte delle attività resta gratuita o a tariffe inferiori rispetto al mercato, preservando la matrice sociale e inclusiva delle Case.
Al seguente link è possibile consultare il Report VIS 2024.
