Un progetto integrato a Barriera di Milano con al centro la comunità: dai più piccoli agli adolescenti alle famiglie

Data di pubblicazione: 26 Maggio 2021
Obiettivo
Persone.

Torino, 26 maggio 2021 – È stato presentato oggi N. O. E. Nuovi Orizzonti Educativi, azione territoriale del programma “Una comunità che educa”. Ha l’obiettivo di supportare lo sviluppo di una comunità educante nel quartiere di Barriera di Milano attraverso la proposta di nuove opportunità educative extrascolastiche per famiglie, bambine e bambini, ragazzi e ragazze grazie alla forte sinergia fra scuola, enti locali e privato sociale.

Il programma integrato “Una comunità che educa” è promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, dalla Città di Torino – Assessorati alle Politiche educative, alle Politiche sociali, alle Politiche giovanili – dalla Circoscrizione VI e dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte e si caratterizza per stimolare un ecosistema educante capace di apprendere dal fare e costruire alleanze educative che operano in modo integrato e data driven.Attraverso un processo partecipato, facilitato dagli enti promotori, ha preso vita N.O.E., costruito dal confronto tra i numerosi attori presenti nel quartiere (scuole, servizi territoriali, enti e istituzioni educative e culturali, associazioni, imprese sociali, gruppi informali di giovani, famiglie …) per costruire una comunità educante coesa e interconnessa. N.O.E. infatti integra, coordina e mette a sistema in un triennio (2021-2023) le esperienze e le competenze di oltre 33 soggetti del territorio che si impegnano a costruire un percorso educativo territoriale che fin da ora abbia i caratteri della sostenibilità futura.

Vuole essere motore di cambiamento e strumento per favorire una comunità e un senso di appartenenza rafforzati rendendo protagonisti i più piccoli e i più grandi, passando attraverso scuola, famiglia e opportunità territoriali.

“Con questo progetto la Fondazione Compagnia di San Paolo, la Città di Torino, la Circoscrizione VI e l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte vogliono rafforzare la comunità educante del quartiere Barriera di Milano perché diventi sempre più capace di assumere come propria responsabilità i percorsi di crescita e educazione delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi, lavorando per rimuovere le disuguaglianze e per prevenire e contrastare la povertà educativa. Con Una comunità che educa e con le azioni territoriali di N.O.E. si vuole potenziare in un arco temporale di tre anni il lavoro di rete di enti e istituzioni chiamati sempre più a navigare l’incertezza di questi tempi, sostenendoli anche con strumenti di analisi per supportare decisioni e per migliorare l’efficacia degli interventi educativi” afferma Francesco Profumo, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo.

“Una Comunità che educa” non è un progetto che inizia e si conclude in un arco temporale definito, bensì un piano sistemico di interventi di medio lungo periodo, ossia un’azione strutturata sulla persona, intesa come capitale umano e risorsa della società, e sull’educazione come leva primaria per colmare diseguaglianze ed evitare discriminazioni, ricucire le comunità, istruire e formare le nuove generazioni. In questa chiave, il “fare Scuola” assume una valenza più ampia rispetto al suo significato formale tradizionale; la Scuola diviene il luogo in cui, in una logica di civic center, si offre a chi vive in quel contesto di riferimento, insieme a quello educativo istituzionale, una gamma variegata di altri servizi, culturali e ricreativi. Questo è il “fare Scuola” di una “Comunità che educa”, sottolinea Fabrizio Manca, Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte.

Questo progetto – sottolinea la sindaca di Torino, Chiara Appendino – è un esempio di che cosa significhi unire le forze per dare risposta alle difficoltà che, quotidianamente, affrontano le nostre comunità e farlo in Barriera di Milano rappresenta un segnale ancora più forte, perché si tratta uno dei nostri quartieri con maggiori problemi. Occorre non dimenticare – aggiunge la prima cittadina del capoluogo piemontese – che, quando si parla di comunità e di riqualificazione urbana, si deve sempre tener conto di due aspetti: delle infrastrutture materiali e, allo stesso tempo, di quelle immateriali.  NOE Una comunità che educa si concentra sulle infrastrutture immateriali: fa in modo, a partire dalle famiglie, dai bambini e dalle bambine, dai ragazzi e dalle ragazze, che tutti gli abitanti di Barriera si sentano parte, condividano e partecipino alla realizzazione di un progetto comune. Questo senso di appartenenza a un quartiere, di comunità, di “costruzione insieme” può diventare il cambiamento positivo capace di fare la differenza. Desidero ringraziare – conclude Appendino – la Fondazione Compagnia di San Paolo, l’Ufficio Scolastico Regionale, la Circoscrizione e le trentatré realtà della zona che sono impegnate nel sostenere questa iniziativa che si pone perfettamente in linea con le azioni intraprese dalla Città”.

