Un percorso che unisce ricerca, co-progettazione e sperimentazione per accompagnare ragazze e ragazzi con disabilità intellettiva nella transizione verso l’età adulta, rafforzando reti, strumenti e processi per costruire un modello integrato e replicabile di accompagnamento alla vita adulta.
Il progetto nasce all’interno delle Missioni Educare per crescere insieme, Favorire il lavoro dignitoso e Diventare Comunità dell’Obiettivo Persone della Fondazione Compagnia di San Paolo, che ha dato origine e continuità a un lavoro di ricerca, confronto e innovazione condiviso tra enti pubblici, scuole, servizi, imprese e realtà del privato sociale.
Fin dalle prime fasi, la Fondazione ha interpretato un ruolo di regia e accompagnamento, coordinando il Tavolo tecnico interdisciplinare, facilitando gli incontri di co-progettazione, curando il monitoraggio dei processi e promuovendo la diffusione degli apprendimenti.
L’obiettivo è stato quello di definire un metodo di lavoro replicabile che metta al centro le persone e i loro bisogni, valorizzando il ruolo delle famiglie e rafforzi la collaborazione tra tutti gli attori della rete.
PASSAGGI si inserisce in un impegno più ampio che la Fondazione intende mantenere, contribuendo a una sperimentazione per la costruzione di un approccio integrato e sostenibile per accompagnare le persone con disabilità intellettive. Un percorso che punta a rafforzare le capacità dei territori intesi come ecosistemi, attivando processi trasformativi nelle organizzazioni e promuovendo alleanze competenti tra servizi, enti del terzo settore, scuole, organizzazioni, altre realtà del territorio e comunità educanti, così da generare risposte più solide, coordinate e realmente inclusive.
Origine e visione
Il progetto affonda le sue radici in una ricerca condotta tra ottobre 2021 e giugno 2022 sulla città di Torino. L’indagine ha permesso di raccogliere le esperienze di famiglie con figli e figlie con disabilità intellettiva, degli operatori e delle operatrici di ambito scolastico e socio-educativo, di referenti dei servizi territoriali e delle realtà del terzo settore coinvolte nei percorsi di crescita e inclusione.

Dalla ricerca alla co-progettazione
Tra il 2022 e il 2023 il Tavolo tecnico interdisciplinare ha lavorato per costruire una base comune, avviando un intenso processo di meta-riflessione che ha integrato storie di vita di persone con disabilità intellettiva, analisi dei processi e momenti di confronto pratico.
Da questo percorso sono emerse tre direttrici su cui avviare la fase successiva di co-progettazione: la sperimentazione di modalità operative condivise, la promozione della formazione e della consapevolezza tra gli enti e la creazione di occasioni per diffondere buone prassi tra tutti gli attori coinvolti.

Nel 2023 la nuova fase di co-progettazione ha trasformato queste direttrici in percorsi sperimentali, individuando chi coinvolgere direttamente.
Il lavoro si è concentrato su ragazze e ragazzi tra i 15 e i 25 anni, in particolare in uscita dalla scuola superiore e su un piccolo gruppo di giovani adulti inattivi.
Le azioni sono state modellate per rispondere ai bisogni emersi dall’ascolto diretto delle persone partecipanti e delle loro famiglie.
Avvio del progetto PASSAGGI
Il progetto PASSAGGI assume una forma concreta nel 2024, quando l’impianto definito in fase di co-progettazione si traduce in un percorso modulare che combina attività di gruppo, accompagnamenti individuali e momenti di confronto con la rete territoriale.
Le attività di gruppo previste hanno coinvolto direttamente 15 giovani e le loro famiglie. In particolare, per i ragazzi e le ragazze, gli incontri di gruppo hanno offerto un contesto sicuro in cui esplorare interessi, sviluppare competenze e iniziare a immaginare la vita adulta.
Le tematiche sono state definite dagli stessi partecipanti e hanno dato spazio ai desideri più sentiti come quello di trovare un lavoro, raggiungere una propria indipendenza economica e vivere esperienze significative con i pari.
Le attività hanno alternato momenti di confronto, laboratori pratici e simulazioni su aspetti concreti dell’autonomia. Sono state previste anche visite in aziende e occasioni di socialità per favorire la scoperta del territorio, la capacità di scegliere e la costruzione dell’identità.
Parallelamente, è stato coinvolto un gruppo dedicato ai genitori che ha offerto incontri mensili pensati per fornire informazioni sulle opportunità del territorio, sostenere il confronto tra famiglie e aprire uno spazio di riflessione sul tema del distacco e dell’ingresso dei figli nella vita adulta.

Gli incontri hanno coinvolto anche esperti esterni – come rappresentanti dell’ASL, del Collocamento mirato e dei Servizi al Lavoro – che hanno contribuito a chiarire percorsi, normative e modelli di riferimento. Nella fase successiva i genitori si sono attivati nell’impostazione di un documento che potesse essere di supporto a loro e ad altri genitori di giovani con disabilità intellettiva nella delicata fase di transizione alla vita adulta dei loro figli e figlie
Il lavoro è stato sostenuto anche da un confronto continuo con la rete, con azioni dedicate al coordinamento tra enti, allo sviluppo di strumenti condivisi e al coinvolgimento della filiera territoriale, per costruire un terreno comune e favorire una presa in carico integrata.
Monitoraggio dei processi e materiali prodotti
Durante tutto il percorso la Fondazione Compagnia di San Paolo ha mantenuto un ruolo attivo nel monitoraggio dei processi e ha affidato a due antropologhe dell’Università della Valle d’Aosta la valutazione qualitativa dei processi sviluppati e delle reti (attraverso un metodo etnografico) che ha coinvolto tutti i partecipanti del progetto Passaggi.
A conclusione dell’intero percorso, sono stati definiti due prodotti:
- una guida “18 anni, niente Panico!”: un’idea nata dal confronto con tutti gli attori coinvolti – famiglie, ragazzi e ragazze ed enti – sulla complessità che caratterizza la fase di passaggio alla maggiore età, in cui molti servizi e i punti di riferimento cambiano, creando disorientamento.
- un video-racconto. Sempre partendo da un processo di partecipazione, che ha consentito a ciascuno di riconoscersi, i protagonisti di questo lavoro, sia nella fase di preparazione, sia in quella di realizzazione, sono stati i giovani e le giovani coinvolti nel progetto.
L’obiettivo primario del video è stato quello di creare un prodotto collettivo, condiviso e partecipato che permette a ognuno e ognuna di sentirsi protagonisti.