“Il territorio di Barriera di Milano è da sempre caratterizzato da una grande vivacità culturale, associazionistica e sociale. Un quartiere laboratorio, sempre in mutamento, capace di diventare terreno fertile per i semi della sperimentazione e dell’esperienza. Una Comunità che educa ha rappresentato fin dal primo momento un’occasione preziosa, che da tempo desideravamo e cercavamo: l’occasione di mettere in rete gli attori del territorio e coinvolgerli in una progettualità concreta, di ampio respiro temporale. Chiunque abbia la fortuna di lavorare in Barriera di Milano e più in generale in Circoscrizione 6 vive l’incredibile ricchezza del mondo delle associazioni, ma allo stesso tempo deve fare i conti con la grande difficoltà nel fare sistema tra questa ricchezza, nel farla conoscere adeguatamente, nel permettere una crescita esponenziale delle esperienze. Le azioni di NOE e il percorso di Una comunità che educa ci consentono di mettere le basi per aiutare tutta la nostra ricchezza a volare più in alto” sottolinea Carlotta Salerno, Presidente della Circoscrizione VI della Città di Torino.

Nel quartiere Barriera di Milano il reddito medio delle famiglie risulta tra i più bassi della città, sono presenti sistemi familiari con alta numerosità dei componenti, è concentrata la maggior parte di persone tra i 15-29 anni che non studiano e non lavorano ed è presente la più alta concentrazione di bambini nella fascia d’età 0-6 anni (il 6,3% contro il 5,3% della Città) di cui il 44% è di cittadinanza non italiana.

Anche tenendo conto di questi dati e del fatto che l’attuale situazione sanitaria ha acuito diseguaglianze economiche e sociali, N.O.E. si impegna a creare in un quartiere ricco di attività e di iniziative nuovi spazi di partecipazione e di co-progettazione, occasioni di confronto, di condivisione e di ascolto reciproco con i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, e le famiglie. L’intento è di mantenere un focus sulla dimensione interculturale degli interventi, modificando le esperienze di segregazione e di separazione tra le varie culture, promuovendo invece inclusione e coesione sociale, per costruire ponti e non muri all’interno di una comunità territoriale sempre più inclusiva.

Il progetto propone attività per tre diversi target d’età.

  • Kids 0-5 anni: attività a misura di bambina e di bambino che mettono al centro le famiglie sostenendo la genitorialità e offrendo spazi di gioco e scoperta per i più piccoli. I progetti educativi, realizzati con una stretta collaborazione tra servizi formali e opportunità informali sono realizzati per rispondere ai diversi bisogni dei bambini e delle famiglie, creando “ponti” tra culture diverse.
  • Young 6-13 anni: attività che accompagnano i più giovani nel loro percorso di crescita, cercando di contrastareil fenomeno della dispersione scolastica e sostenendoli nell’esprimere le loro potenzialità attraverso attività educative extrascolastiche. La scuola diventa anche fuori dall’orario scolastico un centro civico, luogo di opportunità, incontri e partecipazione.
  • Pioneer 14-18 anni: attività che puntano a dare voce ai giovani adolescenti di Barriera e li sfidano a mettersi in gioco e a diventare protagonisti in modo responsabile e solidale all’interno della loro comunità

 

Le attività in corso e future

In questi primi mesi le attività 0-5 anni (Kids) si sono svolte prevalentemente online e hanno previsto sia letture rivolte a bambini e bambine degli asili nidi e delle scuole dell’infanzia, sia incontri con i genitori in cui affrontare tematiche quali il sonno o la routine dei più piccoli. A breve saranno organizzati incontri in presenza con i genitori nei cortili delle scuole e attività laboratoriali con bambini e bambine nelle scuole coinvolte.

A partire dal 28 maggio le attività per i giovani dai 6 ai 13 anni (Young) saranno in presenza, nel rispetto della normativa covid e prevederanno laboratori di costruzione di strumenti con materiale di recupero e sperimentazione di improvvisazione sonora, attività teatrali  per l’esplorazione dello spazio, la conoscenza di sé e dell’altro,  giochi nell’orto urbano per riscoprire il contatto con la natura,  giochi di movimento anche provenienti da altre parti del mondo, esperienze  artistiche gratuite organizzate negli spazi pubblici di Barriera di Milano.

Le attività Pioneer hanno messo in sfida i ragazzi e le ragazze del quartiere attraverso una indagine da loro progettata e realizzata per capire insieme ai loro coetanei quali sono gli spazi pubblici più frequentati e come renderli più fruibili. Dai risultati i ragazzi e le ragazze progetteranno attività, anche piccoli interventi, per rendere questi luoghi più accoglienti, non solo per i 14-18enni, ma anche per tutte le altre persone della comunità che li abitano.

 

Da oggi è online il sito del progetto www.noebarriera.it dove si potranno trovare tutte le attività disponibili per le famiglie, i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze.